venerdì 25 marzo 2016

LA MESSA VESPERTINA "IN COENA DOMINI" 2016

Alle ore 19 del 25 marzo,  nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Siracusa il parroco, don G. Silluzio, ha  celebrato la  Messa in “Coena Domini”, cioè la “Cena del Signore”. Si tratta dell'Ultima Cena  che Gesù tenne insieme ai suoi discepoli prima dell'arresto e della condanna a morte. 
Tutti e quattro i Vangeli riferiscono che Gesù, avvicinandosi la festa "degli Azzimi", ossia la Pasqua ebraica, mandò alcuni discepoli a preparare la tavola per la rituale cena, in casa di un loro seguace.
Click to play this Smilebox slideshowIn quella notte si consuma l’agnello, precedentemente sgozzato, durante
un pasto (la cena pasquale); in tale periodo è permesso mangiare solo pane senza lievito  da cui il termine “Azzimi”. Gesù con gli Apostoli non mangiarono solo secondo le tradizioni, ma il Maestro per l’ultima volta aveva con sé tutti i dodici discepoli da lui scelti e a loro fece un discorso dove s'intrecciano commiato, promessa e consacrazione.
Nella liturgia della “Coena Domini” don G. Silluzio ha anche rievocato la “Lavanda Dei Piedi” quest’anno dedicata a 12 giovanissimi. Cerimonia tanto suggestiva, quanto  altamente simbolica.

Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 13, racconta l'episodio della lavanda dei piedi.
Bisogna sottolineare che all’epoca di Gesù si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un asciugatoio che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola.

 Lavando i piedi ai propri discepoli Gesù da loro una grande lezione, questi dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi,  verso tutti i fratelli
nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.

Terminato il rito liturgico la messa si è conclusa con  la reposizione dell’Eucaristia nella  cappella laterale della chiesa, addobbata a festa (in modo splendido ed assolutamente originale) per ricordare l’istituzione del Sacramento. La cappella è stata  meta di devozione e adorazione da parte dei tanti parrocchiani per la rimanente sera e rimarrà così anche il venerdì , finché non inizieranno i riti del pomeriggio del Venerdì Santo quando la chiesa sarà oscurata, in segno di dolore perché sarà iniziata la Passione di Gesù; le campane non suoneranno l’altare diventerà disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta ed  i Crocifissi saranno coperti.


LM