sabato 23 marzo 2019

SPIEDINI DI PECORA -Una ricetta di successo


Spiedini di pecora
Ingredienti per 4 persone.

' 87 gr di carne di pecora (coscia)
*  2 spicchi di aglio Siciliana
*  Un rametto di rosmarino
*  Una foglia di alloro selvatico
*  5 bacche di ginepro
*  2 bicchieri di vino rosso secco
*  Olia extravergine di oliva
* Sale


Procedimento

Disossare la coscia e tagliare la carne a
cubetti. Farli marinare con tutti gli
ingredienti per ventiquattro ore ad
Una temperatura variabile dai 6 ai 10°
mescolando ad intervalli di 8 ore.
A marinatura terminata infilzare i
cubetti di carne in appositi stecchi e
disporli in una griglia calda

Consiglio di non esagerare con la cottura

venerdì 22 marzo 2019

Verso la Pasqua di don a. Saraceno


Trasmettere la fede, Credere è una decisione
Fiorente come un olivo che si abbandona in Dio (Salmo 51,10)
    1)      Trasmettere la fede è un dovere del cristiano perché risponde ad un’esigenza delle Scritture (Cf Dt 6,6-21)
    2)      Chi ha ricevuto il Vangelo sente nel Vangelo stesso l’appello a trasmetterlo.
    3)      Chi ha sperimentato la gioia di quest’incontro che ha cambiato la sua vita sente forte il desiderio di far partecipi anche gli altri di questa buona notizia.
Quando il figlio dell’uomo verrà, troverà ancora la fede sulla terra? (Cf Lc 18,8)
La fede si rafforza “raccontandola

Da una fede ereditata ad una “fede scelta
Non più per sentito dire ma perché ne ho fatto esperienza.
L’ho incontrato.
1)      Storia di Giacobbe               (Gen 28,20-22)
2)      Storia di Giobbe                   (Giobbe 42, 5-6)
3)      La Samaritana                       (Gv 4,42)

Dio vuole giocare a nascondino con l’uomo.
Cercami in te!
-          Cercate il Signore e avrete la vita.
-          Si ravvivi il cuore di chi cerca Dio (Sal 68,33)
-          Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia (1Cor 13,12)


mercoledì 20 marzo 2019

Un convegno interessante da non sottovalutare

Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio


e



Biblioteca Alagoniana

Vi invitano
al Convegno

“Vanità delle vanità: tutto è vanità”
il provocatorio libro biblico di Qohélet
e il nichilismo del nostro tempo
    
sabato 23 marzo 2019, ore 18.30
Centro Convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime
Siracusa


  intervengono
prof. Ignazio Petriglieri
ISSR San Metodio

Mons. Giuseppe Greco
Direttore Biblioteca Alagoniana

  modera
don Salvatore Spataro
Direttore ISSR San Metodio

martedì 19 marzo 2019

Se nella vita vuoi correre devi ogni giorno allenarti.



Quaresima – Verso Pasqua
Trasmettere la fede – Tradizione
Tradizione deriva dal verbo “tradere” e significa tramandare, trasmettere. Indica un movimento in avanti, verso il futuro, una specie di eredità che passa da una generazione all’altra e che viene incrementata da sempre nuove scoperte e conoscenze.
Quaresima: tempo di preparazione spirituale alla Pasqua assomiglia a una palestra con i suoi esercizi e il suo addestramento (S. Giovanni Crisostomo).
La quaresima viene a ricordarci che esiste una palestra anche per lo spirito.
“Lo spirito è pronto ma la carne è debole”.
Ecco il senso di alcune pratiche quaresimali
Ascolto – Silenzio – Preghiera – Digiuno – Opere di carità – Evangelizzazione
Un cambiamento di look.
Cristianesimo è una risposta sensata al desiderio di felicità ci eravamo illusi di appagare questo desiderio mediante il progresso, il benessere materiale, il possesso dei beni e il godimento dei sensi. La quaresima è via di santità e la santità è il massimo della felicità possibile.
Riscoprire il silenzio (Cf Film “Il grande silenzio” – Philip Gröning)
Il silenzio favorisce la concentrazione e porta all’ascolto. Si può ascoltare bene solo se il rumore  non soffoca la fonte del suono che si intende seguire. Non sappiamo più ascoltare perché da un lato il rumore ci ha reso quasi sordi e dall’altro perché la vita particolarmente stimolata ci distrae sempre più dall’ascolto.
Don A. Saraceno

lunedì 18 marzo 2019

CONTINUA IL SUCCESSO DEL CINEFORUM DELL’ULTREYA DI AUGUSTA


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Non perdere il controllo della vita.

Il buon Peppe Tringali ha proposto, nell’edizione del Cineforum del 2019, il film tratto da un fatto vero e quindi privo di infingimenti vari Conta su di me”
Il film,  tra l’altro, tratta di amicizia e amore.
Di solito siamo propensi a tenere queste due cose separate  come se amore e amicizia fossero in competizione tra loro.
Niente di più sbagliato.
L’amicizia è una forma di amore. I due protagonisti sono stati capaci 
di creare relazioni solide e forti pur nella obiettiva differenza tra chi era sano nel fisico e chi era ai limiti della sopravvivenza.
La riflessione che i protagonisti ci hanno proposto è quella che l’amicizia impone di  rispettarsi al di là delle proprie diversità, significa comprendere, ascoltare, perdonare, sostenere, accettare, incoraggiare, aiutare, pazientare”.
Ci accorgiamo allora che l’amicizia è fatta di amore incondizionato.
Un’amicizia finta sottintende, interesse e convenienza.
Ma l’amicizia vera  è qualcosa di molto diverso.
Non ti sono amico per quello che mi dai o per i vantaggi che derivano dal nostro rapporto, ma ti sono amico perché voglio condividere la mia vita con te, perché voglio renderti partecipe della mia felicità.  
Allora l’amico rappresenta un mondo dentro di noi, un mondo che non sarebbe  nato senza il suo arrivo, ed è solo grazie a questo incontro che nasce un nuovo mondo.

Luigi Majorca

sabato 16 marzo 2019

CINEFORUM ALL'ISTITUTO SUPERIORE DELLE SCIENZE RELIGIOSE



Vi aspettiamo al quinto appuntamento
della rassegna cinematografica del San Metodio
Oltre il confine




CURATA DA 
MARIANGELA MARESCA
                                        

venerdì 22 marzo 2019 ore 20.00
sala San Metodio, via della Conciliazione n. 6 - Siracusa
sarà proiettato il film:

Hereafter
regia di Clint Eastwood, USA 2010

martedì 12 marzo 2019

L'AMORE VINCE LA MORTE DI DON A. SARACENO




Quaresima - Pasqua  2019

In questo tempo di Quaresima verso la Pasqua ci viene offerta ancora una volta un’opportunità di ritornare a Dio con tutto il cuore, di sperimentarlo sempre più vicino ed intimo nella nostra vita quotidiana, di farlo conoscere a coloro che lo cercano anche inconsciamente, di incontrarlo ancora nei poveri d’oggi, nella sua Parola, nelle celebrazioni liturgiche (Sacramenti) nella comunità. Crescere sempre più nella comunione con Lui per maturare una maggiore intimità con Lui ed i fratelli.
Vi propongo come “motto” di questo periodo “L’amore vince la morte” e solo chi decide di lasciarsi amare da Dio ed imparare da Lui ad amare vivrà per sempre e non avrà più paura della morte e darà così un senso alla propria vita ed imparerà a vedere la vita con gli occhi di Dio che è Amore.
Non basta dire di credere in Dio se poi nella quotidianità vivrà senza Dio amore, senza alcun riferimento a Dio non riuscirà a vivere questa nuova realtà di luce se non attingerà ai momenti d’incontro con Dio per ricaricarsi e trovare coraggio e forza.
La fede creduta va vissuta e celebrata per sentire Dio vicino e imparare da Lui a fare la sua volontà cioè ciò che a Lui piace scoprendosi figlio suo e fratello tra fratelli.
Questo itinerario quaresimale è in vista della Pasqua, morire per risorgere a vita nuova.
Don A. Saraceno


domenica 3 marzo 2019

“Fare la volontà di Dio” di don Angelo Saraceno


Mt 26,36-46 – Lc 22,39-46 – Mc 14, 32-42



“Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 4,34).
In questa obbedienza sta il culto perfetto in spirito e verità, quello che non si esaurisce in pratiche esteriori, ma diventa comunione con Dio e salvezza per tutti.
Il nuovo culto in spirito e verità è l’obbedienza d’amore al disegno del Padre.
Salmo 17 : “Mi assalirono nel giorno della mia sventura, ma il Signore fu il mio sostegno: mi portò al largo, mi liberò perché mi volle bene”.
La volontà di Dio è il suo volermi bene.
“Questa è infatti la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv 6,39).
Se la volontà di Dio è il desiderio del nostro bene, che cos’è allora l’obbedienza a questa volontà?
Dall’eccomi di Abramo (Gn 22,2) fino all’eccomi di Maria, dall’eccomi di Gesù all’eccomi di tutti coloro che ne hanno seguito le orme, essa si rivela come un canto nuziale sgorgante da un cuore desideroso di cooperare al divino disegno di salvezza.
L’obbedienza non è fredda esecuzione di severi ordini, è un appassionato coinvolgimento di tutte le persone in un fiducioso abbandono a colui che è, si, onnipotente, ma anche Padre: altissimo, ma pure Emmanuele. Dio – con noi.
L’obbediente incontrerà momenti di fatica nel suo cammino, ma sempre sentirà accanto a sé i passi di colui che ci precede portando per nostro amore la sua – nostra croce.
“Chi fa la volontà del Padre mio, è per me fratello, sorella, madre …” (Mc 3,35).
Eravamo soli, ora siamo tuoi familiari, siamo tra noi fratelli: ci sentiamo tra noi uniti in una dolce e forte solidarietà. Sempre il tuo amore ci sostenga e ci spinga a vivere con te per tutti.
Fare la volontà di Dio è collaborare con lui alla redenzione degli uomini liberandoli dalla morte chiamando gli altri a seguire il Signore, a fidarsi di Lui, a camminare con lui, a saper vivere in comunione con i fratelli.

venerdì 1 marzo 2019

"IL CURSILLISTA" - Tutti insieme per volare sempre più in alto!

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Giorno 25 febbraio 2019 presso il salone della parrocchia S Lucia in Augusta si è svolta la rituale cerimonia della accoglienza dei nuovi corsisti del 53° uomini in Ultreya.
Accogliere i nuovi fratelli  significa incontrare un universo di elementi emotivi e cognitivi strettamente legati che derivano da esperienze diverse. Questa complessità rende necessario da parte dei vecchi corsisti di utilizzare   la cultura dell'accoglienza nell’Ultreya dove  si deve stare bene,  dove si creano legami solidi e si cresce tutti insieme. Per tutti  le attività  saranno proposte non come singole attività ma come un percorso da condividere per vivere la nuova avventura. Un'avventura che tutti noi  auguriamo loro di essere straordinaria, ricca, irripetibile ma soprattutto indimenticabile.
E’ stato necessario instaurare un clima sereno e collaborativo per dare a tutti la possibilità di esprimersi e di integrarsi, così il nuovo corsista si è sentito  a proprio agio ed ha vissuto l'ingresso nell'Ultreya senza difficoltà, riuscendo a relazionarsi con gli altri nel modo che gli è stato più congeniale. 
Il rettore Peppe Tringali insiste nel dire:
E’ necessario curare l’AMICIZIA.
“L’amicizia è il più importante collante di tante relazioni é un elemento indispensabile quando si tratta di creare un clima favorevole nella riunione comunitaria dell’Ultreya. Proprio per questo bisogna  parlarne, cercando di cogliere i  bisogni dei nuovi corsisti,  cogliendo le “sfumature” variegate che provengono da tante culture diverse”.

Afferma don Angelo Saraceno:
“I primi passi  che dobbiamo fare dovranno essere di tipo cooperativo, perché solitamente servono per formare i c.d. Gruppi Personali per rendere tutti partecipi, non solo quelli più intraprendenti o che già si conoscono ma anche e soprattutto i nuovi arrivati. Non serve che questi ultimi conoscano il movimento, inizialmente basta la loro disponibilità e la loro docilità per  suddividerli in gruppi e farli riflettere”.  

Dico io:
“Come spesso accade, nell’affrontare le problematiche del quotidiano  verrà in aiuto il vangelo , narrativa  che aiuta a parlare  dei timori che i più riservati provano di fronte a nuovi possibili amici.  In questo caso l’attività, che si svolge insieme, nei primi mesi, è utile per valutare il grado di integrazione del singolo all’interno del gruppo.  
Gli affetti nati durante i tre giorni non si fermeranno, dunque, alle apparenze e i sentimenti di sincera amicizia uniranno nella diversità. Così l’amicizia sarà forte, vera e sincera. L’unicità accomunerà  e ci  aiutaterà a riflettere sul fatto che ognuno può mettere a disposizione dell’altro i suoi carismi e le sue caratteristiche positive. Al termine di ogni riunione di Gruppo Personale  molti saranno soddisfatti di scoprire di non essere soli ma di avere seri compagni di viaggio con cui  condividere  i propri vissuti personali”.
Auguri di un buon quarto giorno.

Luigi Majorca