Si può evangelizzare con la testimonianza della propria vita.
Dopo
il periodo delle festività natalizie, lunedì è ripresa l’ultreya di Augusta,
ovvero
quell’incontro settimanale a cui partecipano tutti i corsisti di questa
cittadina.
Ricordiamo che “Ultreya
è un invito ad andare sempre “più in là”
, oltre se stessi, per incontrare l’altro e costruire la comunità, Ultreya é
una chiamata ad andare sempre avanti a testa alta, segno di dignità e segnale
di una vita piena di senso. Ultreya è l’appello a non cadere nel cammino della
vita, ma a contagiare gli altri della gioia di Cristo.”( Arsenio Pachòn)
La
ripresa dell’Ultreya è stata una bella sorpresa a motivo della proclamazione vivenziale e gioiosa di
tre diversi momenti della quotidianità
resi da un novello cursillista che ha modificato, dopo e a motivo del “Cursillo”, il
suo modo di rapportarsi con amici e con le persone precedentemente mal
apprezzate, dando prova così di essere disponibile ed aperto.
Le testimonianze, per
un verso assai singolari e per altro verso conclusesi positivamente, sono state
assai stimolanti a dimostrazione di come
si possa vivere l’oggi con serenità e semplicità.
La sintesi di don
Angelo Saraceno, dopo gli “Echi”, è stata quella di attestare, come se ancora
ce ne fosse la necessità, che per evangelizzare non c’è bisogno di lunghe e
dotte prediche, ma servono testimonianze di vita , anche quelle più semplici, perchè
proprio per la loro genuinità sono le più efficaci e convincenti rispetto ad un inutile ed aggressivo proselitismo.
Luigi Majorca