Dopo i tre giorni il mio cuore era cambiato, convertito, esaltato dalla scoperta di un Dio che amava anche me e che mi aveva aspettato per tanti anni, ma la testa, la ragione, l’intelligenza cercavano spiegazioni, prove. E le cercavano nei libri che amavo leggere, studiare.
Una breve storia di libri
Una mattina,
esco per andare al lavoro dopo aver messo in auto il sacchetto della spazzatura
da buttare nel primo bidone che avrei trovato lungo la strada (non c’era ancora
la raccolta differenziata).
Mi fermai
presso un bidone e lo trovai pieno di libri religiosi, di spiritualità, di
fede; qualcuno aveva vuotato la libreria di una canonica e … io riempii il
bagagliaio della mia auto.
Tra quei
libri c’era “Il quinto evangelio”, romanzo del 1975 di Mario Pomilio, che
racconta la storia (romanzesca per l’appunto) di un ufficiale americano il
quale, durante la seconda guerra mondiale, era alloggiato in una vecchia
canonica di Colonia. Lì aveva trovato gli scritti e gli appunti del vecchio
parroco scomparso, che aveva dedicato la vita alla ricerca del “quinto
vangelo”, quello ritenuto scritto o ispirato da Gesù stesso. Tra questi appunti
uno descriveva gli ultimi momenti di Gesù sulla croce, quando, abbracciando con
uno sguardo verso il basso tutti gli uomini del passato, quelli del suo
presente e quelli che sarebbero venuti dopo, noi compresi, Lui avrebbe detto,
con un pizzico di orgoglio: “Padre, li ho salvati
proprio tutti!”.
Nella mia chiesa di
Gavi non c’è il grande crocifisso piantato sull’ultimo gradino dell’altare
maggiore, ma un crocifisso dipinto che pende da una trave di ferro sull’altare
rivolto verso i fedeli: per me, quando entro in chiesa, è diventato naturale
alzare lo sguardo a Lui e sentirgli dire: “Padre, li ho salvati proprio tutti!”
Queste sopra riportate sono le parole di un romanzo, ma queste che seguono sono
quelle di Pio XII nella Mystici Corporis
Christi (1943) che siamo stati invitati a leggere in preparazione di questa
convivenza:
“Sull’albero
della Croce infine si conquista la sua
Chiesa, cioè tutti i membri del suo mistico corpo, perché non si sarebbero
uniti a questo mistico corpo con il lavacro del battesimo se non per la virtù
salutifera della Croce”.
(Dalla CONVIVENZA DI STUDIO NAZIONALE 2022 - 22 luglio)
(L'intero articolo lo troverete pubblicato nei documenti cartella De Benedetti)
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