sabato 27 novembre 2021

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

 

Avvento, tempo d’attesa.

Don Paolo Scquizzato
Lc 21, 25-28.34-36

Attesa dell’imprevedibile
, con “uno sguardo attento, in cui l’anima si svuota di contenuto proprio per accogliere in sé quella realtà che solo così essa vede nel suo aspetto vero” (Simone Weil).

Questa attesa-attenzione suppone la fine di ogni nostro pregiudizio, desiderio, libertà da ogni opinione, fine di ogni immaginazione riempitrice di vuoti.
Tempo di fede, ovvero apertura tale da non prevedere nulla se non l’imprevedibile e un attendere nulla se non l’insperato.

«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano …» (v. 34). Un cuore appesantito, ossia ingombro d’altro, non può far spazio all’Altro che desidera compiersi in noi.
Il contrario di ‘appesantito’ non è ‘leggero’ ma ‘puro’, ossia privo di pensieri, turbamenti, inquietudini, brame e istinti. Uno ‘stato di quiete’, nato dall’aver mollato la presa per essere finalmente liberi e aperti all’accadere di un dono.
È interessante che Gesù faccia riferimento in particolare a tre possibili malattie del cuore: la dissipazione, l’ubriachezza e l‘affanno (v. 34).
Dissipare significa disperdere, svanire, rendere inconsistente. C’è il rischio di vivere come fumo, nebbia, in maniera inconsistente appunto, e al primo bagliore del sole costatare che di tutto ciò che si pensava si fosse edificato, non rimane nulla.

Vivere da ubriachi significa consumare i giorni nell’inconsapevolezza, lasciar accadere le cose senza viverle veramente, magari anche in preda all’euforia, o in una tristezza mortale, ma comunque mai ‘in sé’, mai da protagonisti, come coloro che hanno delegato ad altri il mestiere di vivere.

Affannarsi poi, è come correre a perdifiato, in continua agitazione, sempre alla ricerca di qualcosa, di una meta, di un orizzonte che – come in un incubo – è destinato a rimanere sempre aldilà, irraggiungibile.
L’Avvento è invito a fermarsi, o almeno a rallentare. Le cose veramente importanti nella vita sono molto lente nel loro divenire, come la crescita di un filo d’erba o d’un bimbo.
Avvento come tempo di purificazione. È necessario purificarsi finanche dalle proprie immagini di Dio e del divino in quanto egli è sempre oltre ciò che possiamo immaginare e pensare, e potrà farci visita nella misura in cui cessiamo di cercarlo.
«Dio è una negazione della negazione», diceva Meister Eckhart. Va negato come oggetto ‘altro da noi’, perché possa manifestarsi come lo Spirito in noi.

Don P. Scquizzato

 

“PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE.” Di Don Angelo Saraceno

 

 

Don Angelo Saraceno

L’Avvento è il tempo che ci è dato per ACCOGLIERE il Signore che ci viene INCONTRO anche per verificare il nostro desiderio di Dio per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo. Egli ritornerà a noi nella festa del Natale, quando celebreremo la sua venuta storica nell’umiltà della condizione umana: ma viene dentro di noi ogni volta che siamo disposti a riceverlo, e verrà di nuovo alla fine del tempo “ per giudicare i vivi e i morti”. Per questo dobbiamo sempre essere vigilanti e attendere il Signore con la Speranza di incontrarlo.
Papa Francesco (Angelus 27 /11/2016) Tre sono i momenti in cui Gesù viene incontro a noi: - Quello della sua venuta nella storia con l’Incarnazione - Quello della sua presenza quotidiana nel cuore di chi lo cerca - Quello definitivo che tutti guardiamo con speranza e attesa. Ma queste “tre venute” non è possibile viverle da solitari: Cristo incontra non soltanto me, nella mia intimità, ma incontra le relazioni nelle quali e attraverso le quali io vivo.

 

Il Dio cristiano non è un Signore della solitudine, ma della COMUNIONE. La figura di Giovanni Battista così come quella di Maria sono due ICONE che meglio ci rivelano il dono della VIGILANZA , in grado di discernere il bene dal male e di richiamare alla conversione, e quello dell’OSPITALITÀ . La FIDUCIOSA DISPONIBILITÀ AD ACCOGLIERE il PROGETTO che DIO ha per ciascuno di noi.

A Natale il Figlio si fa carne nell’umanità di Gesù, Dio stesso prende dimora nella nostra storia, vive il nostro mondo e ci dona la sua pace. Con fede e stupore, come la Santa Famiglia, siamo chiamati ad ACCOGLIERE questo dono e a vivere ogni giorno, per crescere sempre dinanzi a Dio in “ età, sapienza e grazia”.

Don A. Saraceno

giovedì 25 novembre 2021

venerdì 19 novembre 2021

ISSR San Metodio

L'invito di Mariangela Maresca

Vi aspettiamo al secondo appuntamento

della rassegna cinematografica del San Metodio


Chi c’è in ascolto?

                                        

venerdì 19 novembre 2021 ore 20.00

sala San Metodio, via della Conciliazione n. 6 - Siracusa

 

Dio è donna e si chiama Petrunya

regia di Teona Strugar Mitevska

MK-BE-SI-HR-FR 2019

L'INTERO PROGRAMMA

domenica 14 novembre 2021

LA SETTIMANA DELLA PARROCCHIA S. CUORE DI GESU'

 

 A CURA DI  FEDERICO CILIO

  In ottemperanza alle nuove disposizioni dettate dal Covid 19, i fedeli oltre a mantenere il distanziamento sociale dovranno entrare in chiesa muniti di mascherine e guanti. All'ingresso troveranno: due tavolini con l'igienizzante per disinfettare le mani e possono sedersi nei banchi occupando i posti segnati con una x per un totale di 103 unità. 

 Settimana dal 15/11 al 21/11/2021

(LE TEMPERATURE PREVISTE SONO STATE RILEVATE domenica 14 novembre 

 

Lunedì 15 Novembre

Sant. Alberto Magno

Temperature: 13 - 21  - nubi e sole    

 

 Martedì 16

Santa Margherita di Scozia.

Temperature: 12 – 22     nubi e sole


Mercoledì 17

Sant’Elisabetta d’Ungheria.

 Temperature: 13 - 16     temporali

 

Giovedì  18

Dedicazione Basilica Vaticana

Temperature: 15 – 21    nubi e sole

 

Venerdì  19

Santa Matilde di Hackeborn

Temperature: 15 - 17      pioggia

 

Sabato 20

Sant’Ottavio

Temperature: 12 – 20        sole

Domenica 21
XXIV domenica del tempo ordinario anno B

Cristo Re – Presentazione B.V.M. – Virgo Fidelis

Temperature: 12 – 18        nubi e sole


LA LAVAGNETTA DI NOVEMBRE

sabato 13 novembre 2021

NON ABBIATE TIMORE

   

OMELIA XXXIII domenica del Tempo Ordinario. Anno B

 DON PAOLO SCQUIZZATO
Mc 13, 24-32

 La cronaca quotidiana ci fa memoria di violenze, distruzioni continue e di un male che pare non avere fine.

Anche la primitiva comunità cristiana s’è trovata avvolta in un male indicibile.
Roma, la comunità di cristiani cui Marco si rivolge col suo vangelo, è stata
messa a ferro e fuoco da Nerone. Gerusalemme pochi anni più tardi verrà rasa
al suolo.


 E Marco riprende le parole del Maestro per infondere pace e serenità
ai suoi. Non abbiate timore, perché questo dolore è paragonabile a quello che
precede il parto (cfr. Gv 16. 21): qualcosa di nuovo sta per nascere.
Il Vangelo ci ricorda che la storia non è un disastro, che non stiamo andando
verso la fine, ma verso un fine. Ciò che ci sta dinanzi è il nostro compimento, la
nostra realizzazione come donne e uomini. Non stiamo per ‘disfarci’, ma per
‘trasfigurarci’. 


A patto che ci giochiamo la vita non dietro il fascino delle star
del momento (nel nostro brano i potenti della storia del Medioriente
identificati con il Sole, la Luna e le stelle, considerati in quel tempo dèi), tutte
destinate ad ecclissarsi (vv. 24-25), ma nei valori proclamati nel vangelo. Se
s’investe sul potere, l’avere, il successo del proprio ego, ci si ecclisserà, mentre
se si esce dall’io a favore di qualcuno, per il bene, la giustizia, la pace, si vivrà
in pienezza.

Ci s’illumina illuminando gli altri.

Non solo, il Vangelo di oggi ci ricorda che quando il male parrà avere trionfato,
quando si assisterà alla manifestazione massima del male, allora contempleremo appieno la gloria di Dio: «Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria» (v. 26). Perché? Semplicemente perché in quel venerdì, l’unico santo della storia, è accaduto proprio questo: dinanzi al male assoluto, alla croce di Cristo, alla morte di Dio, un uomo ha gridato:


«davvero quest’uomo era figlio di Dio» (Mc 15, 39): riconoscimento di un
amore. Memoria che l’amore riporta la vittoria quando viene ferito, e che la
tenebra, alla fine rivelerà sempre la luce.

DON P. SCQUIZZATO

giovedì 11 novembre 2021

ISSR SAN METODIO - INVITA

Mariangela

Venerdì 12 novembre si terrà il secondo appuntamento del corso di aggiornamento “Le nuove forme di sinodalità”.

Ascolteremo d. Riccardo Ferri, docente di Teologia della Pontificia Università Lateranense.
Gli incontri sono aperti a tutti e si tengono in collegamento: potete richiedere l’invito a 📩 info@sanmetodio.it fino alle 17.00 dello stesso giorno.
Vi aspettiamo!
#pensarelasinodalità #sanmetodiolab #iononmeloperdo

INNAMORATI DELLA NATURA

 IL PUNTO DI VISTA DI DON GIGI MAGNANO

Le Dolomiti sono un efficace, persuasivo invito  della nostra BELL'ITALIA. Gli Amici  sanamente innamorati della Natura non  mancano. Viva la Natura, viva la bella Amicizia e i Curatori della divina CASA COMUNE, DONO del Padre infinitamente Santo e Generoso.


Spero che il tempo e l'ambiente umano favoriscano i normali "percorsi" di attività culturale e di crescita sociale.

Le immagini che seguono mi riportano al senso della Creazione di Dio: Egli affida all'uomo il compito di coltivare e custodire la Terra NON di sfruttarla sino allo sfinimento, al punto in cui, ahimè, siamo oggi. In altri termini, viva l'operosità dell'uomo ma nel contesto della natura, da vivere e custodire, non  da distruggere.



La Natura, cioè, Dio Creatore, sa fare tutto ciò che giova all'uomo; sta, poi, a noi gestire al meglio I DONI DI DIO.

Vedendo certe Cascine, mi sembra di cogliere una "aura" culturale e sociale sentita e vissuta, nei decenni trascorsi, da parte dei nostri padri , come una forma di "nobiltà" civile, da far "notare" con civettuolo orgoglio ai cittadini delle Comunità circostanti.

Don Gigi 

lunedì 8 novembre 2021

LA SETTIMANA DELLA PARROCCHIA S. CUORE DI GESU'


 

A CURA DI  FEDERICO CILIO

 In ottemperanza alle nuove disposizioni dettate dal Covid 19, i fedeli oltre a mantenere il distanziamento sociale dovranno entrare in chiesa muniti di mascherine e guanti. All'ingresso troveranno: due tavolini con l'igienizzante per disinfettare le mani e possono sedersi nei banchi occupando i posti segnati con una x per un totale di 103 unità.



 
 Settimana dal 08/11 al 14/11/2021

(LE TEMPERATURE PREVISTE SONO STATE RILEVATE LUNEDI’ 8 novembre 

 

Lunedì 08 Novembre

Temperature: 18 - 24  - lieve pioggia    

 

 Martedì 9

Funerale collettivo- si prendono le pagelline all’ingresso.

Temperature: 18 – 21     nubi e sole


Mercoledì 10

S. Leone Magno

 Temperature: 16 - 25     temporali

 

Giovedì  11

San. Martino

Temperature: 17 – 18    temporali

 

Venerdì  12

San Renato

Temperature: 15 - 20      sole e nubi

 

Sabato 13c jhhjn1sdc

San Diego

Temperature: 12 – 18        temporali

 

Domenica 14

XXIII domenica del tempo ordinario anno B

Temperature: 13 – 20        nubi e sole


LA LAVAGNETTA DEL MESE


sabato 6 novembre 2021

NON TANTI SOLDI, MA TANTO AMORE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

DON PAOLO SCQUIZZATO

Mc 12, 38-44

Nel Tempio di Gerusalemme, luogo preposto all’unione con Dio, occorreva pagare un tributo per poterci entrare. Il do ut des di ogni religione: io ti do e tu mi dai.
A capo della casta religiosa del tempo di Gesù – tutta dedita a cantare i salmi e contare i soldi – erano gli scribi, da Gesù qui definiti come ipocriti – ossia teatranti -, guide cieche, scriteriati, sepolcri imbiancati e razza di vipere.
Rappresentanti dell’establishment religioso, essi fungevano da ‘guardiani del tempio’, personaggi che s’arrogavano il diritto di stabilire chi dovesse stare fuori e chi dentro al recinto di Dio.
Gesù in tutto il Vangelo ha ripetuto come un mantra, che Dio e il ‘commercio religioso’ sono incompatibili. Per lui è inaccettabile che gli uomini ‘paghino’ per relazionarsi col loro Dio. Dio è dono gratuito, non lo si accaparra attraverso prestazioni religiose.
Nel brano della vedova al tempio, Gesù denuncia senza appello, una religione ipocrita, tutta dedita a pregare il Dio del cielo per poi disprezzarlo di fatto nei poveri.
Per Gesù, la preghiera prolungata (v. 40) che non porta a prendersi cura dell’uomo, è soltanto atto egoistico che serve ad ingrassare il proprio io: «…per farsi vedere» (v. 40). Non solo, Gesù non può accettare che si usi Dio per riempire i tesori del tempio (e delle chiese!), magari svuotando le case dei poveri.

Questa donna non aveva più nulla per vivere, se non due monetine. Ma una religione perversa, le ha fatto credere che avrebbe compiuto un atto meritorio le avesse donate al Tempio, sistema corrotto tenuto in piedi da – parole di Gesù – ladri e briganti. Non solo, magari Dio stesso avrebbe plaudito a cotanta generosità. Inganno perpetrato da sempre nei sistemi religiosi: “quando il soldino cade nella cassetta, l’anima vola in cielo benedetta”.
E allora avanti con questo gesto folle, questo ‘dare tutto quello che aveva per vivere’. Ma questa donna certamente non avrebbe poi goduto di alcun beneficio dopo lo svenamento economico, semplicemente perché in quanto donna e vedova, senza un sostentamento alle spalle su cui poter contare, era solo una donna morta. E Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi (cfr. Mc 12, 27).
Gesù rompe così l’inganno della religione. Ha insegnato che non sarà mai l’uomo a dover morire per il suo Dio e tanto meno per l’istituzione religiosa, ma viceversa è Dio a servizio dell’uomo perché questi torni a vivere e a fiorire.
Sì, con la rivelazione del Dio di Gesù, è finita la religione che ha il potere di soffocare e distruggere l’uomo, e si è inaugurata la modalità della fede, accoglienza di un amore grande, che non chiederà mai di dare tutto ciò che si ha per vivere, ma che dona tutta la propria vita perché l’amato possa tornare a farlo.
DON P. SCQUIZZATO