Don Pietro Antonio Ruggiero è stato per il movimento dei “Cursillos di Cristianità in Italia” un sacerdote dalle rare qualità dottrinali, teologiche spirituali e giuridiche. Ha studiato e preparato la stesura definitiva dello statuto nazionale dell’associazione approvato poi dalla CEI il 18 ott. 1999. Ha anche assunto, giovanissimo, nel movimento l’incarico di componente del coordinamento nazionale e quello di animatore spirituale regionale siciliano per più quadrienni in diversi periodi.
Omettiamo
di pubblicare il lunghissimo curriculum stracolmo di incarichi di rilievo, di
pubblicazioni importanti, e di direzione di convegni nazionali ed
internazionali.
![Click to play this Smilebox slideshow](https://desktopapp.smilebox.com/snap/4e4463774d446b334d544d3d0d0a.jpg)
Prendendo in prestito uno tra
i simboli più antichi della tradizione ebraica la “Menorah”, un candelabro a
sette braccia, Don Pietro Antonio Ruggiero ha inteso indicare: “le sette fiamme della fede”:
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFkwdRDvnv3LQJihnsYDSo5jSO0SYIaM0l6vUz3ZWoGBYACHU8ZShfP69OtvvwcLjzfqZC71y3fFOz3vn9hOyoLxlMEQC2_JAHwA8LpTobUdSK0ScXHeqoA-87Y4IvPjfWkfVwuM7xsxg/s200-rw/7.jpg)
-l’amicizia personale con Cristo: perché questa amicizia accada sono necessari tre passi: 1) coscienza di non possedere tutta la verità 2)disposizione a cambiare posizione 3)coltivare il bene comune;
-dalla rottura alla continuità:per
il credente la storia non ricomincia da zero, non ci sono pezzi di vita da
buttare, l’esistenza non è fatta di rotture ma da una continuità misteriosa e
salvifica;
-l’incontro tra le due totalità:si tratta
dell’incontro tra tutto l’uomo con Cristo che è tutto;
-una testimonianza capace di generare: dall’amore di Cristo l’uomo
attinge forza e vigore per un impegno missionario;
attinge forza e vigore per un impegno missionario;
-una confessione consapevole - cuore e
vita: la
confessione della fede, perché sia tale , oltre alla consapevolezza possiede
una sorta di due registri: 1)formazione ed approfondimento, 2) pubblica
manifestazione del credo;
-un atto personale e comunitario: la dimensione personale e la
dimensione comunitaria si incontrano in modo speciale nella liturgia dove “l’io
credo” è l’io della Chiesa ed il “noi crediamo” è il noi dell’assemblea;
-peccato e santità: il misterioso intreccio tra debolezza e
grazia è ciò che fa dire a San Gerolamo “Fides nostra infima est”.
Luigi
Majorca