Le persone anziane
raccontano che la sera prima devono essere messe a mollo con acqua fredda e in
seguito cucinate per un' ora con della cipolla e del sedano aggiungendo del
sale a fine cottura.
A cottura ultimata
si saltavano in padella con soffritto di olio extra vergine di oliva, aglio e
salsa di pomodoro, aggiungendo a fine cottura dell'origano selvatico e un filo
di olio extravergine di oliva.
Le fave liezzi erano
un piatto che sostituivano quelli a base di carne allora troppo costosi e i
contadini potevano permettersi soltanto
piatti che non costassero troppo ma che avessero un valore nutrizionale pari alla carne.
Ragione per cui nel territorio buccherese molti campi sono, o meglio erano,
seminati a legumi e quindi presenti in tutte le tavole.
(Articolo tratto dalle ricette dell'Osteria U locale di Buccheri)
(Articolo tratto dalle ricette dell'Osteria U locale di Buccheri)
Luigi Majorca