Di don Angelo Saraceno
La Chiesa affonda le sue radici profonde in
tanti personaggi e tanti avvenimenti dell'Antico Testamento. Ci sono riflessi e
anticipazioni della Chiesa proprio nella parte più antica della Bibbia. Il
Giardino dell’Eden (Gen. 2, 8-10 e Gen 2, 15) Dio consegna all’uomo quanto di
più bello ha creato. Questa armoniosa bellezza, questa perfetta relazione tra
Dio e l’uomo, tra l’uomo e la donna, tra l’uomo e il creato è il paradiso; è lo
“shalom” che gli ebrei ancora oggi si augurano. E’ il primo regalo che Dio fa
all’uomo: il Giardino dell’Eden…
La Chiesa è
la nuova realizzazione di questo paradiso in terra… noi che siamo Chiesa di Dio
siamo chiamati a realizzare qui e ora lo shalom, una nuova relazione armoniosa
con Dio, tra noi e con il creato… in forza del dono di Gesù. ……..
Sin dall’inizio dei tempi il piano di Dio per
tutta l’umanità è un piano di salvezza, che troverà pieno compimento nella
passione, morte e resurrezione di Gesù. E la Chiesa è parte integrante di
questo piano di salvezza. Poi Dio raggiunge un uomo – Abramo -. E gli parla. Lo
chiama per nome. Gli dice di lasciare la sua terra, le sue piccole e grandi
sicurezze. Per mettersi in viaggio verso una terra ignota.
Dio irrompe nella nostra vita, ci coglie nella
nostra confort zone, nelle nostre buone e cattive abitudini e ci spinge a
metterci in discussione, ci sprona a uscire, a metterci in gioco, a rischiare….
per trasformare la nostra sterilità in una nuova fecondità abbondante.
Alle origini della nostra storia di Chiesa, c’è Abramo, campione della fede e primo dei Patriarchi. Il Dio di Abramo, di Isacco (figlio di Abramo), il Dio di Giacobbe (figlio di Isacco), è il Dio di una famiglia. E al tempo stesso di una famiglia di famiglie. Di un popolo. I dodici figli di Giacobbe sono infatti i capostipiti della dodici tribù di Israele, il popolo di Dio. Una fraternità universale, di tutta l’umanità, che parte dalla notte dei tempi. Dodici sono i figli di Giacobbe e dodici sono gli Apostoli, rappresentati dalle dodici croci presenti in ogni chiesa.
Dalla catechesi di don A. Saraceno del
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