sabato 2 aprile 2016

DIARIO DELL'ORATORIO 14




Sabato pomeriggio, all'Oratorio, abbiamo parlato di AMICIZIA: con i piccoli, prendendo spunto dalla vicenda di Francesco, il personaggio guida di quest'anno, e dal brano evangelico della chiamata dei primi Discepoli; con i ragazzi della scuola media, leggendo la storia di un'amicizia capace di salvare la vita. Gli amici sono un dono preziosissimo, del quale
avere cura ed attenzione. E non dimentichiamoci che, tra tutti i nostri amici, ce n'è uno speciale, sempre fedele, Gesù!! BUONA LETTURA!! E complimenti sempre ai nostri piccoli artisti che rendono coloratissima la nostra bacheca!! GRAZIE!!
Vi diamo appuntamento a sabato 16!!

Da una settimana Francesco era in grande agitazione. Andrea, uno dei suoi compagni di classe,
avrebbe compiuto gli anni tra pochi giorni e Francesco aveva pensato di organizzargli una festa. Aveva già avvertito tutti i loro amici e raccomandato loro di mantenere il segreto con Andrea, altrimenti, addio effetto sorpresa!! La sua mamma e la mamma di Andrea, poi, si erano già messe d'accordo per cucinare insieme, mentre Francesco, aiutato dal suo papà, aveva riempito il salone di casa di palloncini colorati e predisposto il giardino per un piccolo torneo di giochi di squadra. Ma perché Francesco ci teneva così tanto a quella festa?? Mica si trattava della sua festa di compleanno! Andrea era stato il primo compagno di classe con cui Francesco aveva stretto amicizia, quando aveva messo piede nella nuova scuola. In verità, all'inizio non si erano stati neanche così simpatici, erano entrambi piuttosto diffidenti e non si erano rivolti neppure una parola. Ma, una mattina, qualcosa cambiò e li fece diventare inseparabili. Francesco aveva tanta nostalgia della sua città e dei suoi vecchi amici, aveva gli occhi tristi e se ne stava sempre in disparte. Durante la ricreazione, Andrea gli si avvicinò, gli raccontò di una figuraccia che aveva fatto l'anno prima, cadendo davanti a tutta la scuola, e gli strappò una risata. Da quel momento divennero amici e, proprio grazie ad Andrea, Francesco riuscì ad adattarsi e a farsi piacere la nuova città, la nuova scuola, le nuove amicizie. Francesco aveva capito quanto fosse prezioso un amico che indovinava sempre il momento in cui si aveva bisogno di lui, un amico con cui ridere a crepapelle e vincere la tristezza, un amico del quale potersi fidare e con cui condividere le proprie passioni, soprattutto quella per lo sport. E quella festa voleva essere semplicemente il suo modo per dirgli grazie. Ma chissà se anche nel suo libro preferito c'era qualcuno che aveva avuto il dono di avere amici sinceri e preziosi?!

Un giorno Gesù si trovava sulla riva del lago di Gennesaret. Egli stava in piedi e la folla si stringeva attorno a Lui per poter ascoltare la parola di Dio. C’erano talmente tante persone che Gesù aveva quasi difficoltà a stare in piedi. Tutti volevano ascoltare quello che diceva. Vide allora sulla riva del lago una barca di pescatori. Era di Andrea e di suo fratello, Simone, che, in seguito, Gesù avrebbe chiamato Pietro. I due fratelli stavano lavando le reti. Gesù chiamò Andrea e Simone e chiese loro di riprendere i remi e di allontanarsi un po’ dalla riva. Poi si sedette sulla barca e si mise a insegnare alla folla. Predicare da una barca? Simone non aveva mai sentito una cosa del genere. Perché poi proprio dalla sua barca? Simone scosse il capo, sorpreso da quel Maestro che aveva quelle idee, però, rimase sulla barca, insieme a Gesù e a suo fratello Andrea. Dalla barca, Gesù predicò per molte ore. In seguito, quando tutti erano ormai tornati nelle loro case, Simone riprese i remi per tornare a riva. Gesù allora disse dolcemente a Simone: «Prendi il largo». Simone era sconcertato: «Perché, Maestro?». «Andiamo a pescare». «In pieno giorno?», replicò Simone. Simone e Andrea andavano sempre a pescare di notte e proprio quella notte non avevano pescato nulla. Gesù guardava Simone tranquillamente, come per dirgli: «Fa’ quello che ti dico, Simone». Il pescatore era turbato e confuso. Nessuno gli dava ordini così. Lui faceva ciò che voleva. In quel caso, invece, tutto era diverso. «Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte senza prendere nulla; però, se lo dici Tu, getterò le reti». Le gettarono e subito presero una quantità così grande di pesci che le loro reti cominciarono a rompersi. Allora chiamarono Giacomo e Giovanni, che stavano sull’altra barca, perché andassero ad aiutarli. Essi riempirono di pesci le due barche a tal punto che quasi affondavano. Appena si rese conto di quel che stava accadendo, Simone si gettò ai piedi di Gesù dicendo: «Allontanati da me, Signore, perché io sono un peccatore». Ma Gesù disse a Simone: «Non temere, d’ora in poi tu sarai pescatore di uomini». Essi allora riportarono le barche verso riva, abbandonarono tutto e seguirono Gesù. Da allora i suoi discepoli divennero molti, ogni giorno di più. Un giorno, però, Gesù decise di scegliere dodici tra i suoi discepoli affinché diventassero i suoi amici più veri, i suoi Apostoli. Simone ero molto preoccupato: aveva paura che non lo avrebbe mai scelto, perché era un uomo semplice, ignorante. Invece lo chiamò, e diventò uno dei Dodici Apostoli. Con lui ci furono anche suo fratello Andrea, i suoi amici Giacomo e Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone e Giuda Iscariota, che poi lo tradì.