domenica 20 agosto 2023

Il rapporto con i fratelli

 a cura di Carlo Debenedetti




Ho vissuto l’esperienza del mio primo Cursillo nel 2002 ed ero un “lontano” vero, autentico.

Dopo i tre giorni il mio cuore era cambiato, convertito, esaltato dalla scoperta di un Dio che amava anche me e che mi aveva aspettato per tanti anni, ma la testa, la ragione, l’intelligenza cercavano spiegazioni, prove. E le cercavano nei libri che amavo leggere, studiare.

 Una breve storia di libri

Una mattina, esco per andare al lavoro dopo aver messo in auto il sacchetto della spazzatura da buttare nel primo bidone che avrei trovato lungo la strada (non c’era ancora la raccolta differenziata).

Mi fermai presso un bidone e lo trovai pieno di libri religiosi, di spiritualità, di fede; qualcuno aveva vuotato la libreria di una canonica e … io riempii il bagagliaio della mia auto.

Tra quei libri c’era “Il quinto evangelio”, romanzo del 1975 di Mario Pomilio, che racconta la storia (romanzesca per l’appunto) di un ufficiale americano il quale, durante la seconda guerra mondiale, era alloggiato in una vecchia canonica di Colonia. Lì aveva trovato gli scritti e gli appunti del vecchio parroco scomparso, che aveva dedicato la vita alla ricerca del “quinto vangelo”, quello ritenuto scritto o ispirato da Gesù stesso. Tra questi appunti uno descriveva gli ultimi momenti di Gesù sulla croce, quando, abbracciando con uno sguardo verso il basso tutti gli uomini del passato, quelli del suo presente e quelli che sarebbero venuti dopo, noi compresi, Lui avrebbe detto, con un pizzico di orgoglio: “Padre, li ho salvati proprio tutti!”.

Nella mia chiesa di Gavi non c’è il grande crocifisso piantato sull’ultimo gradino dell’altare maggiore, ma un crocifisso dipinto che pende da una trave di ferro sull’altare rivolto verso i fedeli: per me, quando entro in chiesa, è diventato naturale alzare lo sguardo a Lui e sentirgli dire: “Padre, li ho salvati proprio tutti!” Queste sopra riportate sono le parole di un romanzo, ma queste che seguono sono quelle di Pio XII nella Mystici Corporis Christi (1943) che siamo stati invitati a leggere in preparazione di questa convivenza:

“Sull’albero della Croce infine si conquista  la sua Chiesa, cioè tutti i membri del suo mistico corpo, perché non si sarebbero uniti a questo mistico corpo con il lavacro del battesimo se non per la virtù salutifera della Croce”.

(Dalla CONVIVENZA DI STUDIO NAZIONALE 2022 - 22 luglio) 

(L'intero articolo lo troverete pubblicato nei documenti cartella De Benedetti)

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