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A CHI INTERESSA ?
Monsignor Claudio
Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio della Comunicazioni Sociali,
ritiene che l'incontro con la "cultura digitale" sia una grande sfida
e, al contempo, un'affascinante missione per la Chiesa Cattolica nel terzo millennio.
Una nuova forma di evangelizzazione che avanza nelle reti sociali, dove si
incontrano, sempre più spesso, persone che sono lontane e diffidenti nei
confronti della Chiesa. La missione
della Chiesa è fare in modo che il messaggio del Vangelo e la figura di Gesù
siano annunciati anche nel contesto delle reti sociali. Coloro che abitano le
reti devono poter avere l'opportunità di conoscere Gesù. Anzi, potremmo dire,
che molti uomini e donne di questo nostro tempo, probabilmente, possono
incontrare Gesù solo in una rete sociale, perché, magari, non entrerebbero mai
in una chiesa.
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San Giovanni Paolo II, verso
la fine del suo pontificato ha guidato la Chiesa a entrare nel mondo digitale. Emozionante
l’immagine che lo ritrae davanti ad uno dei primissimi personal computer. Nel
1998 scriveva: «Il mondo dei media, in seguito all’accelerato sviluppo innovativo e
all’influsso insieme planetario e capillare sulla formazione della mentalità
del costume, rappresenta una nuova frontiera della missione della Chiesa». Questa missione negli anni successivi è stata
effettivamente portata a termine grazie ai suoi successori e grazie all’avvento
del web 2.0.
Nel 2014 papa Francesco In merito alla trasformazione digitale, ha avuto modo di
dichiarare: «in
questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli
altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia
umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più
dignitosa. […] In particolare internet può offrire maggiori possibilità di
incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di
Dio.
IL 18 luglio 2022 ancora Papa Francesco
Non è un impegno da sottovalutare, “La
rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è dimostrata un potente
mezzo per promuovere la comunione e il dialogo all'interno della nostra
famiglia umana. Infatti, durante i mesi di blocco dovuti alla pandemia, abbiamo
visto chiaramente come i media digitali possano unirci, non solo diffondendo
informazioni essenziali, ma anche colmando la solitudine dell'isolamento e, in
molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel
culto”.
Luigi Majorca
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