Di Luigi Majorca
Un’idea,
una iniziativa nascono per caso, da un impulso a intraprendere cose nuove. A seguire si pianifica un evento di
mobilitazione e sensibilizzazione, nel nostro caso, sul tema di come
condividere momenti di riflessione e meditazione personali. Si è trattato di
una manifestazione che ha riunito persone giovani ed anziane che si conoscono o che si conosceranno, con l’obiettivo di testimoniare a tutta la collettività del movimento del cursillo diocesano, l’importanza
e la necessità di tutelare un bene prezioso, “L’amicizia con Cristo e con i
fratelli”. Sono
sicuro, la diocesi di Ugento- Santa Maria di Leuca non finirà di sorprenderci
con una seconda edizione dei “Giochi”
"METTIAMOCI
IN GIOCO" di Nando Rosato.
L’Ultreya del 27-7-2023 si è svolta ad Ugento presso la chiesa Sacro Cuore di Gesù, iniziata con il canto Decolores, la preghiera, la bellissima relazione di Francesco sul tema “L’umiltà: il cammino del cristiano”. E’ seguita la riflessione di don Antonio Turi, Animatore Spirituale, del Cursillo della Diocesi di Ugento- Santa Maria di Leuca, il quale ha sottolineato il valore dell’umiltà soffermandosi sul Precursillo da fare con tanta umiltà. Ha affermato una cosa molto importante sul Precursillo: “non basta un solo contatto quando invitiamo un fratello o una sorella al Cursillo. Ci vogliono più contatti fatti con garbo, gentilezza ed umiltà”.
A seguire la seconda parte dei giochi che si sono conclusi con la vittoria dei maranza. Infine l’agape fraterna all’aperto con il consumo di friselle (pane circolare infornato due volte da consumarsi dopo averle bagnate) condite con olio sale, pomodori ed inoltre una serie di altri cibi che ciascuno ha portato.
Anche in questa seconda serata eravamo più di 60 partecipanti. Alcuni di loro si sono esibiti cantando con l’aiuto del Karaoke. Il canto più bello che ha suggellato la serata, fatto con l’accompagnamento del Karaoke e con la voce di tutti i partecipanti non poteva non essere il DECOLORES.
Al termine delle serate, a differenza
degli altri incontri, nessuno voleva ritornare a casa. Questo è stato il segno tangibile
di due serate vissute in amicizia con Cristo e con i fratelli, con la speranza
di aver programmato e realizzato un’iniziativa coinvolgente utile per tutti e
soprattutto per qualcuno che si era un po' assopito nella fede.
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