venerdì 20 ottobre 2023

CURSILLOS – FORMAZIONE - 2“IL VIAGGIO VERSO EMMAUS”

IL LAICO NELLA CHIESA di William Zappaterra.

 Essere cristiano senza prima essere PERSONA, si rischia di trovarsi come personaggio delle cose pie senza alcuna base umana, allora la religiosità che taluni promuovono con numerose e continue attività, risulta piatta, grigia, noiosa e spuntata; non incisiva e che non ottiene sensibilità dalla vita degli altri. Quando il desiderio di apostolato non sgorga dall’interiorità perde efficacia: a volte uno si lancia ad obbedire, senza pensare, lamentarsi o riflettere e diventa impermeabile alla percezione delle idee e sentimenti degli altri….. Praticare per evasione, per non affrontare  la vita perché uno si trova meglio a dedicarsi alle proprie devozioni piuttosto che ai propri obblighi, mettere in pratica una comunicazione con Dio che non è relazione con gli uomini, non porta alla concretizzazione dell’essere cristiano ma soltanto a dare a se stessi ed agli altri una caricatura di ciò che è cristiano. Da quando è aumentato il livello economico … il livello di generosità è cresciuto in molti. Sono più di prima quelli che possono e sanno di avere una disposizione generosa davanti alle richieste di carità economica. È bene dare a chi non ha. La cosa cattiva è quando chi ha dato si sente già al sicuro e credendosi, in modo ostinato ed anche insolente, che il dare lo esime dal DARSI, arriva a confidare che non c’è ragione di DARSI avendo già dato. Si sente esonerato dall’essere sensibile davanti ai sogni e ai desideri dei più vicini, dall’ascoltare e non comunicare con le PERSONE, avverte la libertà di non tenere in conto gli ALTRI e soprattutto dimentica che la carità è AMORE …vive così al dettaglio e procede di piccolezza in piccolezza.

LA RIFLESSIONE  di Luigi Majorca

I  CURSILLISTI  LAICI.

Dice Bonnìn,” i Cursillos li hanno creati solo ed esclusivamente i laici senza eccezione alcuna” (Storia di un Carisma pag70) Solo nel 1947  con il Dr. Hervas vescovo ausiliare di Majorca, il movimento “ebbe un appoggio, una spinta ed un vigore tale …… da avere risonanza ecclesiale. Fù allora e solo allora che due o tre religiosi, si unirono al gruppo iniziale di laici (Un apprendista Cristiano pag 73).

Bonnìn si rifiuta di pensare  che i Cursillos debbano necessariamente essere collocati in una dimensione intra-ecclesiale e rileva come i cursillisti siano sempre  richiesti da altri movimenti per fungere da “animatori”, con la pretesa di una crescita del  loro essere cristiani, ma con la conseguenza di togliere tempo per la vocazione primogenita di evangelizzazione degli ambienti dove sono inseriti.

A volte,  e solo a volte, in alcune diocesi e per fortuna solo in alcune, i cursillisti si sentono pressati, ingabbiati, incalzati a  compiere solo opere pie in un contesto esclusivamente ecclesiale.

Per Bonnìn i cursillos non sono neppure nati da una pastorale ecclesiale, ma sono stati concepiti per andare “oltre” e non in un contesto conflittuale con la “Chiesa”, ma  orientati verso una meta non facilmente raggiungibile” dalle solite strutture”, ”gli ambienti” dove la persona si trova collocata.

Concludo con il Pensiero di Bonnìn, che condivido, e che ha più volte evidenziato “ non abbiamo bisogno di uomini di chiesa, ma di una chiesa di uomini”

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