giovedì 15 novembre 2018

"Il Cursillista"di Peppe Tringali

IL MIO PRIMO GIORNO


 Con la premessa e la consapevolezza di essere cresciuto in una famiglia cattolica e praticante, debbo ammettere che nel passato il mio personale rapporto con la Chiesa cattolica non è stato tra i migliori. Paradossalmente, i miei pregiudizi avevano assopito il mio credo e mi avevano allontanato dalla comunità ecclesiale, pur avendo frequentato da ragazzo la Parrocchia San Francesco di Paola e avere partecipato a

diversi "campi-giovani" con Padre Angelo Saraceno, che da lì a poco sarebbe diventato sacerdote. Nel frattempo, dopo essermi sposato, mi è successo qualche volta di sentir parlare del "Movimento Cursillos di Cristianità", al punto che una volta stavo quasi per partecipare all'esperienza su invito di un fratello cursillista, ma con la stessa facilità con cui avrei voluto accettare di partecipare a quel Cursillos, cioè solo per soddisfare una mia personale curiosità, all'ultimo istante decisi di rinunciarci in quanto, ritengo oggi, alla luce della mia tiepida fede, non era ancora maturato il momento giusto per l'incontro con Gesu', quello che realmente qualche tempo dopo sarebbe avvenuto. A distanza di parecchi anni infatti, tanto è durato il mio scetticismo, finalmente arriva il giorno in cui decido di accettare, probabilmente perché l'ennesimo invito quella volta mi venne offerto da un vecchio amico. Non avviene però tutto in un giorno poiché prima della partenza, ancor prima dei 3 giorni del Cursillos, continuavo a sentire dentro di me uno strano vuoto, una sofferenza morale  apparentemente non giustificata, che attendeva di essere colmata dal quel fatidico incontro, grazie anche alle intendenze e ai i fratelli riuniti in preghiera per me, a mia insaputa: era Lui che mi cercava! Arriva così il giorno in cui si parte, destinazione il P.I.M.E. di Mascalucia. Sono l'ultimo dei partecipanti al 36° Cursillos, per mia deliberata scelta, a ricevere l'eucarestia. Mi sento combattuto e frastornato fino al giorno in cui mi trovo al Suo cospetto, nella "cappella dei martiri"', dove trovo esposto il Santissimo, attorno al quale decine di foto incorniciate ritraggono figure di martiri caduti in terre missionarie, santi sconosciuti che hanno glorificato il nome di Gesù fino a offrire la loro vita, la loro vita per un'ideale santifico, per Lui. E' in quei luoghi che avviene l'incontro col mio Signore. Scopro in quegli istanti la forza di andare sempre più avanti nella consapevolezza che Gesù conosce la nostra condizione umana e per la nostra miseria, nel pentimento continua a perdonarci, sempre. Lui ci conosce! Sono sicuro, dovevo saperlo prima perché mi era già stato detto tante volte, sin dall'infanzia, ma per me fu una scoperta, la rivelazione che ancora oggi mi dà la forza nel cammino della mia fede. Una vera rivelazione! 
Giuseppe Tringali