UN’APPARTENENZA TUTTA DA SCOPRIRE di C. De Benedetti
In matematica la relazione che sussiste fra l’elemento
di un insieme e l'insieme stesso si definisce appartenenza: se sono un tulipano
appartengo all’insieme dei fiori.
Se sono un battezzato appartengo al Corpo
Mistico della Chiesa, ne faccio indiscutibilmente parte.
Come in matematica un insieme ha i suoi
sottoinsiemi (nell’insieme dei fiori c’è il sottoinsieme dei tulipani, delle
rose, delle margherite e via dicendo), così nella Chiesa, Corpo Mistico di Gesù
Cristo, ci sono dei sottoinsiemi: noi cursillisti ne siamo un esempio. Facciamo
parte, e ce ne gloriamo, della Chiesa in quanto battezzati e, per avere
incontrato concretamente l’amore di Dio nei tre giorni del cursillo, sentiamo
di appartenere a Gesù Cristo grazie a un legame speciale alimentato dal nostro
originale e unico carisma.
Tuttavia ho l’impressione che molte volte
noi cursillisti facciamo come se un tulipano preferisse sentirsi una rosa.
Manchiamo di senso di appartenenza e diamo la colpa……
(tratto
dalla rivista nazionale. Il testo integrale lo trovate nella pagina dei
DOCUMENTI cartella Debenedetti)
LA RIFLESSIONE
L’articolo coglie nel segno ed individua
uno dei motivi dell’attuale crisi del
nostro movimento, in particolar modo nelle nostre diocesi dove l’appartenenza
al movimento appare più formale che sostanziale. Anche
se spesso viene considerata come scontata, l’appartenenza non è imposta, ma fa
riferimento soprattutto a sentimenti come la volontà, vicinanza ed affetto. L'appartenere, il fare parte Dei Cursillos è un sentimento, è il senso di inclusione e la percezione del
nostro valore in questo contesto. Ci sentiamo
appartenenti quando percepiamo di essere accettati, quando le nostre differenze
sono riconosciute e tollerate, quando ci sentiamo connessi con gli altri,
quando sentiamo di non essere soli e di essere al sicuro nelle difficoltà della
vita perché siamo parte di questa comunità.
Spesso il senso
di appartenenza lo si percepisce pienamente solo quando ci si incontra con i fratelli e le
sorelle di altre diocesi, nelle convivenze di studio o nei cursillos nazionali
per responsabili. Perché ? Questo punto della domanda dovrebbe essere affrontato
seriamente in sede di Scuola Responsabili diocesana ed è lì che dobbiamo
trovare valide risposte, in mancanza delle quali è lecito dubitare che “la
Comunità” di cui riteniamo di appartenere esita davvero.
L.M.
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