Questo il tema scelto da don Tanino
nella catechesi svolta il 18 ottobre agli attenti e numerosi fedeli intervenuti,
nonostante il tempo poco clemente.
Nel secondo
capitolo della Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate Papa
Francesco si sofferma su quelle che definisce «due falsificazioni della santità
che potrebbero farci sbagliare strada: lo gnosticismo e il pelagianesimo», due
eresie «sorte nei primi secoli cristiani», e che a suo giudizio «continuano ad
avere un’allarmante attualità».
Don Tanino spiega con
parole assai semplici quali sono le
insidie di matrice pelagiana e gnostica che toccano il presente della Chiesa.
La santità, viene da Dio. È un frutto, è un dono della grazia nella vita della Chiesa che lo Spirito
produce nei fedeli» .
Questo
vuol dire che la santità non è l’esito di un proprio sforzo, non è una montagna
da scalare da soli (eresia del Pelagianesimo), questo vuol dire che
non è dalla gnosi, la pura «conoscenza»,
che dipende la nostra salvezza spirituale (eresia
dello Gniosticismo) e che non possiamo
fare strategie o programmi pastorali per “produrre” la santità .,
E
sempre per questo che le «proposte ingannevoli» che si muovono sulla
scia del pelagianesimo e dello gnosticismo rappresentano un
ostacolo per la chiamata universale a essere santi.
Infatti è un ostacolo pensare o ritenere che
la Grazia possa raggiungersi con il far affidamento unicamente sulle proprie forze,
anche quando vogliamo mostrarci fedeli a «un certo stile cattolico». In realtà è
sbagliato esprimere «l’idea che tutto dipende dallo sforzo umano» sia pur
«incanalato attraverso norme e strutture ecclesiali».
Comunque,
davanti a questi fenomeni di auto-ripiegamento ecclesiale, don Tanino esorta ed invita tutti a cercare ogni giorno il volto dei santi disseminati tra il
popolo di Dio, e a riconoscerli come segno reale e efficace della presenza e
della misericordia di Cristo.
Venite e vedete, indispensabile è la frequentazione della nostra
vita comunitaria nella catechesi, meglio comprenderemo come conquistare l’amicizia
con Dio, perché non possiamo comprarla con le nostre opere, ma può essere solo
un dono nato dalla sua amorevole iniziativa.
Don Tanino