CON I SACERDOTI di William Zappaterra
In questa realtà c’è nostalgia
di una piena AMICIZIA che lo stesso Eduardo desiderava tra sacerdoti e laici
per il piano apostolico, ove così si riassume: portare quante più PERSONE
possibili a vivere sapendo che DIO LE AMA e indirizzare la loro vita nella
gioia. Dunque, un’AMICIZIA tra sacerdoti e laici che il proliferare dei segni
non ha mai permesso di crescere, poiché il DESIDERIO di adattarsi per il bene
dei ranghi pastorali, non era lo stesso della diffusione delle verità del
Vangelo. Vangelo che deve raggiunge i tentacoli della vita dalla libertà dei
figli di Dio. L’ideale sarebbe che
ciascuno nel proprio ruolo, in AMICIZIA, laico o sacerdote andasse dove l’altro
non arriva per far sì che Dio conquisti il cuore di ogni vita, per poi viverla
e donarla per il BENE. Oltre al rapporto personale il sacerdote ha relazioni
con i laici nei vari momenti della vita del Movimento, dal PreCursillo
all’Ultreya, dalla Scuola Responsabili ai Coordinamenti. Il suo stile è quello
di aiutare i laici a maturare come cristiani, a crescere nella fede e nella
capacità di essere protagonisti nella vita ecclesiale.
LA RIFLESSIONE di Luigi Majorca
Papa Francesco ha detto “I fedeli laici non sono ospiti nella chiesa sono a casa loro” (rivista Cursillos luglio-agosto 2023 p.8).
Bene
dice il nostro Coordinatore Nazionale, Carlo De Benedetti quando sottolinea che
è importante studiare “le radici storiche del
movimento se si vuole comprendere in modo serio qual'è il ruolo del laico nel Cursillo”
(idem)
Allora, si viaggia tutti
insieme ma con compiti diversi, laici e sacerdoti, tutti importanti tutti
necessari per una pastorale ecclesiale condivisa, per una pastorale il cui percorso deve
essere sinodale.
I compiti del laico e quello del sacerdote sono assolutamente diversi e vengono chiaramente indicati nelle Idee Fondamentali, nello statuto e nel regolamento.
Così viene specificato che “Dato che il Direttore Spirituale è sempre un sacerdote
converrà che il coordinatore sia sempre un Laico… poichè è evidente che gli
argomenti di organizzazione e metodologia spettano al coordinatore, mentre quelli di
dottrina e di coscienza spettano al direttore spirituale (I.F. Ia ed n. 282)
(I.F. 2° n.588).
Bisogna sapere che prima
dell’approvazione in Italia dello Statuto del 18 sett. 1999 esisteva la figura del doppio coordinatore
laico e sacerdotale, ma con l’approvazione dello statuto il coordinatore è uno
solo ed è laico, il sacerdote è il cd. “animatore spirituale” con i compiti di
cui sopra.
(Statuto
art 9 e segg).
Concludo condividendo il pensiero di William e del vescovo di Savona sui sacerdoti quando dicono: “l’impegno di un sacerdote nel Cursillo non può essere considerato come fatto marginale nel suo ministero, o come parte del suo tempo libero. Il carico del sacerdote non si limita ai tre giorni, le PERSONE che il Signore gli affida non li affida a tempo ….” “non ha scadenze e il sacerdote che ha fatto conoscere e sperimentare ad alcune persone l’amore del Signore, la realtà della Chiesa, la bellezza del vivere cristiano, non può abbandonarle. Sarà suo compito di pastore saper indirizzare le persone negli impegni e negli ambienti idonei senza volerle legare alla sua persona.” (S.E. Mons Vittorio Lupi, relazione tenuta ad Assisi 4 Dicembre 2009)