Ogni famiglia ebrea sceglieva per la Pasqua un agnello da sacrificare che si immolava durante il sacrificio quotidiano alle tre del pomeriggio, compreso il giorno di Pasqua. Gesù a quell’ora, quando il sa-cerdote suonò il "shofar" (un corno di montone) sul pinnacolo del tempio, alzò gli occhi al cielo dicendo: "Tutto è compiuto". In quel momento morirono due agnelli, ma solo Gesù divenne l’Agnello di Dio che cancella i peccati del mondo.
La croce diventa allora il simbolo della riconciliazione tra Dio e l’umanità poiché su di essa Gesù distrugge ciò che separava gli uomini da Dio (Ef 3,18).
Il Venerdì Santo la Chiesa non celebra la Cena del Signore poiché la liturgia è concentrata sul sacrificio cruento di Cristo. Viene invece presentata e Adorata la Croce.
Ma quale significato acquista la croce per ognuno di noi?
"Adorazione della Croce" per noi credenti deve significare: "Adorazione della persona di Gesù crocifisso e del mistero significato da questa morte per noi".
San Paolo dice: "La Parola della croce per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio". E nella lettera ai Galati: "Non ci sia altro vanto per me che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo".
La Croce é la certezza che Dio ci ama incondizionatamente,
é certezza che tutte le nostre colpe sono perdonate per il sangue di Gesù, è certezza
che Gesù ci è vicino con compassione in tutte le nostre prove della vita. Gesù
chiede anche a noi di prendere la nostra croce e seguirlo, ci chiede di accettarla e di considerarla uno strumento
di redenzione.