sabato 30 maggio 2020

DOMENICA DI PENTECOSTE - LA RIFLESSIONE DI DON RAFFAELE

LO SPIRITO STRUTTURA LA CHIESA PER LA MISSIONE

"Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi...Ricevete lo Spirito Santo. .."

Con la discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine e gli apostoli riuniti nel cenacolo nasce la Chiesa, corpo mistico di Cristo.
La Chiesa, sostenuta, guidata dall'azione dello Spirito Santo,
continua nella storia a portare avanti la missione di Gesù.
La Chiesa è la comunità dei credenti che si lasciano plasmare dalla parola di Dio e fortificati dalla Spirito Santo si mettono al servizio della verità, la testimoniano con le opere, con una vita coerente, onestà,  umile, votata al bene, consacrata all'amore.

La chiesa è chiamata ad essere attenta agli uomini, 
accogliente, in ascolto, 
partecipe dei loro dolori e delle loro gioie, dei lori dubbi e delle loro speranze.
La chiesa si rende credibile se non è aggrappata ai privilegi,  al potere, 
ma è dedita al servizio, vicina a chi soffre, è solo, scartato, abbandonato.
La chiesa non può coltivare il virus dell'indifferenza, 
sa comprendere, avere compassione, usare misericordia.
La chiesa deve saper affrontare eroicamente le sfide che pone il mondo,
accettare il martirio come prova suprema della sua fedeltà a Cristo.
Lo Spirito Santo è l'anima della Chiesa, ma per tanti cristiani resta il grande sconosciuto.
Lasciamoci plasmare dall'azione sanante e salvifica dello Spirito Santo, 
offriamo la nostra volontà, il nostro cuore allo Spirito Santo e con il suo aiuto vivremo da perfetti cristiani, avremo forza e coraggio per affrontare ogni ostacolo che si presenta sul nostro cammino.
Lo Spirito Santo è luce di verità, è fuoco di amore, é anima e vita della Chiesa.

sabato 23 maggio 2020

DOMENICA 24-5-2020 LA RIFLESSIONE DI DON RAFFAELE

DIO CON NOI FINO ALLA FINE DEL MONDO

Gesù ascende in cielo, ritorna al Padre, ma non ci lascia soli, promette la discesa dello Spirito Santo, Consolatore. 
Temprati dallo Spirito gli apostoli troveranno forza, coraggio e gioia nell'affrontare le persecuzioni, il carcere, il martirio.
Invochiamo lo Spirito Santo perché confermi la Chiesa nella fede, la faccia essere luce delle genti, casa accogliente, ospedale da campo in cui possano trovare ascolto, cura amorevole per gli scartati della società.

Don R. Aprile

martedì 19 maggio 2020

DON P. A. RUGGIERO....... QUANTI RICORDI


Don Pietro Antonio Ruggiero è stato per il movimento dei “Cursillos di Cristianità in Italia” un sacerdote dalle rare qualità dottrinali, teologiche spirituali e giuridiche. Ha  studiato e preparato la stesura definitiva dello statuto nazionale dell’associazione approvato poi dalla CEI il 18 ott. 1999. Ha anche assunto, giovanissimo, nel movimento l’incarico di componente del coordinamento nazionale e quello di animatore spirituale regionale siciliano per più quadrienni in diversi periodi.
Omettiamo di pubblicare il lunghissimo curriculum stracolmo di incarichi di rilievo, di pubblicazioni importanti, e di direzione di convegni nazionali ed internazionali.
Click to play this Smilebox slideshowSpesso, un allontanamento importante ci spinge, passato un significativo periodo, a cercare di dare un straordinario valore  alle esperienze passate. E’ per questo che abbiamo aperto questo spazio di riflessione e suggerimento: pensiamo infatti che molti si possono ritrovare e rispecchiare in queste foto che parlano del desiderio di dare valore all’esperienza della realtà smarrita  e continuità ai dolci ricordi che abbiamo condiviso.
La  mancanza di alcuni amici  che non sono più con noi mi fa star male. Mi è salito un groppo in gola che mi ha colto impreparato e mi ha spiazzato, ma leggere la bella vivenza di  don Pietro Antonio  mi ha fatto  riemergere vecchi ricordi del passato, ricordi nascosti e dettagli ritenuti insignificanti, sopiti nella memoria. Così  assorto nei miei pensieri  ho lasciato che riaffiorasse il ricordo della catechesi di don Pietro Antonio tenuta il   29 novembre del 2012  che vi ripropongo, sicuro che vi farà piacere rielaborare: 

Prendendo in prestito uno tra i simboli più antichi della tradizione ebraica la “Menorah”, un candelabro a sette braccia, Don Pietro Antonio Ruggiero ha inteso indicare: “le sette fiamme della fede:



 -l’amicizia personale con Cristo: perché questa amicizia accada sono necessari tre passi: 1) coscienza di non possedere tutta la verità 2)disposizione a cambiare posizione 3)coltivare il bene comune;
-dalla rottura alla continuità:per il credente la storia non ricomincia da zero, non ci sono pezzi di vita da buttare, l’esistenza non è fatta di rotture ma da una continuità misteriosa e salvifica;
-l’incontro tra le due totalità:si tratta dell’incontro tra tutto l’uomo con Cristo che è tutto;
-una testimonianza capace di generare: dall’amore di Cristo l’uomo
attinge forza e vigore per un impegno missionario;
-una confessione consapevole - cuore e vita: la confessione della fede, perché sia tale , oltre alla consapevolezza possiede una sorta di due registri: 1)formazione ed approfondimento, 2) pubblica manifestazione del credo;
-un atto personale e comunitario: la dimensione personale e la dimensione comunitaria si incontrano in modo speciale nella liturgia dove “l’io credo” è l’io della Chiesa ed il “noi crediamo” è il noi dell’assemblea;
-peccato e santità: il misterioso intreccio tra debolezza e grazia è ciò che fa dire a San Gerolamo “Fides nostra infima est”.
                                                                       Luigi Majorca

sabato 16 maggio 2020

BUONA DOMENICA CON IL COMMENTO DEL VANGELO DI DON RAFFAELE


“SE MI AMATE”

"Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui".
Amare non a parole, ma con la vita è la regola d'oro che guida coloro che hanno fatto della loro vita un dono di amore a Dio e ai fratelli. 
Amare è condividere, uniformare pensieri, volere, comportamenti a quelli della persona amata.
Chi ama esce dal proprio io per abbracciare il noi.
Il noi dice amore, disponibilità, apertura di mente e di cuore.
Gesù è la prova più grande dell'amore di Dio per l'uomo.
Il Verbo si fa carne, servo per amore.
Gesù spende tutta la sua vita per amore, il suo amore lo porta per le strade della Palestina ad annunciare la buona novella.
La sua parola è verità che libera dalla schiavitù del peccato e della morte, la sua vita è la testimonianza più grande, la conferma che rende degno di fede il suo insegnamento.
L'amore di Dio previene ogni nostra decisione. Dio è amore e non si smentisce mai.
Gesù ci ha dato la prova più grande dell'amore sacrificandosi per noi e lasciandosi crocifiggere. 
Amore chiede amore e la nostra vita, intessuta dell'amore di Dio, deve essere orientata ad esprimere amore.
La nostra vita esprime questo amore nell'osservanza dei comandamenti, nel vivere uniformandoci al progetto che Dio ha su ciascuno di noi.
Gesù si manifesterà e sarà nostro maestro, guida sicura.
Gesù ci soccorre e ci rialza se inciampiamo e cadiamo, ci perdona, ci salva dal pericolo di autodistruggerci negandoci all'amore.
Diamo spazio all'amore e l'amore ci darà pace e gioia, perché l'amore paga con amore, gioia, pace, il non amore paga con indifferenza, egoismo, tristezza.
È tempo di deciderci, di non indugiare oltre.
Gesù, infatti, ci riconosce come suoi se ci decidiamo a fare della nostra vita un dono di amore.
Don R. Aprile

mercoledì 13 maggio 2020

BUONASERA, SONO PAPA FRANCESCO


LA TELEFONATA INDIMENTICABILE PER DON PIETRO ANTONIO RUGGIERO

Il religioso di Gagliano Castelferrato ha salvato la vita ad un bambino e aiutato la madre a non perdere la Fede.
 
“Pronto, cerco don Pietro Antonio Ruggiero”. Io sono Papa Francesco». La telefonata meno attesa, l’arciprete della parrocchia di San Cataldo a Gagliano Castelferrato (Enna) l’ha ricevuta alle 17,31 dell’11 maggio, in risposta alla lettera che aveva scritto di suo pugno alla segreteria di Stato la sera del 19 aprile scorso. Quella  sera  il parroco partecipò personalmente ai soccorsi di un bimbo di dieci mesi, che rischiava di morire soffocato prima di essere trasferito d’urgenza con un elicottero all’ospedale Cannizzaro di Catania. Il piccolo  è ritornato a casa e le sue condizioni sono lievemente migliorate. Quella sera don Pietro aveva accolto l’appello accorato della madre, che gli aveva chiesto assistenza e un sostegno: a non perdere la fede”. In quella circostanza don Pietro si era chiesto se fosse giusto che un sacerdote, sentendo un’ambulanza, accorra comunque, nonostante l’invito delle autorità a rimanere a casa, convinto che questo non poteva riferirsi a lui, che per il suo popolo è un  pastore.    Papa Bergoglio, fra le sue prime parole, ha specificato: «Volevo ringraziarla di tutto quello che sta facendo - ha aggiunto il Pontefice -. Sono molto vicino ai sacerdoti e al loro operato». Poi  ha chiesto notizie sulle condizioni del bambino. Il sacerdote ha riferito che sua mamma è una donna di fede e si è affidata alle sue preghiere, perché si compia la volontà di Dio……. (estratto dell’articolo pubblicato l’11/05/2020 dal quotidiano La Sicilia).

Diremo in un successivo articolo chi é per il movimento dei “Cursillos di cristianità in Italia” don Petro Antonio Ruggiero. Questa sua “Vivenza” ci riempie di gioia e farà tanto piacere ai tantissimi cursillisti che, come me, lo hanno conosciuto e frequentato.

Luigi Majorca

domenica 10 maggio 2020

GLI AUGURI DI DON RAFFAELE ALLA MAMMA



TI SONO GRATO PER LA VITA CHE MI HAI REGALATO




"Pigiando 
sui tasti del cuore
le note sublimi dell'amore
vien fuori
melodia dolcissima
musica di cielo,
canto mai spento
sulle labbra 
di piccoli e grandi
MAMMA."

sabato 9 maggio 2020

BUONA DOMENICA CON IL COMMENTO DEL VANGELO DI DON RAFFAELE

LA VIA DELLA VITA

Verità solare che dà senso pieno al nostro vivere è quanto afferma Gesù di sé stesso: 
"Io sono la via, la verità e la vita". 
Gesù non è una delle tante vie che ci è dato di scegliere, 
Gesù è  la sola via che siamo chiamati a scegliere nel nostro itinerario terreno.
Sbagliare la via ha come conseguenza inevitabile il nostro completo fallimento,
comporta smarrirci nei meandri di un mondo in cui non ci sono regole morali, gli sbandamenti sono all'ordine del giorno e non è raro il caso di andarci a sfracellare contro il muro dell'egoismo fratricida, dell'indifferenza,   della cattiveria gratuita.
San Tommaso d'Aquino ebbe a scrivere:
 "È meglio stare sulla via zoppicando, cadendo e rialzandoci,  che andare fuori strada correndo ".
Gesù è 
la via che porta al cielo,  
la via che dà serenità coraggio e forza, 
la via che ci realizza pienamente, 
la via che appiana ogni difficoltà, 
la via che con la segnaletica per il cielo rende agevole e spedito il nostro cammino in questa  valle di lacrime.

Gesù è la verità, 
luce gentile, sole della vita  
che non tramonta mai. 
Sulla verità si formano gli uomini veri, i cristiani autentici, i testimoni della fede, i martiri.
La verità fa liberi,  la menzogna fa prigionieri dell'io, delle passioni,  dei vizi.
Gesù è la verità che si comunica a noi nell'intimo della nostra coscienza, 
nel magistero della Chiesa, 
nella parola di Dio meditata, assaporata, fatta nostra, sangue che scorre nelle nostre vene  . 
Gesù è la sola verità 
che dà senso e valore alla nostra vita.
La verità ci giudica, ci purifica, ci salva.

Gesù è la vita, 
vita che si spende per amore, 
vita che condivide gioie e dolori, fatiche e speranze, 
vita che prova compassione per chi soffre, è solo, abbandonato, 
vita che usa misericordia e offre il perdono, 
vita consegnata al volere del Padre. 

Accettare Gesù è accettare di percorrere la via per il cielo, accogliere e testimoniare, anche a costo di dover affrontare il martirio, la verità che la parola di Dio ci dona, 
accettare Gesù è il segreto per vivere e non vivacchia.

Don Raffaele Aprile

sabato 2 maggio 2020

BUONA DOMENICA CON IL COMMENTO DEL VANGELO DI DON RAFFAELE


IL BUON PASTORE DÀ LA VITA IN ABBONDANZA

"Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore...  Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori...le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno... 
 io sono la porta delle pecore...se uno entra attraverso di me, sarà salvato...io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza".
Porta pastore pecore vita sono i termini chiave del messaggio che Gesù intende darci.
Gesù è la porta per entrare nel recinto della salvezza. 
Gesù è il pastore che guida il gregge di cui si prende cura con amore, lo conduce al pascolo, si dà anima e corpo perché la vita di questo gregge sia una vita sana, orientata al bene, felice.
In queste quattro parole si può riassumere bellamente  l'essere e la missione della Chiesa nel mondo.
Senza Gesù non c'è chiesa, la chiesa è il corpo mistico di Cristo. 
Gesù è la porta che ci introduce nel bene della grazia, del nostro essere figli di Dio.
Gesù è il sommo e divino pastore che attraverso i suoi ministri ammaestra,  guida, amministra i sacramenti, canali  della grazia.
Il cristiano che non riconosce Cristo è un cristiano mancato,  un abusivo nel recinto della chiesa.
La vita che Cristo pastore ci ha meritato con la sua morte e la sua resurrezione è il tesoro che siamo chiamati a custodire gelosamente per evitare che sia depredato dai lupi rapaci.
Lupi rapaci sono tutti coloro che sviano il gregge dalla retta via, lo allettano con false promesse e gli tolgono quella vita vera che Gesù ci ha meritato. 
La vita con Gesù ha i ritmi della verità, le note dell'amore, la melodia della gioia.
Questa consapevolezza che si basa sul nostro credo ha bisogno di essere motivata, arricchita con l'esperienza,  avvalorata dalla testimonianza.
Sta a noi seguire Gesù, essergli fedele, ascoltare la voce dei suoi pastori, tenere alla vita vera che ha  Gesù come il solo, il vero datore di vita.
Don Raffaele Aprile


venerdì 1 maggio 2020

LA PIZZA DI NELLA

LA PIZZA DI NELLA


Non è la solita pizza, vi assicuro che parliamo di qualche cosa di particolare: fragranza, morbidezza, sapore del tutto singolare, tipico dei monti iblei.




INGREDIENTI PER TRE TEGLIE

750 gr. Di semola rimacinata S. Lucia
0,5 litri di acqua calda (preferibilmente non calcarea)
Tre cucchiaini di sale
Tre quarti di un panetto di lievito di birra
Pomodori pelati a pezzettini scaldati con olio ed un pizzico di sale (quanto basta)
Cipolla, patate e salsicchia a pezzettini (quanto basta)
Aghi di Rosmarino ed Origano
Olio Extravergine (preferibilmente di Buccheri)

PREPARAZIONE
Mescolare la farina con l’acqua calda aggiungendo sale e lievito di birra;
Fare lievitare l’impasto per un’ora;
Stendere nelle teglie l’impasto dopo averne unto il fondo e i bordi;
Condire con i Pomodori riscaldati e con i pezzetti di cipolle, patate e salciccia;
Aggiungere gli aghi di rosmarino e un filo di olio;
Preriscaldare il formo a 240 gradi;
Inserire le teglie per 30 minuti;
Dopo avere sfornato le teglie aggiungere una spruzzata di origano e un filo di olio

(per gentile concessione di Nella Daquino)

LA POESIA DI DON RAFFAELE .. “CORREVA L’ANNO 2020”

Scene da incubo tolgono il respiro. 
Nel silenzio attonito su strade
desolatamente deserte, 





lungo corteo di carri militari 
trasporta le bare di povere vittime 
del coronavirus. 
Inverno dello spirito avvolge l'umanità 
ferita e desolata in preda alla paura
distrutta dal dolore vissuto 
in solitudine amara. 
Soffia improvviso il vento dello spirito 
e come colomba in volo s'innalza l'io umano
a lungo osannato per un felice ritorno
al Dio della vita vilmente abbandonato.
Resta con noi, Signore, 
perché si fa sera.

Don Raffaele Aprile