lunedì 27 dicembre 2021

LA SETTIMANA DELLA PARROCCHIA S. CUORE DI GESU'

 

A CURA DI  FEDERICO CILIO

 In ottemperanza alle nuove disposizioni dettate dal Covid 19, i fedeli oltre a mantenere il distanziamento sociale dovranno entrare in chiesa muniti di mascherine e guanti e green pass. All'ingresso troveranno: due tavolini con l'igienizzante per disinfettare le mani e possono sedersi nei banchi occupando i posti segnati con una x per un totale di 103 unità. 

 

 Settimana dal 27/12 al 2/1/2022

(LE TEMPERATURE PREVISTE SONO STATE RILEVATE lunedì 27 dicembre

Lunedì 27 Dicembre

San Giovanni l’evangelista

Temperature: 11 - 20  -      sole    

 

 Martedì 28

Santi innocenti martiri

Temperature: 9 – 19      sole


Mercoledì 29

San Davide 

Temperature: 8 - 19     nubi e sole

 

Giovedì 30

Ritiro di fine anno – Adorazione con S. Rosario dalle 18 sino all’inizio della S. Messa – a concludere il Te Deum

Temperature: 8 – 19        sole

 

Venerdì  31

San Silvestro Papa

Temperature: 7 - 18           sole

 

Sabato 1 gennaio 2022

Capodanno - S. Messe come la domenica

Temperature: 7 – 21           sole

Domenica 2

 Temperature: 7 – 19             sole


 LA LAVAGNETTA DI DICEMBRE


venerdì 24 dicembre 2021

OMELIA DI NATALE di don Paolo Squizzato

 

Don Paolo Scquizzato

Nel bellissimo libro di Cormac McCarthy, ‘The Road’, un uomo e un bambino senza nome si ritrovano in un mondo sconvolto a seguito di un non ben definito evento catastrofico. Padre e figlio si muovono in mezzo alla polvere e al nulla, incappando raramente in uomini e donne trasformati in bestie, violenti e ridotti a nutrirsi di carne umana.

L’uomo e il bambino, terrorizzati, a fatica si trascinano a sud – verso il mare – ove sperano di trovare un clima meno rigido e magari un brandello di speranza.
Nei dialoghi tra padre e figlio, ricorre costante la figura del fuoco. Entrambi sono consapevoli che in quella situazione disperata sono chiamati ad una sorta di compito esistenziale: “custodire il fuoco che si portano dentro”.

– Ce la caveremo, vero, papà?
– Sì. Ce la caveremo.
– E non ci succederà niente di male.
– Esatto.
– Perché noi portiamo il fuoco.
– Sì. Perché noi portiamo il fuoco.

Il libro di McCarthy è in realtà una metafora dell’esistenza. In questo mondo che pare disintegrarsi, su questa strada di ‘polvere e nulla’ su cui dobbiamo muoverci ogni giorno, la domanda alla fine è solo questa: «cosa sopravvive del nostro essere uomini quando il mondo intero crolla?». Insomma, alla fine cosa ci rende davvero umani?
La risposta credo abbia a che fare con questo fuoco che ciascuno si porta dentro, e che dobbiamo da una parte non lasciarlo spegnere, dall’altra continuare a ‘portarlo’.
È la nostra umanità, il nostro essere umani. La parte migliore di noi, l’energia vitale che ci muove, che produce vita, che feconda la vita.
Immersi in un mondo fatto di parvenze, che si nutre di ‘carne umana’, il compito cui siamo chiamati è conservare l’umano, trasmettere vita alle persone che incontriamo, rimetterle in piedi se schiacciate a terra, ridonare loro quella dignità che nessuno ha mai loro riconosciuto, rimarginare le ferite.
“Custodire il fuoco”, credo significhi questo il Natale.
Reputo che ciò che chiamiamo incarnazione non sia tanto quella di un Dio che si fa uomo – tra l’altro nulla d’eccezionale per un dio – ma piuttosto costatare come la mia umanità diventi divina nella misura in cui è capace di gesti divini! Incarnando gesti che fecondano l’umano, come il bene, la giustizia, la condivisione, la cura, il perdono, mi scoprirò teofania, ovvero incarnazione di Dio: sto dando carne a Dio!
Detto con altre parole: divini lo si diventa per via d’umanità. Come è accaduto a Gesù di Nazareth.
Nel libro preso in considerazione, davanti a ogni scelta complessa il padre vacilla, pensa a come sopravvivere, mentre il bambino segue sempre la via della compassione e della giustizia, incarnando così la speranza.
Il padre «sapeva solo che il bambino era la sua garanzia.
Disse: Se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato».
McCarthy in un’intervista lasciò detto questo «The Road può avere questo messaggio: prenderci cura delle persone a cui teniamo, ed essere grati, perché la vita, anche quando è dura e piena di dolore, è dannatamente bella».

mercoledì 22 dicembre 2021

BUON NATALE

 Ai Cursillisti da ....

Don Gigi Magnano


Sorelle e Fratelli Cursillisti, AUGURI DI SANTE FESTE NATALIZIE,


avendo sempre al centro il Gesù-Salvatore, incontrato al CURSILLO,


che continua a CONTARE SU DI NOI 


e ci invita a CONTARE SEMPRE SU DI LUI.


Don Gigi

martedì 21 dicembre 2021

GLI AUGURI DI NATALE 2021 DI DON RAFFAELE


A
 
 UGURO a tutti voi, fratelli e sorelle in Cristo, e in modo particolare a coloro che               sono  soli, sofferenti, scartati

U   N  Natale in cui non manchi la solidarietà, l'amore, la

G   IOIA che nasce dalla certezza che Dio è con noi e non ci abbandona


 
U  NITI nella fede in Cristo Gesù, Figlio unigenito di Dio  Padre, fattosi uomo nel               seno  della  vergine Maria

R  INGRAZIAMO e lodiamo Dio col canto degli angeli sulla grotta di  Betlemme:                   “Gloria a Dio  nell'alto dei  cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”

I   NSIEME a Gesù, nostro Dio e salvatore, avremo forza, coraggio per affrontare               ogni  problema che presenta la vita e vivremo nella gioia vera che solo Gesù sa e             può dare.

Don Raffaele Aprile

lunedì 20 dicembre 2021

LA SETTIMANA DELLA PARROCCHIA S. CUORE DI GESU'

 A CURA DI  FEDERICO CILIO

 In ottemperanza alle nuove disposizioni dettate dal Covid 19, i fedeli oltre a mantenere il distanziamento sociale dovranno entrare in chiesa muniti di mascherine e guanti e green pass. All'ingresso troveranno: due tavolini con l'igienizzante per disinfettare le mani e possono sedersi nei banchi occupando i posti segnati con una x per un totale di 103 unità. 

 

 Settimana dal 20/12 al 26/12/2021

(LE TEMPERATURE PREVISTE SONO STATE RILEVATE lunedì 20 dicembre

Lunedì 20 Dicembre

OTTAVA di Santa Lucia

Temperature: 4 - 16  -      sole    

 

 Martedì 21

Temperature: 4 – 16     nubi e sole


Mercoledì 22 (S.Messe come la domenica)

 Temperature: 6 - 15     nubi e sole

 

Giovedì 

Temperature: 10 – 12        pioggia

 

Venerdì  24

Vigilia di Natale - Santa messa ore 19

Temperature: 8 - 16           nebbia e sole

 

Sabato 25

Natale del Signore - Santa messa come la domenica

Temperature: 10 – 18        nubi e sole

Domenica 26

Santo Stefano – Sacra famiglia

Temperature: 12 – 18        nubi e sole

 

LA LAVAGNETTA DI DICEMBRE

domenica 12 dicembre 2021

LA SETTIMANA DELLA PARROCCHIA S. CUORE DI GESU

 

  A CURA DI  FEDERICO CILIO

 In ottemperanza alle nuove disposizioni dettate dal Covid 19, i fedeli oltre a mantenere il distanziamento sociale dovranno entrare in chiesa muniti di mascherine e guanti e green pass. All'ingresso troveranno: due tavolini con l'igienizzante per disinfettare le mani e possono sedersi nei banchi occupando i posti segnati con una x per un totale di 103 unità. 


 Settimana dal 13/12 al 19/12/2021

(LE TEMPERATURE PREVISTE SONO STATE RILEVATE domenica 12 dicembre

Lunedì 13 Dicembre

Santa Lucia

Temperature: 4 - 14  -      sole    

 

 Martedì 14

San Giovanni della Croce

Temperature: 4 – 15     nubi e sole


Mercoledì 15 (S.Messe come la domenica)

Santa Virginia Centurione Bracelli

 Temperature: 5 - 15     nubi e sole

 

Giovedì  16

Sant'Adelaide

Temperature: 4 – 14            sole

 

Venerdì  17

San Giovanni de Matha

Temperature: 4 - 14            sole

 

Sabato 18

San Graziano di Tours

Temperature: 4 – 15        nubi e sole

Domenica 19

IV domenica di Avvento

San. Anastasio I Papa

Temperature: 3 – 13        nubi e sole

 

LA LAVAGNETTA DI DICEMBRE

"COSA DOBBIAMO FARE"

 

III DOMENICA DI AVVENTO. Anno C

DON PAOLO SCQUIZZATO

10 Le folle interrogavano [Giovanni il Battista]: «Che cosa dobbiamo fare?». 11 Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12 Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13 Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14 Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».15 Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.”  


“Che cosa dobbiamo fare?” domandano a Giovanni Battista.
“Che cosa dobbiamo fare?” è la domanda che ciascuno, alla fine, si porta dentro quando comincia a presentire la necessità di un senso nella vita.
A quel punto comincia a declinarsi la voce del verbo amare: date, non esigete, non trattenete, non maltrattate, non estorcete.

In qualunque stato di vita ti trovi, qualsiasi lavoro tu faccia, in qualunque situazione e momento della vita in cui ti trovi, tu ama: trasforma il piccolo ‘pezzo di terrà che ti è stato affidato, in ambiente di giustizia.

L’unica cosa da farsi, per vivere da uomini e donne compiuti in umanità, è diventare più umani.

Accorgersi che l’altro viene prima di sé stessi, che la sua povertà è il prezzo che sta pagando per la nostra ricchezza e che la sua fame è necessaria per la nostra di sazietà.

Dobbiamo solo ad intessere il nostro piccolo mondo di relazioni di pace, di luce, di accoglienza, di giustizia. Sarà questo l’unico modo per vincere il male fatto e quello subìto.

Testimonieremo così Dio nel mondo, ovvero saremo Dio in mezzo agli uomini, lo incarneremo, in ogni dove, gli daremo volto, permettendo che si compia nuovamente il Natale di Cristo, che non sarà a quel punto, mera memoria di un fatto passato, ma gioia e festa di un mondo rinnovato.

Ma a Giovanni forse manca ancora un pezzo. 

Egli promette qui che ‘verrà uno che battezzerà in spirito santo. E pulirà la sua aia per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile’. A parlare è il profeta che richiama sì alla giustizia, ma non è ancora giunto a fare esperienza del fuoco dell’amore. E la giustizia senza la carità può rivelarsi il peggiore dei mali.

Gesù a suo tempo non avrebbe compiuto nessuna pulizia, o diviso tra grano e paglia, buoni e cattivi, santi e peccatori. Perché il suo Dio non brucia nessuno, e non premia alcuno.

Il fuoco dell’amore non distrugge se non il male commesso, conservando in un abbraccio per l’eternità chi l’ha compiuto.


Don P. Scquizzato

sabato 11 dicembre 2021

BUCCHERI TRA I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

 





E’ SOLO IL PRIMO PASSO



Buccheri è una delle new entry all'interno dell'associazione dei Borghi più belli d'Italia

Giorno 7 dicembre 2021 in piazza Toselli, sede del Palazzo Comunale, è stata ufficializzata  la consegna della bandiera simbolo dei “Borghi più belli d’Italia, consegnata dal suo massimo rappresentante dell’associazione al Sindiaco Alessandro Caiazzo, virtualmente abbracciato dai sindaci degli altri borghi siciliani che hanno ottenuto il medesimo riconoscimento nelle passate edizioni.



Buccheri è il più alto comune della provincia di Siracusa con i suoi 820 m di altitudine ed occupa la conca naturale definita dalle pendici del monte Lauro (986 m.) e dal colle Tereo, sul quale il paese crebbe nel medioevo.

Le ragioni che hanno suggerito al Sindaco

Alessandro Caiazzo di partecipare alla competizione dei Borghi più belli della Sicilia dell’anno 2021 sono le ragioni di una scelta consapevole secondo la quale non è affatto scontato che gli abitanti di questo stupendo borgo montano siano pienamente coscienti sia delle sue straordinarie risorse culturali ed ambientali, sia dalle opportunità che una corretta eco-compatibile valorizzazione e promozione di tali risorse può determinare sul piano dello sviluppo economico.

Per alimentare la comprensione dei cittadini che il proprio borgo è appetibile anche nell’ottica di rilancio turistico del territorio, c'è necessità di riqualificare l’offerta indirizzandola verso obiettivi e modalità di gestione a minor impatto ambientale, ridefinendo i particolari degli stabili alla stregua dei beni naturali e culturali. Il raggiungimento di tale obiettivo passa attraverso un’operazione coinvolgente l’intero paese con un  percorso progettuale   che ha censito e individuato tutte le realtà insediative abbandonate o non sufficientemente manutenute. E’ necessario per l’amministrazione sensibilizzare i cittadini della  esigenza del passaggio “strategico” da un processo “spontaneo” a un processo sapientemente “programmato”.

La vittoria della competizione è stato un riconoscimento meritato da una intera comunità . “Un successo conseguito dall’amministrazione comunale, dai comuni della provincia di Siracusa, dai cittadini iblei che ne hanno sostenuto la candidatura e di quanti hanno permesso con il proprio voto che tutto ciò accadesse.

Luigi Majorca