lunedì 29 ottobre 2018

"IL CURSILLISTA" di PEPPE TRINGALI


UNA NUOVA IDENTITÀ “IN CRISTO”
Il 18 ottobre del 2018 ho partecipato al secondo incontro della Scuola Responsabili della mia Associazione, i Cursillos di Cristianità, e sono stato molto attento alla catechesi del diacono Giovanni Cascone al termine della quale tutti i presenti sono stati invitati  ad analizzare “come ciascuno vive il proprio battesimo”.
Per riflettere sulla traccia suggerita, bisogna intendersi sul significato che ciascuno vuol dare alla “riscoperta del proprio Battesimo” dopo il proprio primo Cursillo.

Don Angelo Saraceno nella sua recente catechesi ci ha suggerito:

Il “Battesimo” è “L’incontro con Cristo che ha la forza di imprimere alla vita dei credenti una nuova direzione.
In Rm 6, 13-14, Paolo spiega come i cristiani siano uniti alla morte di Cristo. È il battesimo che rende possibile un’intima unione con Lui. Per Paolo il battesimo costituisce un legame tra due persone, il credente da una parte e Cristo dall’altra. Una volta identificato con Cristo, il credente è morto al peccato (Rm 6, 2-11), è libero da esso (Rm 6,6).
In altre parole il credente non è più schiavo del peccato e il peccato non esercita più alcun potere su di lui (Rm 6,14).
In modo positivo, i credenti vivono in Dio (Rm 6,11). Tutto questo è possibile per il fatto che il battesimo ci rende partecipi della morte e risurrezione di Cristo. Una tale partecipazione al Cristo conferisce ai credenti una nuova vita (1Cor 6,17) e li trasforma in una nuova creazione (2 Cor 5,17;
Gal 6,15).
Rivestiti di Cristo: cambiare identità.
Paolo descrive questo cambio di identità con il verbo “Rivestire”. Il credente, dunque, è chiamato a rivestirsi delle caratteristiche, virtù e intenzioni dello stesso Cristo.
La prima benefica conseguenza dell’essere battezzati in Cristo è l’impegno di eliminare nella vita concreta le distinzioni di razza, di cultura e di sesso. Una volta battezzati i cristiani appartengono a una differente categoria di persone. La sola condizione è di aver fede in Gesù Cristo morto e risorto.

Allora ho concluso che per descrivere quanto la realtà di Cristo sia entrata nella nostra vita quotidiana, come Paolo, noi dovremmo stabilire in quale misura  viviamo in questa nuova identità cristiana, dove ciò che ci deve caratterizzare e l’essere “in Cristo” e non l’essere “nel mondo”, nel peccato e specialmente “nella carne”.