lunedì 25 settembre 2023

L’AMICIZIA, “PISTA DI DECOLLO”


“SONO CONTENTO LO STESSO” di Luigi Majorca 

Prendo  spunto dalla lezione di E. Bonnin sull’amicizia ( inviatami dal mio amico William Wappaterra, che non finirò di ringraziare, anche se non lo conosco di persona, per il suo supporto in questo mio momento di estrema difficoltà) per rivolgermi ai miei vecchi amici cursillisti di Augusta Salvatore e Peppe.

Nella premessa della lezione si legge: L’Amicizia

Pista di Decollo La forma più profonda di convivenza è l’Amicizia. Essere amico, è poter pensare la vita ad alta voce. L’Amicizia è la forma evangelica di comunicazione tra gli uomini e quella più genuinamente umana; è mettersi in comunicazione con l’altro in quanto persona, non per le loro qualità specifiche o posizione sociale, ma perché è, perché è qualcuno. L’Amicizia potrebbe riassumersi nella doppia affermazione “Sono contento che tu esisti”, “il mondo è più bello perché tu esisti.” L’Amicizia cristallizza mediante un processo. L’Amicizia è ciò che può produrre un’energia tanto potente da mettere in moto gli uomini che devono cambiare la realtà. Ciò che è molto cristiano è la gioia semplice e profonda di essere amico del vicino. Se l’uomo non ha chi lo sopporti, non sopporterà e diventerà insopportabile. Per avere amici: vedere, far vedere e fare in modo che guardino. Il Cursillo è il veicolo per una esperienza di identità, un inno alla vita e un omaggio all’Amicizia. La chiave è nella identificazione amichevole con se stessi. L’Amicizia è creativa, non ha fini, se non quello del suo dinamismo naturale che vuole generare più Amicizia. (il testo completo varrà pubblicato nella pagina documenti cartella: Cursillos Documenti)

Orbene, non ero potuto andare da solo all’ultreya del lunedì scorso ad Augusta partendo da Siracusa sicché il mio vecchio amico Salvatore lo ha notato con disappunto.

Venerdì mi ha telefonato Salvo e si è proposto 




con l’altro amico Pippo 





di sobbarcarsi il viaggio da Augusta a Siracusa per prendermi alle 18, farmi partecipare all’Ultreya delle 19,30 e riaccompagnarmi a Siracusa alle 22,30 per ritornare ad Augusta poco prima di mezzanotte.

Ma come si sa il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Il sabato mi viene la febbre, motivo per cui l’incontro salta.

Immaginatevi quale sarebbe stato il mio stato d’animo nel vederli, con quali occhi restituirgli il regalo, con quale emozione iniziare una conversazione, sicuramente non avrei potuto avere parole per ringraziarli.

L.M

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