lunedì 27 gennaio 2020

EVANGELIZZAZIONE E PROSELITISMO INTRODUZIONE


I temi della libertà religiosa, del proselitismo e della conversione, sono di estrema attualità.

Abbiamo Sentito dire da Papa Francesco  ( 1 maggio 2015 in occasione del meeting europeo) Voi siete chiamati – non avete scelto prima, siete stati chiamati – a mettere a frutto il carisma che il Signore vi ha affidato e che è all’origine dei Cursillos de Cristiandad, …. Eduardo Bonnín Aguiló e l’allora Vescovo di Mallorca, Juan Hervas y Benet   ….. pionieri del vostro Movimento, furono autentici missionari: non esitarono a prendere l’iniziativa e coraggiosamente si avvicinarono alle persone, coinvolgendole con simpatia e accompagnandole nel cammino della fede con rispetto e amore ….. voi non avete fatto proselitismo! E questa è una virtù. “La Chiesa non cresce per proselitismo, ma per testimonianza” – ci ha detto Papa Benedetto. Ed è cosi! Voi non avete fatto proselitismo. E’ una grazia di Dio. Seguendo il loro esempio, anche voi oggi volete annunciare la Buona Notizia dell’amore di Dio, facendovi vicini agli amici, ai conoscenti, ai compagni di studio e di lavoro perché anch’essi possano vivere un’esperienza personale dell’amore infinito di Cristo che libera e trasforma la vita. Quanto è necessario uscire, andare oltre, senza mai stancarsi, per incontrare i cosiddetti lontani!”   

Dopo queste parole, appare  necessario chiedersi,  se i  corsisti della nostra diocesi (e in genere i componenti delle associazioni ecclesiali) hanno chiari questi termini  che affrontano un tema difficile e controverso. Nell’attuale contesto e in questo blog non potendo proporre un lungo articolo e  rimandando l’interessante argomento per un doveroso approfondimento in altra sede, riassumerò dopo questa breve premessa e in altri due  post (articoli) le più diffuse  opinioni, rimarcandone la differenza.

“I termini evangelizzazione e proselitismo,  si potrebbero considerare sinonimi, ma nel contesto del cristianesimo, sono in genere usati con diverse implicazioni. Mentre il termine "evangelizzazione" si riferisce a una libera "testimonianza" delle verità rivelate da Cristo,( .    Papa Benedetto XVI, ha detto che la Chiesa "non cresce per proselitismo" bensì "per attrazione" e "per testimonianza") il termine "proselitismo" viene generalmente utilizzato per indicare un atteggiamento più aggressivo, con lo scopo di "imporre" il cristianesimo in modo unilaterale (Wilkipedia)

Nel prossimo post parleremo dell’evangelizzazione. Non mancate di leggerlo.
Luigi Majorca

sabato 25 gennaio 2020

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA DI DON RAFFAELE


III^ domenica del tempo ordinario

Mt 4,12-23
Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.

Gesù è il profeta che porta la luce della verità in un mondo immerso nelle tenebre dell'errore. 
Gesù si fa peregrino per le vie della Palestina predicando la buona novella e invitando il popolo a convertirsi, a cambiare modo di pensare e di vivere, a porre al primo posto Dio.
Gesù accompagna la sua predicazione con i miracoli, dà, praticamente è concretamente prova di avere a cuore la sorte degli uomini.
Gesù:
non è un esaltato che si parla addosso,
non è un politico con mire di potere, 
non è un sognatore che misconosce le problematiche del mondo,
non è uno squilibrato che parla a vanvera e senza senso,
non l'ingenuo del villaggio che gli altri possono prendere in giro.
Gesù è la verità fattasi carne,
Dio che irrompe nella storia per darle il giusto orientamento, è:
il servo per amore, il salvatore dell'uomo.
La missione di Gesù ha una valenza che supera il tempo e lo spazio.
Gesù dà il via definitivo alla rivoluzione dell'amore che parte dalla promessa fatta da Dio ai nostri progenitori dopo il peccato originale: "porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe, essa ti schiaccerà il capo e tu invano tenterai di morderle il calcagno", immette nel tessuto della storia la linfa e la forza del divino.
La salvezza ha il timbro dell'amore di un Dio che è Padre di misericordia e non abbandona l'uomo creato a sua immagine e somiglianza.
La salvezza che ci ha meritato Gesù, morendo sulla croce e risorgendo il terzo giorno, va oltre il tempo del pellegrinaggio terreno di Gesù, é destinata a raggiungere l'uomo di ogni luogo e di ogni tempo.
La chiamata degli apostoli alla sua sequela ha questa precisa finalità: portare la buona novella fino agli estremi confini della terra.
Gli apostoli non solo non opposero resistenza alla chiamata di Gesù, ma subito lasciarono tutto e si misero alla sua sequela. 
Gesù continua a percorrere le strade di questo mondo attraverso quanti continua a chiamare alla sua sequela e li costituisce suoi apostoli, annunciatori fedeli della buona novella, testimoni dell'amore di Dio nel mondo.
Preghiamo perché non manchino uomini capaci di donarsi per amore completamente, totalmente e definitivamente a Dio nel servizio alla verità, alla causa del Vangelo.

(Don Raffaele Aprile)

sabato 18 gennaio 2020

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA DI DON RAFFAELE


Domenica 19 gennaio 2020 - II Domenica del Tempo Ordinario anno A

Gv 1,29-34  “Ecco l’agnello di Dio"…..”

Giovanni Battista nel compiere la sua missione non fa sfogo di eloquenza, non si dà arie di superiorità, non si monta la testa, non osa mettere avanti se stesso. 
Ama definirsi voce di colui che grida nel deserto: preparate la via al Signore. 
Unico obiettivo della sua missione è dover dare testimonianza al messia Salvatore annunciato dai profeti.
Il suo messaggio è autenticato dallo Spirito Santo che egli ha visto scendere su Gesù il quale volle sottoporsi al battesimo di penitenza che lui amministrava  presso il fiume Giordano.
Il battesimo di Gesù è  un felice richiamo a quella realtà di grazia che  ha cambiato la nostra vita, l'ha arricchita, l'ha salvata dal dominio di satana.
Quale grande dono non ci viene fatto con il battesimo!
Il sacerdote versa dell'acqua sul nostro capo mentre invoca il   Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e avviene il miracolo: muore l'uomo vecchio per dare posto all'uomo nuovo creato da Dio nella giustizia e nella verità. 
Divenuti figli di Dio per grazia, a buon diritto possiamo invocare Dio come nostro padre.
Dio è il padre buono che non manca mai di venirci incontro, 
di usare misericordia, 
di darci il suo perdono e di accogliervi a braccia aperte quando malauguratamente pecchiamo e riconoscendo di aver tradito l'amore di Dio chiediamo perdono.
In forza del battesimo siamo membri della Chiesa, corpo mistico di Cristo.
Ad essa ci affidiamo come figli verso la propria madre.
Sì, la Chiesa è nostra madre, 
Essa è maestra e guida che ha ricevuto da Cristo il mandato di trasmette fedelmente il Vangelo, 
 ci genera alla grazia attraverso i sacramenti, 
ci accompagna come solo una madre sa fare a Cristo, unica ragione del nostro vivere su questa terra nella prospettiva gloriosa del cielo.
Quale grande dignità e quale grande responsabilità non comporta tutto questo bene da parte nostra!
Prenderne coscienza e cercare di vivere con coerenza la nostra fede, 
dare spazio a Dio e meno al nostro io,
fare dell'amore a Dio e al prossimo la ragione del nostro vivere, 
aspirare ardentemente alla santità, 
tendere decisamente e con tutte le forze alla perfezione, 
rende la nostra vita solare, interessante, significativa, preziosa agli occhi di Dio e del prossimo.
È ora di svegliarci dal sonno, di scrollarci di dosso tutti quei convivevoli del mondo che non hanno nulla a che fare con il Vangelo, di dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare.
Riprendiamo in mano la nostra vita se per caso ci fossimo lasciati andare e ci fossimo avventurate ad andare su vie non buone.
Vale la pena di vivere secondo il Vangelo.
Il Vangelo fa respirare aria pura che ossigena il nostro spirito, ci fornisce le ali per volare e non strisciare terra terra.
Dio Padre Figlio e Spirito Santo sia il nostro unico amore e la chiesa la madre  che ci aiuta a fare della nostra vita un dono di amore a Dio e ai fratelli.

Don Raffaele Aprile

mercoledì 15 gennaio 2020

EVANGELIZZARE SI PUO’




Si può evangelizzare con la testimonianza della propria vita.
  
Dopo il periodo delle festività natalizie, lunedì è ripresa l’ultreya di Augusta,
ovvero quell’incontro settimanale a cui partecipano tutti i corsisti di questa cittadina.
Ricordiamo che “Ultreya è  un invito ad andare sempre “più in là” , oltre se stessi, per incontrare l’altro e costruire la comunità, Ultreya é una chiamata ad andare sempre avanti a testa alta, segno di dignità e segnale di una vita piena di senso. Ultreya è l’appello a non cadere nel cammino della vita, ma a contagiare gli altri della gioia di Cristo.”( Arsenio Pachòn)
 
La ripresa dell’Ultreya è stata una bella sorpresa a motivo  della proclamazione vivenziale e gioiosa di tre diversi momenti della quotidianità resi da  un novello cursillista che ha  modificato, dopo e a motivo del “Cursillo”, il suo modo di rapportarsi con amici e con le persone precedentemente mal apprezzate, dando prova così di essere disponibile ed aperto. 
Le testimonianze, per un verso assai singolari e per altro verso conclusesi positivamente, sono state assai stimolanti a dimostrazione di come si possa vivere l’oggi con serenità e semplicità.

La sintesi di don Angelo Saraceno, dopo gli “Echi”, è stata quella di attestare, come se ancora ce ne fosse la necessità, che per evangelizzare non c’è bisogno di lunghe e dotte prediche, ma servono testimonianze di vita , anche quelle più semplici, perchè proprio per la loro genuinità sono le più efficaci e convincenti rispetto  ad un inutile ed aggressivo proselitismo.

Luigi Majorca

lunedì 13 gennaio 2020

LE NUOVE POESIE DI DON RAFFAELE 2020




La poesia della settimana di don Raffaele



PENAR D’AMORE

Penar d'amore,
nel travaglio oscuro 
di un mondo allo sfascio,
è  il destino dell'uomo
alla sequela dell'amore fattosi carne..
Provvidenza divina viene incontro,
allevia i tormenti dell''anima.

Rinasce l'ottimismo della fede
rinverdisce la speranza
esplode l'amore.
È questa la vita vera.
Io vivo.
  

domenica 12 gennaio 2020

AVVISO AI NAVIGANTI




IL VANGELO, QUESTO SCONOSCIUTO.


Nei tempi della velocizzazione della  comunicazione, il riflettere ed il meditare sono sentiti come tempi morti, perdite di tempo. Riflettere e meditare la  parola di Dio non sono  sottrazioni ai nostri impegni quotidiani, ma  lavori spirituali che preparano la nostra giornata ed il nostro domani. E’ bello comprendere il significato delle descrizioni dei fatti del Vangelo apparentemente così semplici .. ma che necessitano di una ampia elaborazione mentale per poterli interiorizzare.

IL VANGELO, QUESTO SCONOSCIUTO.

Ci si accontenta di averlo in casa, magari in una bellissima edizione da esposizione, oppure di ascoltarlo durante le celebrazioni, ma è raro trovare un cattolico che lo medita attraverso il sussidio di   un commento alla Lettura della Liturgia.

E’ per questo motivo che siamo contenti di aver trovato la disponibilità del cursillista don Raffaele Aprile, che ringraziamo a nome di tutti i visitatori del mio blog, il quale ci ha regalato e ci regalerà il suo commento del vangelo domenicale, un sussidio indispensabile dopo la lettura del brano evangelico al fine di conoscere meglio Gesù, spalancarGli il nostro cuore, farLo conoscere agli altri e vincere il nostro egoismo.

Luigi Majorca

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA DI DON RAFFAELE

DOMENICA 12 GENNAIO 2020


"Questo vi è il figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento".

La vita terrena di Gesù è tutta un'epifania, una continua manifestazione dell'amore di Dio che é Trinità Santissima Padre Figlio e Spirito Santo. 
Il battesimo di Gesù ne è una prova evidente.
L'Epifania si rinnova ogni giorno attraverso l'opera della Chiesa e di ogni cristiano che ne fa parte in forza del battesimo.
Siamo chiamati ad essere nel mondo epifania dell'amore di Dio.
Il mondo si convertirà a Dio, si abbandonerà tra le sue braccia se noi cristiani con il nostro atteggiamento, con la nostra vita daremo testimonianza, manifesteremo quanto è grande, quanto è prezioso, quanto è necessario  l'amore di Dio per essere sereni, per avere speranza, per essere felici.
Don Raffaele Aprile

mercoledì 8 gennaio 2020

LE NUOVE POESIE DI DON RAFFAELE 2020


LE NUOVE POESIE DI DON RAFFAELE 2020

Mese di Gennaio

QUAL VOLO DI RONDINI


"Qual volo di rondini
è il mio sogno di amore.
Cerco l'amore
come il bimbo appena nato
il seno della madre.
Ho bisogno d'amore
più del respiro per i miei polmoni.


Dallo spuntar dell'alba al tramonto del sole
vado elemosinando amore.
Vivo nel desiderio di amare,
ricevo amore e mi carico di vitalità, 
amo e mi realizzo,
L'amore è la mia vita.
Io amo."

lunedì 6 gennaio 2020

"Seguendo la stella incontriamo Gesù" di don Raffaele


Il messaggio epifanico di don Raffaele Aprile.

"Scrolliamoci di dosso la noia, la paura,
mettiamoci in cammino,
lasciamoci guidare dalla stella,
andiamo  a trovare Gesù, il nato Messia vaticinato dai profeti, l'atteso delle genti, il salvatore. 
Come i Magi portiamo con noi dei doni da offrire a Gesù. 
Mettiamoci sotto la guida della stella, la Chiesa nostra madre.
Essa 
ci nutre con la Parola di vita eterna, 
ci conferma nella fede, 
ci dona la grazia amministrandoci i sacramenti,
ci accompagna con amore alla meta finale, la beatitudine eterna. 
Sta a noi
conservare integra e ferma la fede anche a costo di dover subire il martirio,
osservare i comandamenti,
amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze e il prossimo come noi stessi.
Seguendo la stella, la madre Chiesa, incontriamo Gesù, 
ci consegniamo a Gesù, 
diamo a Gesù tutto di noi stessi e veniamo ricompensati da Gesù in maniera sovrabbondante. 
Il suo amore dà gioia, 
ci libera dal maligno,
ci salva, 
ci rende solari, 
ci fa essere suoi testimoni credibili, epifania dell'amore di Dio per i nostri fratelli,
ci dà la certezza che alla fine del nostro pellegrinaggio terreno saremo accolti nel suo regno di luce e di pace."