martedì 7 febbraio 2023

I GERMOGLI DELLA CHIESA


IL VOLO DI UNO STORMO DI OCHE

 di don A. Saraceno  




L’immagine che in quest’anno pastorale ci sta accompagnando è quella del volo di uno stormo di oche, che è diventato per noi simbolo di unione che costituisce la nostra forza sia nel caso in cui cerchiamo di portare avanti un progetto, un obiettivo, …sia quando abbiamo bisogno di un sostegno per rialzarci in un momento difficile del nostro cammino. Quel modo di volare, di camminare insieme ci ha insegnato che questo è essere Chiesa. Abbiamo parlato che la chiesa fonda le proprie radici già nell’ Antico Testamento perché essa ha sempre fatto parte del piano di Dio. Dio infatti fonda la Sua Chiesa perché è di essa che si vuole servire per instaurare il Suo Regno sulla terra. Attenzione però, al primo posto nel progetto di Dio c’è l’instaurazione del Suo Regno e non della Chiesa, quest’ultima infatti viene fondata affinchè fosse al servizio del Regno di Dio. Parliamo di “Germogli della Chiesa”: letteralmente “germogliare” significa “sorgere, avere origine”.

Una pianta ha origine da una gemma dalla quale è inseparabile. 




Per la chiesa quella “gemma è Cristo” da cui essa prende origine, sorge e quindi come non si può concepire una pianta senza la sua gemma così NON SI PUO’ CONCEPIRE LA CHIESA SENZA CRISTO. A questo punto, se la chiesa è formata da ognuno di noi, allora quella gemma, che è Cristo, è dentro di noi. Ma è così veramente? Non è detto che da un germoglio nasca una pianta bella e forte: se esso non è ben curato può anche morire. Gli Apostoli, quel germoglio (che è la chiamata di Cristo) hanno deciso di curarlo, hanno creduto in quel germoglio e hanno deciso di portare avanti la missione a cui erano stati chiamati ed è proprio grazie a loro se ancora oggi si parla di Gesù Cristo. Credere il quel germoglio vuol dire avere fede: noi siamo sicuri di avere una fede con delle radici profonde ben attecchite? Se è così la nostra chiamata è fondamentale in qualità di continuatori di quella missione.

(Estratto dalla settima catechesi 2023)

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