“CHI E’ MIO FRATELLO” di Carlo De benedetti
Fratellanza di sangue e fratellanza
cristiana
“Non sempre è
stato così, questa è un’invenzione del Cristianesimo.
Fratelli in senso
stretto lo si è per vincolo di sangue.
Nella Bibbia ci
vengono presentate alcune coppie di fratelli: Caino e Abele, Ismaele e Isacco,
Esaù e Giacobbe, dove uno è il buono e l’altro quello meno buono…, questa è una costante nella storia: per gli
Ebrei, tutti gli uomini creati da Dio erano implicitamente fratelli, ma quelli
del popolo eletto lo erano un po’ più degli altri. E così per tante altre
situazioni storiche.
“Uno solo è il
vostro maestro e voi siete tutti fratelli” – dice Gesù (Mt 23, 8)
Nella fratellanza
cristiana si passa dal legame naturale al legame spirituale: si è fratelli
perché tutti hanno detto sì alla volontà di Dio.
Con Cristo, nuovo
Adamo, nasce (una) nuova umanità,(una)
nuova fratellanza, universale…
La fratellanza nel Cursillo
L’evangelizzazione
è la somma carità che io riservo ai miei fratelli ed è ci che faccio con lo strumento CURSILLO.
Ascoltiamo la descrizione quasi meravigliata che fa mons. Juan Hervas nella
lettera sua pastorale, (i cursillos di Cristianità strumento di rinnovamento
cristiano), “Nel Cursillo si respira un
clima di caritatevole fratellanza, che trasforma il Cursillo in una vita di
famiglia; fraternità tra sacerdoti e laici, tra dirigenti e diretti, creando
un’atmosfera di comprensione reciproca e di carità. … Una tecnica pedagogica
che possiamo qualificare come ammirevole combina l’umano e il divino, il
naturale e il soprannaturale, il vecchio e il nuovo, con saggezza e il divino,
il naturale e il soprannaturale, il vecchio e il nuovo, con saggezza e ingegno
in un’unione ammirevole”.
LA RIFLESSIONE di Luigi Majorca
Sintetizzare anche parti della relazione del
nostro coordinatore nazionale Carlo De benedetti, resa nella convivenza di
studio del 22 luglio 2022 e pubblicata nella rivista nazionale, significa
rischiare di non rendere esaustivo il suo pensiero. Ma la domanda “Chi è mio fratello?” dovrebbe essere oggetto di un
lungo e appassionato approfondimento, magari in una sessione della Scuola
Responsabili, perché spesso chi parla di fratelli e sorelle con superficialità
o quasi per abitudine spesso ignora il nome del fratello cursillista che gli sta
accanto….. Nell’Antico Testamento ebraico i termini prossimo (reaˁ ) e fratello (ˀakh) praticamente
coincidono. Chi è mio Fratello, chi é il mio Prossimo è domanda che deve
ricevere una risposta convincente per il cursillista, perchè , chi ci sta
accanto diventa prossimo di qualcuno quando si prende cura di lui come ha fatto
Gesù, nel senso di imitarne non solo l’atto, ma anche la modalità di azione che
nascono dal cuore e non da una falsa caritatevole fratellanza.