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Giorno 25 febbraio 2019 presso il salone della parrocchia S Lucia in Augusta si è svolta la rituale cerimonia della accoglienza dei nuovi corsisti del 53° uomini in Ultreya.
Accogliere i nuovi
fratelli significa incontrare un
universo di elementi emotivi e cognitivi strettamente legati che derivano da
esperienze diverse. Questa complessità rende necessario da parte dei vecchi
corsisti di utilizzare la cultura dell'accoglienza
nell’Ultreya dove si deve stare bene, dove si creano legami solidi e si cresce tutti
insieme. Per tutti le attività saranno proposte non come singole attività ma
come un percorso da condividere per vivere la nuova avventura. Un'avventura che
tutti noi auguriamo loro di essere
straordinaria, ricca, irripetibile ma soprattutto indimenticabile.
E’ stato necessario
instaurare un clima sereno e collaborativo per dare a tutti la possibilità di
esprimersi e di integrarsi, così il nuovo corsista si è sentito a proprio agio ed ha vissuto l'ingresso nell'Ultreya
senza difficoltà, riuscendo a relazionarsi con gli altri nel modo che gli è
stato più congeniale.
E’ necessario curare l’AMICIZIA.
“L’amicizia è il più importante
collante di tante relazioni é un elemento indispensabile quando si tratta di
creare un clima favorevole nella riunione comunitaria dell’Ultreya. Proprio per
questo bisogna parlarne, cercando di
cogliere i bisogni dei nuovi corsisti, cogliendo le “sfumature” variegate che
provengono da tante culture diverse”.
Afferma don Angelo Saraceno:
“I primi passi che dobbiamo fare dovranno essere di tipo
cooperativo, perché solitamente servono per formare i c.d.
Gruppi Personali per rendere tutti partecipi, non
solo quelli più intraprendenti o che già si conoscono ma anche e soprattutto i
nuovi arrivati. Non serve che questi ultimi conoscano il movimento,
inizialmente basta la loro disponibilità e la loro docilità per suddividerli in gruppi e farli riflettere”.
Dico
io:
“Come
spesso accade, nell’affrontare le problematiche del quotidiano verrà in aiuto il vangelo , narrativa che aiuta a parlare dei timori che i più riservati provano di
fronte a nuovi possibili amici. In
questo caso l’attività, che si svolge insieme, nei primi mesi, è utile
per valutare
il grado di integrazione del singolo all’interno del gruppo.
Gli affetti nati durante i tre giorni non si fermeranno, dunque, alle
apparenze e i sentimenti di
sincera amicizia uniranno nella diversità. Così l’amicizia sarà forte, vera e
sincera. L’unicità accomunerà e ci
aiutaterà a riflettere sul fatto che ognuno può mettere a disposizione
dell’altro i suoi carismi e le sue caratteristiche positive. Al termine di ogni
riunione di Gruppo Personale molti saranno soddisfatti di scoprire
di non essere soli ma di avere seri compagni di viaggio con cui condividere i propri vissuti personali”.
Auguri di un buon quarto giorno.
Luigi Majorca