.......E LA PARABOLA DEI TALENTI di Luigi Majorca
Sulla
scuola responsabili si è parlato e discusso a lungo, si è detto che la “Scuola”
è il centro che anima tutto il Movimento, è incontro di Formazione etcc… Cosa è e da chi è formata. La Scuola
dei Dirigenti (o responsabili) è un elemento essenziale per la continuità, lo
sviluppo e il raggiungimento della finalità del MCC.. E’ la comunità di
cristiani, con le competenze e le attitudini necessarie impegnati e uniti per
accelerare la vivenza del fondamentale cristiano in se stessi e negli ambienti.
La scuola responsabili è formata da gruppi
i cui responsabili non sono “i Capi” ma hanno il compito di lavorare in
équipes.(Fatto tanto importante ma tanto spesso trascurato.
Come è
formato un gruppo? Normalmente un Responsabile accede alla Scuola e quindi al
gruppo, per invito. Nella Guida del responsabile ed. 1980 P. Santana spiegava che
“Dobbiamo lasciare che il tempo maturi
le cose e che lo Spirito del Signore guidi (il corsista) in un itinerario
spirituale fino ad una vita apostolica sempre più aperta”. Quando un corsista è
pronto, giunge un giorno che chiederà: quali sono i tuoi problemi, Signore?
Il gruppo
non è un’esaltazione, un applauso all’efficienza ,ma è una vera e propria contestazione verso la
comunità cristiana che sovente è tiepida, senza iniziativa, contenta di quello
che fa e opera, paurosa di fronte al cambiamento richiesto da nuove sfide o
dalle mutate condizioni culturali della società. La parabola dei talenti non
conferma “l’attivismo pastorale” di cui sono preda molte comunità cristiane,
molti “operatori pastorali”, ma chiede a
noi tutti: consapevolezza, responsabilità, audacia e soprattutto
creatività, mettendo costantemente a frutto il proprio o i propri talenti. Allora
perché il corsista non usa il proprio talento e lo mette in pratica,
posizionarsi in un gruppo a lui congeniale che significa: dare l'amore, il
servizio, la condivisione e il dono gratuito dei propri talenti. Il talento è
tutto ciò che fa crescere la comunità di Dio.
Quando ci
si chiude in se stessi per paura, per all’indolenza,
per pigrizia, per non
prendere mai una posizione decisa, e si ci insinua nel gruppo senza lasciare traccia di sé, capaci
esclusivamente di nascondere il proprio talento per non assumersi le proprie
responsabilità, allora si rischia di perdere il poco che ha.
Il
corsista che fatto in suo cammino, che ha compreso appieno le sue
responsabilità nei confronti della chiesa
e dei fratelli, consapevole dei suoi impegni nella scuola, nell’ultreya,
nei gruppi personali e soprattutto nei
confronti di Cristo, dovrà, invece, essere coraggioso e posizionarsi in quel
gruppo della scuola responsabili dove dovrà far fruttare i propri talenti e non
nasconderli, diversamente “perderà quel poco che ha”.
LM
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