Di don Luigi Arena
"Il tema dell'amicizia, è stato sempre un argomento di grande
interesse in tutte le epoche e fra tutti i popoli. L'amicizia, intesa nel senso
classico e, precisamente già da Aristotele, è considerata il sentimento più
alto che esista. Essa è definita filia, cioè amore fraterno, amicizia,
affinità. Per chiarire meglio, filia è qui il legame fraterno che si stabilisce
in un rapporto di complicità, di affiatamento e di comunità di interessi e più
precisamente “la più alta forma di amore”.
Questo tipo di amicizia, si fonda su un'emozione tremendamente
passionale che può essere tenera, tanto da comportare il desiderio di
abbracciare l'altro, si tratta di quel raro amore incondizionato che spesso si
ricerca anche in una relazione di coppia. È un rapporto coltivato con costanza
e dedizione a cui serve tempo per crescere e maturare, dove l'io lascia posto
al noi senza interessi, né paure. È la scelta di una persona spiritualmente
affine a te che nasce ma che non può morire."
(tratto
dalla rivista I Cursillos di Cristianità in Italia sett-ott 2023- L’intero articolo potete estrarlo dalla pagina DOCUMENTI
cartella P. Arena)
LA RIFLESSIONE di Luigi Majorca
“La forma più profonda di convivenza è l’Amicizia. Essere amico, è
poter pensare la vita ad alta voce. L’Amicizia è la forma evangelica di
comunicazione tra gli uomini e quella più genuinamente umana; è mettersi in
comunicazione con l’altro in quanto persona, non per le loro qualità specifiche
o posizione sociale, ma perché è, perché è qualcuno. L’Amicizia potrebbe
riassumersi nella doppia affermazione “Sono contento che tu esisti”, “il mondo
è più bello perché tu esisti.” (4
lezione di Bonnìn sull’amicizia).
Parlando
di Amicizia è necessario chiarire che ci sono due concezioni diverse: una cosa
è l’amico, o gli amici, che, non si possono dimenticare, e richiedono un trattamento particolare,
peculiare e diverso. Un’altra cosa sono, invece, gli amici. Ma gli “amici”, in
senso generico, che hanno subito un po’ d’inflazione e una successiva
svalutazione.
“Su
Cristo amico si possono dire molte cose, ma tutte non sono altro che un
pallido, ben poco accurato tentativo di spiegare ciò che realmente si vive
quando si vive in cosciente, sveglio e vivo contatto con Lui.” (4 lezione di Bonnìn
sull’amicizia).
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