NEL CAMMINO DELLA VOCAZIONE MARIANA
Con interesse ho riletto i due libri di poesie di don Raffaele Aprile, i suoi commenti al vangelo domenicale e le sue nuove poesie pubblicate sul suo sito. Per continuare nell’intrapreso cammino della vocazione Mariana don Raffaele si arma della necessaria pazienza e dedizione.
Questa
è un’evoluzione prodromica ad una crescita ancora non stabilizzata.
E’ ormai chiaro, Don
Raffaele con i suoi versi vuole evidenziare la sua convinta percezione: “il messaggio
di Cristo non è un’utopia”, perché è possibile, vivendo in Lui e con Lui, esercitare una
influenza positiva sul lettore.
Il Lettore, nel meditare i testi, deve assumere un atteggiamento di ricerca e di dialogo, in sintonia con il vangelo, con se stesso e verso gli altri. I concetti espressi in versetti o in prosa o attraverso l’esperienza di personaggi conosciuti lungo il suo peregrinare, cercano di raccontare attimi, emozioni, suggestioni che a volte includono la possibilità di non trovare risposte ma di meditare sulla domanda. La prospettiva di fondo della poesia di don Raffaele è sempre ottimistica, pur senza nascondere o dimenticare il vissuto nell’analisi della bellezza del creato.
Rileggendo le notazioni espresse da don Raffaele è palese che è stata la Madonna a chiamare un suo figlio attraverso cui ha voluto comunicare il proprio messaggio, che giorno dopo giorno, piano piano, é entrato nella sua mente e nel suo cuore. Così le intuizioni e le meditazioni di don Raffaele ci offrono una sintesi di questo messaggio che con tutta semplicità e modestia l’autore vuole comunicare a ciascuno di noi, nello sforzo continuo di individuare la parola che meglio descrive quell’attimo: “La lacrimazione della Madonna”. Anzi è spesso il più grande dolore della Madre di Dio che permette all’autore di scorgere la preziosità della propria vita e quella di tutti noi.
Luigi Majorca
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