giovedì 13 dicembre 2018

UN NUOVO ANNO LITURGICO CHE E' INIZIATO CON IL TEMPO D’AVVENTO



L’AVVENTO

Il tempo liturgico di Avvento e Natale introduce al mistero dell’attesa di Dio e della sua “incarnazione” nella storia umana: Dio si fa uomo per abitare con gli uomini è origine di quel meraviglioso scambio che rende ogni essere umano che lo accoglie partecipe della vita stessa di Dio.
“Così il “Signore viene” ogni giorno nella nostra vita e “verrà” glorioso alla fine dei tempi: questa attesa (l’Avvento) genera speranza, ossia una forza che orienta l’esistenza verso il suo fine ultimo.

L’anno liturgico scuola di vita.
Con i suoi diversi periodi  ci ricorda che c’è un tempo per tutto: per l’attesa (l’Avvento) e per il compimento delle promesse (Natale) per la penitenza (quaresima) e per la gioia (Pasqua) per le grandi feste (come le solennità) e per la quotidianità operosa (il periodo per l’anno).

Carissimi
iniziato il nuovo anno liturgico col tempo di Avvento il mio pensiero é andato a ciascuno di voi immersi nelle vostre realtà personali di famiglia, lavoro, impegno parrocchiale per affidarvi come cerco di fare ogni mattina, al Signore nelle preghiere e possiate ancora una volta percepire la sua presenza nella vostra vita, sentirvi amati ed oggetti della tenerezza di Dio che non si stanca mai di cercarci.
Riviviamo infatti in questo tempo liturgico l’attuarsi di questo progetto meraviglioso che Dio da sempre aveva pensato “venirci a trovare” mandando suo figlio nel mistero dell’incarnazione facendosi uomo per assumere la nostra realtà, viverla fino in fondo, perché nessuno di noi si sentisse solo né sentisse Dio lontano.
Il nostro è un Dio vicino, un Dio con noi e per noi per attrarci a lui “fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità” (Lit. Maria SS.ma Madre di Dio).

Allora,ho pensato anche a quella parte della comunità che non è molto coinvolta nel cammino di fede per porre qualche segno, per ridestarla dal sonno in cui può essere immersa. Infatti il rischio è sempre quello che dice S. Giovanni “venne tra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11).
Come ridestare il desiderio di Dio nell’uomo d’oggi, nel nostro vicino di casa?
Ho ideato un   percorso in cinque tappe sulle orme dei magi che immaginiamo di interpretare:
            1 Tappa) I magi  segno – simbolo dell’uomo che sa interrogarsi e interrogare.
            2 Tappa) Uomini capaci di scoprire segni che indicano la strada da percorrere “ La stella”
            3 Tappa) In cammino sperimentano le difficoltà dello smarrimento non vedendo più    la stella.
            4 Tappa) Perseverando nella ricerca s’imbattono nella Parola di Dio che indica la vera strada
            5 Tappa) Occorre andare a Betlemme per cercare ……
                         
Forse qualcuno si è di nuovo perduto: le tante attrattive del mondo spesso fanno dimenticare verso dove andare, fanno smettere di cercare fermandosi in tappe – attrattive che non sono la meta. Solo chi arriverà fino in fondo perché ha cercato, ha seguito il cuore, ha attraversato il buio, ha ascoltato la Parola incontrerà colui che lo cercava.
Scoprirai che da cercatore sei diventato un cercato da Dio.

Sac. Angelo Saraceno