Cambiare è possibile di Luigi Majorca
Riflettevo a proposito della location dove si svolgono i tre giorni del Cursillo di Cristianità. Noi esseri umani abbiamo con il cambiamento un rapporto ambiguo e contraddittorio: da un lato ne siamo attratti e ne apprezziamo l’importanza , dall'altro lo temiamo perché ci toglie sicurezza e ci mette di fronte ai nostri limiti decisionali e alla paura delle nuove situazioni, preferendo il motto “si è fatto sempre così".
Vorrei
raccontarvi una storia popolare indiana sui cambiamenti:
Si racconta che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò
accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non
riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed
appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai
ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha solo due alternative: o si lascia morire, o
affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni.
Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido
inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare
ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo luogo, l’aquila comincerà a sbattere il becco
sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale
operazione.
Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con
questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando
ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo
corpo tutte le penne, una ad una.
Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si
lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri
trent’anni.
Un’intuizione di Giulio Morello
Giorno 5
Agosto ho partecipato alla Festa della Madonna Adonai presso il Santuario di
Brucoli frazione di Augusta.
Il Santuario della Madonna dell’Adonai fa parte della diocesi di Siracusa. In base ad antiche testimonianze, riprese anche da scrittori del XVI e XVII secolo, il santuario sarebbe un oratorio paleocristiano, come attesta l’epiteto ebraico della Madonna Mater Adonai, ovvero Madre del mio Signore.
Dopo il
sisma del 1990, il santuario è stato interamente restaurato.
L’immagine sacra della Vergine
dell’Adonai, è raffigurata seduta su un serto di nuvole con in braccio il
bambino che con la mano destra impugna una croce, mentre con la sinistra poggia
il suo scettro sul mondo.
Il Santuario è una bella “Location”, ha numerose camere accoglienti e qualche piccolo disagio può essere superato dalla novità del contesto, dalla bellezza del luogo che trasmette un’atmosfera di serenità e di smisurata spiritualità.
NB La intera storia del Santuario è riportata nella pagina dei documenti > cartella Cursillos documenti
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