Con la premessa e la
consapevolezza di essere cresciuto in una famiglia cattolica e praticante,
debbo ammettere che nel passato il mio personale rapporto con la Chiesa
cattolica non è stato tra i migliori. Paradossalmente, i miei pregiudizi
avevano assopito il mio credo e mi avevano allontanato dalla comunità
ecclesiale, pur avendo frequentato da ragazzo la Parrocchia San Francesco di
Paola e avere partecipato a
diversi "campi-giovani" con Padre Angelo
Saraceno, che da lì a poco sarebbe diventato sacerdote. Nel frattempo, dopo
essermi sposato, mi è successo qualche volta di sentir parlare del
"Movimento Cursillos di Cristianità", al punto che una volta stavo
quasi per partecipare all'esperienza su invito di un fratello cursillista, ma
con la stessa facilità con cui avrei voluto accettare di partecipare a quel
Cursillos, cioè solo per soddisfare una mia personale curiosità, all'ultimo
istante decisi di rinunciarci in quanto, ritengo oggi, alla luce della mia
tiepida fede, non era ancora maturato il momento giusto per l'incontro con
Gesu', quello che realmente qualche tempo dopo sarebbe avvenuto. A distanza di
parecchi anni infatti, tanto è durato il mio scetticismo, finalmente arriva il
giorno in cui decido di accettare, probabilmente perché l'ennesimo invito quella
volta mi venne offerto da un vecchio amico. Non avviene però tutto in un giorno
poiché prima della partenza, ancor prima dei 3 giorni del Cursillos, continuavo
a sentire dentro di me uno strano vuoto, una sofferenza morale
apparentemente non giustificata, che attendeva di essere colmata dal quel
fatidico incontro, grazie anche alle intendenze e ai i fratelli riuniti in
preghiera per me, a mia insaputa: era Lui che mi cercava! Arriva così il giorno
in cui si parte, destinazione il P.I.M.E. di Mascalucia. Sono l'ultimo dei
partecipanti al 36° Cursillos, per mia deliberata scelta, a ricevere
l'eucarestia. Mi sento combattuto e frastornato fino al giorno in cui mi trovo
al Suo cospetto, nella "cappella dei martiri"', dove trovo esposto il
Santissimo, attorno al quale decine di foto incorniciate ritraggono figure di
martiri caduti in terre missionarie, santi sconosciuti che hanno glorificato il
nome di Gesù fino a offrire la loro vita, la loro vita per un'ideale santifico,
per Lui. E' in quei luoghi che avviene l'incontro col mio Signore. Scopro in
quegli istanti la forza di andare sempre più avanti nella consapevolezza che
Gesù conosce la nostra condizione umana e per la nostra miseria, nel pentimento
continua a perdonarci, sempre. Lui ci conosce! Sono sicuro, dovevo saperlo
prima perché mi era già stato detto tante volte, sin dall'infanzia, ma per me
fu una scoperta, la rivelazione che ancora oggi mi dà la forza nel cammino
della mia fede. Una vera rivelazione!
Giuseppe Tringali