APPARTENERE AL CURSILLO di C. De Benedetti
La riscoperta delle nostre radici è un lungo “processo che passa attraverso lo studio e la formazione, soli strumenti che possono consentirci di sapere dove vogliamo andare e con quali mezzi e di mettere in campo quella sana creatività che, senza stravolgere e inventare, permetta di adeguare linguaggi, tempi e modalità di approccio alla sensibilità odierna.
Questo processo si conclude nella consapevolezza che
noi cursillisti ci dobbiamo occupare di annuncio del Vangelo, che ogni altra
strada per quanto santa diventa una tentazione, che la buona notizia che “Dio
in Gesù Cristo ci ama” si trasmette solo per contagio e questo presuppone che
noi stessi, noi per primi, siamo malati di una fede profonda, contagiosa.”
LA RIFLESSIONE
L’articolo pone un secondo
itinerario da seguire:
E’ assolutamente necessario che la Scuola Responsabili sia il luogo deputato
allo studio e alla formazione dei
responsabili e non un luogo dove si preferisce ascoltare qualche
catechesi al termine dalla quale resta ben poco o quasi nulla. I nostri
cursillisti devono ben conoscere i testi base e quelli ispirati al carisma di
Bonnin. E’ importante stimolare la
formazione dei nostri responsabili, intesa anche come contributo e
stimolo per la loro crescita affettiva, amicale e spirituale senza la
quale difficilmente saranno in grado di evangelizzare gli ambenti.
Con la formazione inizia un lungo
percorso tramite il quale si trasferiscono ai Responsabili dei Gruppi
Operativi, le procedure utili per essere in
grado di svolgere in sicurezza i rispettivi compiti,
e per prevenire i rischi del loro abbandono.
Si dice che la
Scuola non va mai in ferie, ebbene sì, perchè la formazione continua dura tutta la vita e consente
al cursillista di adattarsi e progredire in un mondo pos-moderno che cambia
continuamente.
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