sabato 30 marzo 2024

GLI AUGURI E .......

 

LA MEDITAZIONE 

a cura di Luigi Majorca


“Il Figlio di Dio, nell'imminenza di ciò che deve compiersi, si cala nella misura dell'uomo, incide nella Sua carne le piaghe della nostra infermità, beve l'amaro calice della nostra sofferenza. Il Suo grido al Padre nell'ultima agonia - «Elì, Elì, lemà sabach- tàni?»: Padre, Padre, perché tu mi abbandoni? - è il grido dell’uomo che si ritrova solo, terribilmente solo, con la sua fragilità ed impotenza, sulla soglia del grande mistero. 


Ma la pietà di quel viso stravolto e di quella carne martoriata è l'espressione di un sentimento indicibile d'amore che apre la via all’intelligenza di un significato profondo: Cristo-Uomo non può trascendere la nostra realtà se non vivendola interamente, fin nelle pieghe più dolorose ed oscure.

Da questo Suo smarrirsi nella debolezza della nostra condizione, da questo macerarsi in angosciata tensione di tutto il Suo essere, irrompe, inconcussa e incorruttibile, la forza del retaggio d'amore che Egli ha lasciato agli uomini, risplende divinamente viva la luce della Sua immortalità.

Dal sangue versato sulla Croce, emblema di martirio che s’ingiglia nell’oscurarsi dei cieli, fiorisce il nimbo della Sua apoteosi.”

Riportando questa meditazione (del prof F. Incatasciato) vi auguro una serena e santa Pasqua.

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