venerdì 1 marzo 2019

"IL CURSILLISTA" - Tutti insieme per volare sempre più in alto!

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Giorno 25 febbraio 2019 presso il salone della parrocchia S Lucia in Augusta si è svolta la rituale cerimonia della accoglienza dei nuovi corsisti del 53° uomini in Ultreya.
Accogliere i nuovi fratelli  significa incontrare un universo di elementi emotivi e cognitivi strettamente legati che derivano da esperienze diverse. Questa complessità rende necessario da parte dei vecchi corsisti di utilizzare   la cultura dell'accoglienza nell’Ultreya dove  si deve stare bene,  dove si creano legami solidi e si cresce tutti insieme. Per tutti  le attività  saranno proposte non come singole attività ma come un percorso da condividere per vivere la nuova avventura. Un'avventura che tutti noi  auguriamo loro di essere straordinaria, ricca, irripetibile ma soprattutto indimenticabile.
E’ stato necessario instaurare un clima sereno e collaborativo per dare a tutti la possibilità di esprimersi e di integrarsi, così il nuovo corsista si è sentito  a proprio agio ed ha vissuto l'ingresso nell'Ultreya senza difficoltà, riuscendo a relazionarsi con gli altri nel modo che gli è stato più congeniale. 
Il rettore Peppe Tringali insiste nel dire:
E’ necessario curare l’AMICIZIA.
“L’amicizia è il più importante collante di tante relazioni é un elemento indispensabile quando si tratta di creare un clima favorevole nella riunione comunitaria dell’Ultreya. Proprio per questo bisogna  parlarne, cercando di cogliere i  bisogni dei nuovi corsisti,  cogliendo le “sfumature” variegate che provengono da tante culture diverse”.

Afferma don Angelo Saraceno:
“I primi passi  che dobbiamo fare dovranno essere di tipo cooperativo, perché solitamente servono per formare i c.d. Gruppi Personali per rendere tutti partecipi, non solo quelli più intraprendenti o che già si conoscono ma anche e soprattutto i nuovi arrivati. Non serve che questi ultimi conoscano il movimento, inizialmente basta la loro disponibilità e la loro docilità per  suddividerli in gruppi e farli riflettere”.  

Dico io:
“Come spesso accade, nell’affrontare le problematiche del quotidiano  verrà in aiuto il vangelo , narrativa  che aiuta a parlare  dei timori che i più riservati provano di fronte a nuovi possibili amici.  In questo caso l’attività, che si svolge insieme, nei primi mesi, è utile per valutare il grado di integrazione del singolo all’interno del gruppo.  
Gli affetti nati durante i tre giorni non si fermeranno, dunque, alle apparenze e i sentimenti di sincera amicizia uniranno nella diversità. Così l’amicizia sarà forte, vera e sincera. L’unicità accomunerà  e ci  aiutaterà a riflettere sul fatto che ognuno può mettere a disposizione dell’altro i suoi carismi e le sue caratteristiche positive. Al termine di ogni riunione di Gruppo Personale  molti saranno soddisfatti di scoprire di non essere soli ma di avere seri compagni di viaggio con cui  condividere  i propri vissuti personali”.
Auguri di un buon quarto giorno.

Luigi Majorca