sabato 2 settembre 2023

CURSILLOS FORMAZIONE – L’APPARTENENZA

 

UN’APPARTENENZA TUTTA DA SCOPRIRE  di C. De Benedetti


In matematica la relazione che sussiste fra l’elemento di un insieme e l'insieme stesso si definisce appartenenza: se sono un tulipano appartengo all’insieme dei fiori.

Se sono un battezzato appartengo al Corpo Mistico della Chiesa, ne faccio indiscutibilmente parte.  

Come in matematica un insieme ha i suoi sottoinsiemi (nell’insieme dei fiori c’è il sottoinsieme dei tulipani, delle rose, delle margherite e via dicendo), così nella Chiesa, Corpo Mistico di Gesù Cristo, ci sono dei sottoinsiemi: noi cursillisti ne siamo un esempio. Facciamo parte, e ce ne gloriamo, della Chiesa in quanto battezzati e, per avere incontrato concretamente l’amore di Dio nei tre giorni del cursillo, sentiamo di appartenere a Gesù Cristo grazie a un legame speciale alimentato dal nostro originale e unico carisma.

Tuttavia ho l’impressione che molte volte noi cursillisti facciamo come se un tulipano preferisse sentirsi una rosa. Manchiamo di senso di appartenenza   e diamo la colpa……  

(tratto dalla rivista nazionale. Il testo integrale lo trovate nella pagina dei DOCUMENTI cartella Debenedetti)

 

LA RIFLESSIONE

L’articolo coglie nel segno ed individua uno dei  motivi dell’attuale crisi del nostro movimento, in particolar modo nelle nostre diocesi dove l’appartenenza al movimento appare più formale che sostanziale.  Anche se spesso viene considerata come scontata, l’appartenenza non è imposta, ma fa riferimento soprattutto a sentimenti come la volontà, vicinanza ed affetto. L'appartenere, il fare parte Dei Cursillos è un sentimento, è il senso di inclusione e la percezione del nostro valore in questo contesto. Ci sentiamo appartenenti quando percepiamo di essere accettati, quando le nostre differenze sono riconosciute e tollerate, quando ci sentiamo connessi con gli altri, quando sentiamo di non essere soli e di essere al sicuro nelle difficoltà della vita perché siamo parte di questa comunità.

Spesso il senso di appartenenza lo si percepisce pienamente solo  quando ci si incontra con i fratelli e le sorelle di altre diocesi, nelle convivenze di studio o nei cursillos nazionali per responsabili. Perché ? Questo punto della domanda dovrebbe essere affrontato seriamente in sede di Scuola Responsabili diocesana ed è lì che dobbiamo trovare valide risposte, in mancanza delle quali è lecito dubitare che “la Comunità” di cui riteniamo di appartenere esita davvero.

L.M.

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