di Lorenzo Verrando
Lorenzo Verrando, diacono da 19 anni della Diocesi di Ventimiglia San Remo, sposato con Tiziana, dalla quale ha avuto due figli, è cursillista da 50 anni. Chiamato a dare un rollo alla scuola responsabili si è impegnato a regalare un studio completo, puntuale nei particolari, di supporto ai rettori e ai camerieri di un cursillo perché comprendano come si svolgono i tre giorni, il significato dei rollos ed il perché della loro collocazione nei vari momenti del corso.
La relazione è un formidabile documento di sintesi ed ha come obiettivo anche quello di offrire al rettore ed ai responsabili la possibilità di acquisire un'adeguata gestione dei propri sentimenti e lo sviluppo di specifiche capacità, in modo tale che i processi cognitivi e di apprendimento dei nuovi corsisti si realizzino naturalmente, con l’ausilio dello Spirito Santo, senza ulteriori interferenze e con maggiore successo.
LA
PREMESSA
“Conosciamo tutti il Cursillo per averlo vissuto; molti di noi lo
hanno vissuto pure come camerieri o “responsabili”; tutti noi partecipiamo alla Scuola per impratichirci e padroneggiare questo
strumento di evangelizzazione ispirato dallo Spirito Santo ai Fondatori, in
particolare grazie all’intuizione geniale di Eduardo Bonnin.
Ma
qual è il segreto di tanto successo che ha portato il Movimento agli estremi
confini della Terra? Tale che persino Confessioni cristiane non Cattoliche si
sono impadronite del metodo adattandolo opportunamente, ma lasciando intatta la
sostanza e persino la terminologia che usiamo noi nel mondo cattolico in cui il
Cursillo è nato e si è diffuso.
Noi
parliamo di CARISMA DEL CURSILLO. Il Cursillo stesso è un Carisma.”
Dopo questa premessa il relatore analizza il metodo, ossia il modo in cui si fa un “Cursillo”, supportato dalla lunghissima sua esperienza personale.
“Con la Chiusura i corsisti riceveranno
l’abbraccio caloroso e festoso di una Comunità che li accoglie e li sosterrà
nella condivisione e nella testimonianza di vita cristiana vissuta
insieme. Questa Comunità prende ora in
carico i nuovi arrivati. Perciò dovrà essere credente e credibile; fedele e
coerente dando testimonianza di continuità nel seguire e accogliere in
particolare nei primi tempi i nuovi fratelli, senza deluderli, ma incoraggiarli
e aiutarli per tutto il quarto giorno.”
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