giovedì 27 dicembre 2018

UN DOLCE IBLEO PER CAPODANNO


I FUNCIDDI
  specialità 
di Buccheri





Ingredienti .
300 gr di mandorle
sgusciate
300 gr di nocciole
sgusciate
300 gr di noci sgusciate
I bicchiere di moscato
3 uova
300 gr di zucchero
di canna
Bucce di mandarino
tritate.

Procedimento
Macinare la frutta secca grossolana­ mente. Mischiarla per bene e disporla su un ripiano a forma di conca. Aggiungere il moscato, le uova e lo zucchero.
Impastare tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Ricavare dall' impasto delle palline di circa 3 cm di diametro.
Disporre ogni pallina sulla mano e schiacciare con tre dita la parte non a contatto con il palmo fino ad ottenere la forma di un fungo capovolto. Disporre i "funghi" ottenuti su una teglia con della carta forno e inserirla in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti

martedì 25 dicembre 2018

GLI AUGURI DI DON RAFFAELE

  
La Poesia

"IL MIO NATALE"

I
l mio Natale ha
 la ricchezza della fede,
la bellezza della vita
 donata a Cristo ed ai fratelli,
la gioia    dell'amore ricevuto
e donato, 
il sapore amaro delle 
ingiustizie subite, 
il dolore lancinante dell'indifferenza.
Il mio Natale é 
abbraccio amoroso 
del Cristo bambino  che giace 
in una mangiatoia,
adorazione dell'uomo Dio
inchiodato sulla croce, 
contemplativo del risorto
che viene nella gloria.

domenica 23 dicembre 2018

"Il Cursillista"di Peppe Tringali


"CONFRONTO CON I GIOVANI"
DI PEPPE TRINGALI






Giorno 21 dicembre 2018 presso il “centro Utopia “ di Augusta c’è stato il consueto incontro con i giovani dell’ultimo campo base. Il dibattito si è orientato sul tema “Dove,  come e quando Vivere la Fede”. I giovani hanno lamentato le loro paure, le loro incertezze , la loro solitudine, le loro insicurezze in una società malata dove vive la precarietà del lavoro. Si sono rattristati della mancanza di una guida e della famiglia.

Sì, i giovani d’oggi non sono spensierati e felici: tante sono le paure, le loro preoccupazioni che affollano la mente: paura di non trovare un lavoro, di non riuscire ad andare a vivere da soli e diventare autonomi, paura di aver intrapreso un percorso di studi sbagliato. Questi sono i dubbi e le perplessità che emergono quando prevale la sensazione di non essere ancora riusciti a raggiungere dei traguardi stabili nella propria vita e di non avere un punto di riferimento a cui  aggrapparsi.
Sempre più spesso gli adolescenti vivono e affrontano la vita demoralizzati e privi di energie, spaventati dal crescere o, talvolta, anche dal doversi scontrare con condizioni di vita quotidiane in famiglia.
Il contesto in cui gli adolescenti crescono e si confrontano in molti casi è eccessivamente instabile. La fase evolutiva che i ragazzi affrontano li porta sicuramente ad essere confusi ed indecisi: gio­va­ni e la­vo­ro è un bi­no­mio in­sta­bi­le, an­che (e so­prat­tut­to)  per i “fi­gli” del nuo­vo mil­len­nio.

I giovani hanno espresso ai cursillisti di Augusta molti loro pensieri che possiamo così sintetizzare: “Perchè non sogniamo e abbiamo paura.”
Papa Francesco risponderebbe loro: “il giovane che non sa sognare è anestetizzato, non potrà capire la forza della vita”, i giovani devono trasformare “i sogni di oggi nella realtà del futuro e per questo ci vuole coraggioun coraggio che si deve esprimere davanti alla resistenza ed alla difficoltà.
Ma per poter essere davvero grandi, i sogni “hanno bisogno di una sorgente inesauribile di speranza”. In una parola “hanno bisogno di Dio,   con Dio non si deve avere paura: andate avanti!
Concluderebbe: “Sognate in grande!” (Papa Francesco 11 agosto, 2018)

Ecco hanno suggerito  i cursillisti: è nel perseguire il vostro “ideale” (il primo dei rollos laici)  dove, come e quando dovete vivere la fede ed avere come punto di riferimento stabile  Dio che diventa compagno di viaggio, se volete realizzare il “sogno” tanto agognato.

Peppe Tringali

giovedì 13 dicembre 2018

UN NUOVO ANNO LITURGICO CHE E' INIZIATO CON IL TEMPO D’AVVENTO



L’AVVENTO

Il tempo liturgico di Avvento e Natale introduce al mistero dell’attesa di Dio e della sua “incarnazione” nella storia umana: Dio si fa uomo per abitare con gli uomini è origine di quel meraviglioso scambio che rende ogni essere umano che lo accoglie partecipe della vita stessa di Dio.
“Così il “Signore viene” ogni giorno nella nostra vita e “verrà” glorioso alla fine dei tempi: questa attesa (l’Avvento) genera speranza, ossia una forza che orienta l’esistenza verso il suo fine ultimo.

L’anno liturgico scuola di vita.
Con i suoi diversi periodi  ci ricorda che c’è un tempo per tutto: per l’attesa (l’Avvento) e per il compimento delle promesse (Natale) per la penitenza (quaresima) e per la gioia (Pasqua) per le grandi feste (come le solennità) e per la quotidianità operosa (il periodo per l’anno).

Carissimi
iniziato il nuovo anno liturgico col tempo di Avvento il mio pensiero é andato a ciascuno di voi immersi nelle vostre realtà personali di famiglia, lavoro, impegno parrocchiale per affidarvi come cerco di fare ogni mattina, al Signore nelle preghiere e possiate ancora una volta percepire la sua presenza nella vostra vita, sentirvi amati ed oggetti della tenerezza di Dio che non si stanca mai di cercarci.
Riviviamo infatti in questo tempo liturgico l’attuarsi di questo progetto meraviglioso che Dio da sempre aveva pensato “venirci a trovare” mandando suo figlio nel mistero dell’incarnazione facendosi uomo per assumere la nostra realtà, viverla fino in fondo, perché nessuno di noi si sentisse solo né sentisse Dio lontano.
Il nostro è un Dio vicino, un Dio con noi e per noi per attrarci a lui “fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità” (Lit. Maria SS.ma Madre di Dio).

Allora,ho pensato anche a quella parte della comunità che non è molto coinvolta nel cammino di fede per porre qualche segno, per ridestarla dal sonno in cui può essere immersa. Infatti il rischio è sempre quello che dice S. Giovanni “venne tra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11).
Come ridestare il desiderio di Dio nell’uomo d’oggi, nel nostro vicino di casa?
Ho ideato un   percorso in cinque tappe sulle orme dei magi che immaginiamo di interpretare:
            1 Tappa) I magi  segno – simbolo dell’uomo che sa interrogarsi e interrogare.
            2 Tappa) Uomini capaci di scoprire segni che indicano la strada da percorrere “ La stella”
            3 Tappa) In cammino sperimentano le difficoltà dello smarrimento non vedendo più    la stella.
            4 Tappa) Perseverando nella ricerca s’imbattono nella Parola di Dio che indica la vera strada
            5 Tappa) Occorre andare a Betlemme per cercare ……
                         
Forse qualcuno si è di nuovo perduto: le tante attrattive del mondo spesso fanno dimenticare verso dove andare, fanno smettere di cercare fermandosi in tappe – attrattive che non sono la meta. Solo chi arriverà fino in fondo perché ha cercato, ha seguito il cuore, ha attraversato il buio, ha ascoltato la Parola incontrerà colui che lo cercava.
Scoprirai che da cercatore sei diventato un cercato da Dio.

Sac. Angelo Saraceno




domenica 9 dicembre 2018

UNA RICETTA DELLA TRADIZIONE NOSTRANA


TAGLIERINI DEI MONTI IBLEI


Ingredienti per 4 persone.

400 gr di pasta
I kg di asparagi selvatici
2 spicchi di aglio siciliano
200 gr di finocchietto selvatico
Cime di sinapa selvatica
Sale
Pepe rosso
Olio extravergine di oliva
Procedimento

Pulire gli asparagi e spezzettarli dalla parte più tenera per circa 2 centimetri. Preparare un soffritto di aglio e aggiungere gli asparagi e i finocchietti puliti e bolliti e fare cucinare per bene. Scolare la pasta al dente e aggiungerla in padella con il condimento ottenuto per qualche minuto. Aggiungere un pizzico di pepe rosso e le cime di sinapa in crudo

Tempo di preparazione : 30 minuti.




Consiglio dello chefle cime di rapa mangiate in crudo hanno un impatto aggressivo al palato, per cui si consiglia di accompagnare il piatto con un buon bicchiere di vino. Questo aiuta a gustare questo piatto originale.



sabato 1 dicembre 2018

COS'E' L'AVVENTO

Avvento 2018
L'Avvento 2018 è il periodo che precede il Natale e si tratta di un momento dell'anno davvero speciale per i  credenti.
L'Avvento 2018 comincia domenica 2 Dicembre e si conclude il 24 dicembre, conta quindi solo 23 giorni. Da cosa dipende? La prima domenica di Avvento è quella che cade più vicino  al 30 novembre. 
Le domeniche di Avvento 2018 sono quindi il 2 Dicembre, il 9 Dicembre, il 16 Dicembre, il 23 Dicembre. La Vigilia è quindi l'ultimo giorno di Avvento e si conclude con la messa di Natale .

Ogni domenica di Avvento il sacerdote affronta a messa una particolare tematica:
·                     Il ritorno del Signore alla fine del Mondo
·                     La figura di Giovanni Battista
·                     Giovanni Battista
·                     Gli eventi precedenti la Nascita di Gesù Bambino
Il significato
·                     E' importante sapere cosa significa Avvento, perché permette di capire meglio l'importanza di questo periodo, suggerendoci come viverlo. Avvento è una parola che deriva dal latino e che significa "arrivo" o "venuta", in questo caso si riferisce infatti alla nascita di Gesù, alla venuta del figlio di Dio sulla Terra. L'Avvento si estende per le quattro domeniche del mese di Natale e ciascuna è connotata da un preciso messaggio e da un simbolo (Speranza, Pace, Gioia e Amore).
La corona
Click to play this Smilebox slideshowArriva dalla Germania uno dei simboli più conosciuti e amati dell'Avvento, la corona dell'Avvento. Questa decorazione può essere usata come centrotavola per tutto il periodo delle feste di Natale, altro non è infatti che una ghirlanda di sempreverde appoggiata orizzontalmente al cui centro vengono sistemate quattro candele, tre viola e una rosa, che sono strettamente legate al significato delle domeniche dell'Avvento. All'inizio dell'Avvento le candele saranno spente per poi accendersi una dopo l'altra fino al 25 Dicembre.
(estratto dal sito  Pianetadonna.it)

lunedì 26 novembre 2018

ISSR IL NOTIZIARIO a cura di MARIANGELA MARESCA


Siamo tutti invitati a partecipare a questo interessantissimo appuntamento di venerdì 30 novembre nell'aula magna del liceo classico "Tommaso Gargallo" in via Luigi Maria Monti,23

giovedì 22 novembre 2018

Taglierini dò zio Ciccio. Che bontà da Buccheri



Ingredienti per 4 persone.
   400 gr di pasta fresca
   600 gr di fave novelle
   I spicchio di aglio
   I cipolla bianca
   Un pizzico di maggiorana
    100 gr di pancetta di maiale
   Sale
   Pepe rosso
Olio extravergine di oliva.

 Procedimento
Sgusciare le fave,
sbollentarle in acqua
calda salata
per 5 minuti.
Preparare un soffritto
con cipolla e aglio
affettato
finemente, aggiungere
le fave scolate, un
pizzico di
sale e la maggiorana.
Inserire il tutto nel passaverdure per ottenere una
crema.
Tagliare la pancetta a strisce orizzontali, farla
rosolare in una padella
con dell'olio extravergine di oliva e aggiungere la
crema.
Unire la pasta scolata al dente e saltare per qualche
minuto.
Servire con un pizzico di pepe rosso e dei rametti di
maggiorana fresca.

 
Tempo di preparazione : 30 minuti.








Luigi Majorca