CONOSCERE LA STORIA di C. De Benedetti
Appartenere al cursillo vuol dire conoscere
il carisma del movimento nella sua semplicissima integrità fondazionale (e se
non lo si conosce vuol dire impegnarsi a fondo per studiarlo), decidere di
mettere in pratica con fedeltà il metodo su cui si basa la sua vivenza senza
pretendere di adattarlo al nostro gusto del momento, accettare i tre momenti in
cui si dipana questo metodo (precursillo, cursillo e postcursillo) come
altrettanti binari su cui corre la nostra vita.
E’ questo senso di appartenenza che
dobbiamo insieme riscoprire se vogliamo che la ripartenza, dopo alcuni anni di
crisi e difficoltà, non sia solo una mano di belletto su un volto segnato dal
tempo e dalla stanchezza.
Questo processo prende l’avvio innanzi
tutto dalla riscoperta delle nostre radici, quella scrittura della storia del cursillo
in ogni diocesi , non si tratta di un vuoto esercizio scolastico, ci sono in queste storie
uomini, fatti, percorsi capaci di riaccendere il fuoco dell’entusiasmo, perché ci ricordano quali
sacrifici fratelli e sorelle si sono sobbarcati per portare l’annuncio là dove
noi oggi rischiamo di lasciarlo morire di paura e pigrizia.
LA RIFLESSIONE
L’articolo pone un primo
itinerario da seguire:
"Bisogna conoscere
il passato per capire il presente e orientare il futuro" cit.
tucidide 431 404 a.c. “
E’ scontato che i Cursillos diocesani, per essere tali, non solo si
devono rifare alla vita ed agli scritti di Bonnin (Storia di un Carisma) e di
coloro che lo hanno affiancato nel diffondere il movimento, ma anche ai nostri primi cursillisti che hanno fatto
enormi sacrifici per evangelizzare gli ambienti e ci sono riusciti. Questa è
l’importanza del conoscere la storia, beninteso correttamente, senza devianze,
ma così com’è stata vissuta dai nostri corsisti della prima ora. Questo permette oggi a noi di capire il
presente e poter orientare il futuro. Questo significa essere alla guida e al
comando del proprio destino, liberi e padroni della propria anima e del nostro
credo.
Nessun commento:
Posta un commento