Ai nuovi amici del 55° Cursillo Uomini
Durante i tre giorni del Piccolo Corso avete fatto amicizia con fratelli
che non conoscevate. Questo è un dono regalatovi da coltivare, perchè l’amico é colui che in ogni momento è in grado di aiutarvi, sia
fisicamente che moralmente. L’amico mantiene i vostri segreti
e non tradisce il valore dell’amicizia.
I rapporti di amicizia passano sovente per il gruppo, dove si vivono importanti e decisive esperienze che restano indimenticabili e contribuiscono alla crescita di ciascuno di voi. Per questo vi invito a formare i vostri “Gruppi”
Un contributo ve lo regala S.E. XMario Russotto, cursillista e già Vescovo di Caltanissetta sul tema dell’Amicizia trattato a Perugia nel 2010
La terra dell’amicizia
L’amicizia deve essere riportata al cuore, al cuore delle cose quotidiane, delle cose che tocchi: l'amico, l'amica, gli amici li tocchi con la vita. Rinunciare all’amicizia significa rinunciare alla crescita della personalità umana e cristiana, all’equilibrio psicologico, affettivo e spirituale che da essa per buona parte deriva: chi manca di amici è una persona a rischio! Tutti, infatti, abbiamo bisogno di “sponde” su cui l’“onda” del mare della nostra vita possa riversarsi.
«In questa convivenza umana assai colma di errori e di sofferenze – ha scritto Sant’Agostino – ci confortano soltanto la fede non simulata e la solidarietà dei veri amici». Il mondo, infatti, si stupirà solo davanti ad un’amicizia radicata in Dio e davanti ad una Chiesa di amici che camminano insieme… più di fratelli e sorelle di sangue.
Gesù stesso ha vissuto in pienezza l’amicizia, un’amicizia che non si è fermata a Betania ma si è spinta fino alla morte. Perché l’amore più grande è dare la vita per i propri amici. ….. (omissis) Nel disegno di Dio per l'umanità l’amicizia ha un ruolo fondamentale. E il Signore stesso ha dato delle istruzioni a suo riguardo: «Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l‘uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz'avere un altro che lo rialzi!» (Sir 4,9-10). Ecco perché Gesù mandò i suoi discepoli a due a due, senza cose ma ciascuno con l’altro per amico. Solo un bastone… per appoggiarvi la stanchezza… e un amico… per appoggiarvi il cuore.
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Tratto dalla Relazione tenuta da S.E. Mario Russotto alla Convivenza Nazionale di Studio del Cursillos de Cristianidad .Perugia, 30 luglio 2010
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