giovedì 30 novembre 2023

CURSILLOS – IL MONTAGGIO

 

Di Cristina Filetti


IL 19 novembre 2023,  rettrice dell’85° cursillo donne , dopo aver distribuito a tutti i camerieri i fogli del montaggio, mi sono preoccupata che questa riunione, perché sia efficace, si svolgesse in un clima di fede e di carità, nella massima disciplina e senza troppi discorsi.



Il montaggio , una riunione che precede di poco l’inizio del cursillo è tappa fondamentale per la buona riuscita del “piccolo corso” e non può essere sottovalutato, né può essere improvvisato. E’ vero che ogni cursillo ha portato frutti impensabili ed imprevedibili, ma una seria organizzazione del “montaggio” deve essere rivolta a raggiungere gli obiettivi prefissati, utilizzando in modo razionale i nuovi corsisti nei vari gruppi. Infatti una buona formazione delle decurie  può e deve essere determinante per la formazione dei gruppi personali nel post-cursillo.




Sono sicura che è stato fatto un buon lavoro, riuniti nella parrocchia dei Sacri Cuori in Secondigliano, dove si è realizzato questo incontro, e non manco di ringraziare le sorelle che hanno provveduto, com’è tradizione, a preparare un pranzo del tutto speciale.

C.F.

sabato 25 novembre 2023

CURSILLOS - ILGRUPPO OPERATIVO......

 

.......E LA PARABOLA DEI TALENTI di Luigi Majorca

Sulla scuola responsabili si è parlato e discusso a lungo, si è detto che la “Scuola” è il centro che anima tutto il Movimento, è incontro di Formazione   etcc… Cosa è e da chi è formata. La Scuola dei Dirigenti (o responsabili) è un elemento essenziale per la continuità, lo sviluppo e il raggiungimento della finalità del MCC.. E’ la comunità di cristiani, con le competenze e le attitudini necessarie impegnati e uniti per accelerare la vivenza del fondamentale cristiano in se stessi e negli ambienti. La scuola responsabili è formata da gruppi  i cui responsabili non sono “i Capi” ma hanno il compito di lavorare in équipes.(Fatto tanto importante ma tanto spesso trascurato.

Come è formato un gruppo? Normalmente un Responsabile accede alla Scuola e quindi al gruppo, per invito. Nella Guida del responsabile ed. 1980 P. Santana spiegava che  “Dobbiamo lasciare che il tempo maturi le cose e che lo Spirito del Signore guidi (il corsista) in un itinerario spirituale fino ad una vita apostolica sempre più aperta”. Quando un corsista è pronto, giunge un giorno che chiederà: quali sono i tuoi problemi, Signore?


Il signore gli risponde con la parabola dei talenti.




Il gruppo non è un’esaltazione, un applauso all’efficienza ,ma  è una vera e propria contestazione verso la comunità cristiana che sovente è tiepida, senza iniziativa, contenta di quello che fa e opera, paurosa di fronte al cambiamento richiesto da nuove sfide o dalle mutate condizioni culturali della società. La parabola dei talenti non conferma “l’attivismo pastorale” di cui sono preda molte comunità cristiane, molti “operatori pastorali”,  ma chiede a noi tutti: consapevolezza, responsabilità, audacia e soprattutto creatività, mettendo costantemente  a frutto il proprio o i propri talenti. Allora perché il corsista non usa il proprio talento e lo mette in pratica, posizionarsi in un gruppo a lui congeniale che significa: dare l'amore, il servizio, la condivisione e il dono gratuito dei propri talenti. Il talento è tutto ciò che fa crescere la comunità   di Dio.

Quando ci si chiude in se stessi per paura, per all’indolenza, per pigrizia, per  non prendere mai una posizione decisa, e si ci insinua nel gruppo senza lasciare traccia di sé, capaci esclusivamente di nascondere il proprio talento per non assumersi le proprie responsabilità, allora si rischia di perdere il poco che  ha.

Il corsista che fatto in suo cammino, che ha compreso appieno le sue responsabilità nei confronti della chiesa  e dei fratelli, consapevole dei suoi impegni nella scuola, nell’ultreya, nei gruppi personali  e soprattutto nei confronti di Cristo, dovrà, invece, essere coraggioso e posizionarsi in quel gruppo della scuola responsabili dove dovrà far fruttare i propri talenti e non nasconderli, diversamente “perderà quel poco che ha”.

LM

giovedì 16 novembre 2023

FORMAZIONE - IL RAPPORTO CON I FRATELLI -2

Dove viviamo qui e ora? Di Carlo De Benedetti

Proviamo ad analizzare molto brevemente in quale ambiente viviamo le nostre relazioni tra fratelli.

La risposta è facile: in una società frammentata dove prevale il pensiero debole, dove tutto è relativo e anche i valori sono liquidi.

Due anni di Covid ci hanno provato fortemente e la situazione post pandemica non è certo quella che avremmo immaginato: abbiamo sperato che questa prova ci cambiasse, abbiamo proclamato che doveva essere un’opportunità di tornare all’essenziale, ma se ci guardiamo intorno dobbiamo constatare che ben presto è prevalsa la voglia che tutto tornasse come prima, fino magari a renderci conto che in molti casi le cose sono pure peggiorate.

Dicono studi e analisi che in giro si respira suscettibilità, stizza, rabbia (non tanto quella delle megarisse con coltello, quanto quella sotterranea che esplode verbalmente per niente), sciatteria, strafottenza, quasi incapacità di stare insieme; le persone sono incattivite, segnate dal trauma che fingono di avere già dimenticato. Tanta voglia di normalità, di stare insieme, ma poi parliamo solo di Covid e di come e quante volte l’abbiamo “sperimentato” su di noi. E la situazione della Chiesa non è molto diversa da quella della società in cui opera. Ma da qui riferisce una citazione anonima:

“Anche questa volta dalla crisi di oggi verrà fuori domani una Chiesa che avrà perduto molto …… Ma, dopo la prova, da una Chiesa interiorizzata e semplificata, uscirà una grande forza…...   allora (ecco c’è una) piccola comunità dei credenti (I cursillos ?) come qualcosa di totalmente nuovo, come una speranza che li riguarda, come una risposta a domande che essi da sempre di nascosto si sono poste”.

 

LA RIFLESSIONE - di Luigi Majorca

Trascrivo: “Se la storia insegna o dovrebbe insegnare qualcosa, allora è opportuno per noi scriverla come storia di cristiani in cammino nel mondo perché possa essere utile ad altri per aiutarli a comprenderne il senso più ampio, come un’unica azione dello Spirito nel suo popolo. Scrivere la Storia del momento è fare memoria con gli occhi della fede per riconoscere l’azione dello Spirito, anche attraverso avvenimenti (la pandemia) che magari noi avremmo voluto andassero in altro modo. (Lo Spirito in azione nella STORIA dei cristiani nel MCC – Scuola Responsabili Mantova - anno 2019)

 

domenica 12 novembre 2023

LA GIOIA DI ESSERE MEMBRO DI QUESTA FAMIGLIA

a cura di Cristina Filetti.




Giorno 11 novembre 2023 si è tenuto un incontro del  territorio 4 (Campania – Lazio) dei Cursillos di Cristianità in Italia  per confrontarsi e risolvere insieme le problematiche attinenti nelle diocesi nella fase pre elettiva. L’incontro che si è svolto  nel “Centro La Pace” di Benevento, è stato diretto

dal  Coordinatore territoriale Alberto Cardone e dall’animatore spirituale territoriale don Giuseppe Esposito. Presenti tutte le diocesi.   

 
Molto significativa la relazione di don Peppino (così ama chiamarsi) che ha trattato il  Tema “la comunità”. Riporto testualmente:
“Sono contento di poter condividere con voi alcune considerazioni che ho maturato in questi ultimi tempi come sacerdote - parroco che fa parte di questo movimento di Chiesa. La prima considerazione è la gioia di essere membro, di questa famiglia, che giudico mia, non meno importante della famiglia biologica e di quella parrocchiale. E' una famiglia meravigliosa! E il motivo è semplice: mi siete cari (diceva San Paolo domenica scorsa}. Con tutti i suoi limiti, difficoltà e incomprensioni che spesso ci demoralizzano e ci disorientano, specialmente quando abbiamo le elezioni : mettiamo fuori tutto il meglio di noi……..

Il salmista: "Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme . È come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. La domanda che devo farmi ogni giorno "Cosa posso fare oggi per rendere contenti i miei fratelli?". "Cosa ho fatto oggi di sbagliato?" Questo vale per la mia vita di parroco e di padre spirituale del Cursillos e della mia responsabili di dialogo…….”.(dalla relazione dell’animatore spirituale territoriale Don Giuseppe Esposito)


Alle 13 dopo le conclusioni ed il  rituale pranzo i saluti con la proposta di esercizi spirituali da tenersi il 12 e 13 gennaio presso il Centro La Pace di Benevento.

NB. Il programma degli eventi territoriali li troverete nella pagina “Cursillos Notizie” di questo blog.

giovedì 9 novembre 2023

FORMAZIONE - IL RAPPORTO CON I FRATELLI -1

  

“CHI E’ MIO FRATELLO”  di Carlo De benedetti

 

Fratellanza di sangue e fratellanza cristiana

“Non sempre è stato così, questa è un’invenzione del Cristianesimo.

Fratelli in senso stretto lo si è per vincolo di sangue.

Nella Bibbia ci vengono presentate alcune coppie di fratelli: Caino e Abele, Ismaele e Isacco, Esaù e Giacobbe, dove uno è il buono e l’altro quello meno buono…,  questa è una costante nella storia: per gli Ebrei, tutti gli uomini creati da Dio erano implicitamente fratelli, ma quelli del popolo eletto lo erano un po’ più degli altri. E così per tante altre situazioni storiche.

“Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli” – dice Gesù (Mt 23, 8)

Nella fratellanza cristiana si passa dal legame naturale al legame spirituale: si è fratelli perché tutti hanno detto sì alla volontà di Dio.

Con Cristo, nuovo Adamo, nasce  (una) nuova umanità,(una) nuova fratellanza, universale…

La fratellanza nel Cursillo

L’evangelizzazione è la somma carità che io riservo ai miei fratelli ed è ci  che faccio con lo strumento CURSILLO. Ascoltiamo la descrizione quasi meravigliata che fa mons. Juan Hervas nella lettera sua pastorale, (i cursillos di Cristianità strumento di rinnovamento cristiano), “Nel Cursillo si respira un clima di caritatevole fratellanza, che trasforma il Cursillo in una vita di famiglia; fraternità tra sacerdoti e laici, tra dirigenti e diretti, creando un’atmosfera di comprensione reciproca e di carità. … Una tecnica pedagogica che possiamo qualificare come ammirevole combina l’umano e il divino, il naturale e il soprannaturale, il vecchio e il nuovo, con saggezza e il divino, il naturale e il soprannaturale, il vecchio e il nuovo, con saggezza e ingegno in un’unione ammirevole”.

 

LA RIFLESSIONE di Luigi Majorca


Sintetizzare anche parti della relazione del nostro coordinatore nazionale Carlo De benedetti, resa nella convivenza di studio del 22 luglio 2022 e pubblicata nella rivista nazionale, significa rischiare di non rendere esaustivo il suo pensiero. Ma la domanda “Chi è mio fratello?” dovrebbe essere oggetto di un lungo e appassionato approfondimento, magari in una sessione della Scuola Responsabili, perché spesso chi parla di fratelli e sorelle con superficialità o quasi per abitudine spesso ignora il nome del fratello cursillista che gli sta accanto….. Nell’Antico Testamento  ebraico i termini prossimo (reaˁ ) e fratello (ˀakh) praticamente coincidono. Chi è mio Fratello, chi é il mio Prossimo è domanda che deve ricevere una risposta convincente per il cursillista, perchè , chi ci sta accanto diventa prossimo di qualcuno quando si prende cura di lui come ha fatto Gesù, nel senso di imitarne non solo l’atto, ma anche la modalità di azione che nascono dal cuore e non da una falsa caritatevole fratellanza.

lunedì 6 novembre 2023

IL PUNTO DI VISTA DI DON LUIGI MAGNANO

DON LUIGI MAGNANO




A proposito dei miei articoli:

* *Grazie di tutto cuore, Luigi. Ho cominciato a leggere, sempre con interesse, quanto ci fai pervenire. Dobbiamo crescere, pensando , pregando e confrontandoci.

*       


  
Dal tuo blog vorrò attingere più assiduamente.

*    Abbiamo sempre da ascoltare, leggere, imparare...da tutti, con serena e grata umiltà.

*    La tua fatica "informativa" è preziosa. Ottime anche le sottolineature su potere/servizio; sopravvivere/evangelizzare; aspettare/mettersi a lavorare "di buzzo buono", come diceva il notissimo P. Francesco Amato, che si auto-definiva CICCIU AMATU = Filosufu strammatu.


A proposito della natura:

*   




Per Siracusa Dio fece il mare, generoso, ristoratore...;per i centri montani Dio provvede con la freschezza e la "moderazione" del clima, buono anche per curare... Santa giornata

*    Il quadretto inviatomi mi riporta al senso della creazione di Dio: egli affida all'uomo il compito di coltivare e custodire la terra non di sfruttarla sino allo sfinimento, al punto in cui, ahimè, siamo oggi. in altri termini, viva l'operosità dell' uomo ma nel contesto della natura, da vivere e custodire, n o n  da distruggere. santa giornata

*    





Mi piace la "sintonia" fra Natura Vegetale e quella umana. Ma,nel PROGETTO ORIGINARIO DI DIO non era prevista l'armonia perfetta in favore della Creazione Intera? Poi l'uomo,nella sua...follia,ha pensato - e continua... - di farsi un suo...controprogetto...e gli esiti sono...brutalmente sotto i nostri impauriti, preoccupati occhi. I Signore ci aiuti a...fare i giusti passi per, almeno,LIMITARE I DANNI commessi ed evitarne per l'avvenire. Santa serata.

*     Tu ci aiuti ad "atterrare" e a ringraziare il Signore per le bellezze naturali, che spesso, ahimè, diamo per acquisite e scontate.

 

mercoledì 1 novembre 2023

CURSOLLOS – FORMAZIONE 5 -“RESTA CON NOI

 I LONTANI di William Zappaterra.

“L’obiettivo privilegiato, non esclusivo, deve essere chi è lontano e devono essere compiuti sforzi per garantire che il messaggio raggiunga ciascuno ma in nessun modo si deve interferire nella reazione personale che il messaggio produce.  Dove così non è stato, dove le segreterie hanno velato il loro scopo, magari credendo in buona fede che la loro missione consistesse nel dedicarsi a manipolare, disattivare o distorcere le realtà coerenti e congiunte che costituiscono la struttura del Cursillo, si è rotta l’unità del messaggio e con essa tante altre cose, che hanno reso difficile, se non ostacolato, la possibilità che tante PERSONE continuino senza sapere che Dio in Cristo ha dato loro degli amori. I Cursillos, che ci insegnano a parlare ad alta voce al Signore e che ci motivano a portare la forza del Tabernacolo alla tensione della vita, chiedono comprensione, chiedono passo per ricevere l’esplicita benedizione legittimante per espandere la loro missione in grande stile. Nella sinodalità così vissuta, dalla Chiesa avallante, i Cursillos vogliono avanzare non come un versetto sciolto ma con passo caratteristico che li identifichi come diversi in quel camminare insieme.”

LA RIFLESSIONE di Luigi Majorca

“Le persone umanamente migliori sono quelle che si dichiarano lontane da Dio, quelle che si dichiarano agnostiche o atee. In esse si riscontrano delle qualità eminentemente cristiane, come la gioia non finta, l’apertura interclassista, il ripudio della falsità e dell’ipocrisia, l’amicizia disinteressata, l’amore per la verità, qualità spesso sconosciute nei cosiddetti ambienti pii. Le persone con queste qualità sono centro di aggregazione e incidono notevolmente sul loro ambiente. E’ proprio a queste persone Lontane e inconsciamente cristiane che Eduardo vorrebbe far giungere la vera essenza del cristianesimo, ripulita dalle croste inutili. (Cursillos Storia e Carisma pag 154).

Altra riflessione va fatta sul metodo di avvicinare i “lontani”.

Ci chiediamo: “il mezzo che usiamo per raggiungere i Lontani è l’amicizia sincera, trasparente? L’invitato percepisce l’invito (a partecipare al cursillo) come un dono di un amico ad un amico ? Valutiamo attentamente se la persona è adatta all’esperienza ? Valutiamo se la persona è pronta all’esperienza ? (idem pag 168).

A queste domande spesso non si danno risposte convincenti, con la conseguenza che le strutture del post-cursillo si impoveriscono fino al punto di esaurirsi. Eduardo Bonnìn spesso ricorda che senza la costanza nel post-cursillo, il Cursillo rischia di divenire un fuoco di paglia: l’importante non è incontrare Cristo, ma dopo averlo incontrato, seguirlo.

CURSILLOS -FORMAZIONE - L’AMICIZIA, UN LEGAME SPECIALE

 

Di P. Luigi Arena.


“L'amicizia è  un legame speciale e profondo che si sviluppa sulla base di elementi fondamentali come la fiducia, l'affetto, la condivisione e il sostegno reciproco. È una forma di relazione, comprensione e accettazione dell'altro. Nell'amicizia, le persone trovano un luogo in cui possono essere se stesse senza paura di giudizi, un luogo in cui possono condividere gioie, dolori e sfide.”

“Nel contesto del movimento del Cursillo di Cristianità, l'amicizia assume una dimensione ancora più profonda. Diventa parte integrante del percorso di crescita spirituale e personale. I membri di questo movimento si impegnano a sostenersi reciprocamente attraverso la condivisione di esperienze e la riflessione sui valori cristiani. Questa forma di amicizia va oltre il concetto tradizionale, poiché diventa un mezzo per testimoniare la propria fede e costruire una comunità autentica. L'amicizia non è solo un frutto passivo di tali pratiche, ma un fondamento attivo su cui si costruisce la spiritualità e la condivisione delle proprie esperienze di fede.”

Così conclude: ”In sintesi, l'amicizia è un legame umano profondo che, quando basato su valori autentici come fiducia, affetto e sostegno, può rappresentare una vera e propria esperienza di fede. L'amicizia diventa così non solo un legame tra singole persone, ma anche un modo per testimoniare la fede e costruire una comunità autentica che riflette l'amore di Cristo.” (tratto dalla rivista I Cursillos di Cristianità in Italia sett-ott 2023- L’intero articolo potete estrarlo dalla pagina DOCUMENTI cartella P. Arena)

 

La RIFLESSIONE di Luigi Majorca

Ho nel tempo sperimentato l’amicizia, quella vera ed autentica, che purtroppo è venuta a mancare negli ultimi anni. E’ un’amicizia che non si dimentica e che anzi mi compiaccio di ricordare, perché nel ricordo sento ancora vivo più che mai un senso di benessere e di profonda commozione. Parlare della vera amicizia è difficile ed esprimerla a parole è ancora più difficile e riduttivo, perché “l’amicizia”  è un sentimento che rimane nel cuore dell’amico ed è "una delle più grandi consolazioni di questa vita",(Manzoni) 

Eduardo Bonnin. “Parlando dell’amico al singolare si è costretti, anzi, è necessario, ovviamente gioioso se non conveniente tra cristiani, parlare in primis del singolo amico, l’amico più singolare, del Cristo vivo, normale e vicino. Quando lo abbiamo interiorizzato per la Grazia, ci rende amorevolmente consapevoli di ciò che riceviamo da Lui, concepiti e creati a immagine di Dio; di che cosa abbiamo ancora bisogno perché sia possibile essere fatti a somiglianza, forse molto spesso ricercata, raramente raggiunta. È diventato come noi per fare Amicizia con gli uomini (in senso generico e quindi anche delle donne). Lui che è il prototipo paradigmatico di vera Amicizia, che non si accorge di qualunque sacrificio per renderla reale nella vita, colui che ci mostra il punto più alto che può raggiungere l’Amicizia: dare la vita per colui che si ama come un possibile orizzonte che non conviene perdere di vista, se non si vuole correre il rischio di abbassare la guardia, per non allentare l’arco o per non rovinare l’Amicizia che deve essere sempre, tanto per chi la offre quanto per chi la riceve, come una fortezza. Quando la persona, per la Grazia consapevole, sperimenta l’amicizia.” (4 lezione di Bonnìn sull’amicizia).