sabato 18 gennaio 2020

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA DI DON RAFFAELE


Domenica 19 gennaio 2020 - II Domenica del Tempo Ordinario anno A

Gv 1,29-34  “Ecco l’agnello di Dio"…..”

Giovanni Battista nel compiere la sua missione non fa sfogo di eloquenza, non si dà arie di superiorità, non si monta la testa, non osa mettere avanti se stesso. 
Ama definirsi voce di colui che grida nel deserto: preparate la via al Signore. 
Unico obiettivo della sua missione è dover dare testimonianza al messia Salvatore annunciato dai profeti.
Il suo messaggio è autenticato dallo Spirito Santo che egli ha visto scendere su Gesù il quale volle sottoporsi al battesimo di penitenza che lui amministrava  presso il fiume Giordano.
Il battesimo di Gesù è  un felice richiamo a quella realtà di grazia che  ha cambiato la nostra vita, l'ha arricchita, l'ha salvata dal dominio di satana.
Quale grande dono non ci viene fatto con il battesimo!
Il sacerdote versa dell'acqua sul nostro capo mentre invoca il   Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e avviene il miracolo: muore l'uomo vecchio per dare posto all'uomo nuovo creato da Dio nella giustizia e nella verità. 
Divenuti figli di Dio per grazia, a buon diritto possiamo invocare Dio come nostro padre.
Dio è il padre buono che non manca mai di venirci incontro, 
di usare misericordia, 
di darci il suo perdono e di accogliervi a braccia aperte quando malauguratamente pecchiamo e riconoscendo di aver tradito l'amore di Dio chiediamo perdono.
In forza del battesimo siamo membri della Chiesa, corpo mistico di Cristo.
Ad essa ci affidiamo come figli verso la propria madre.
Sì, la Chiesa è nostra madre, 
Essa è maestra e guida che ha ricevuto da Cristo il mandato di trasmette fedelmente il Vangelo, 
 ci genera alla grazia attraverso i sacramenti, 
ci accompagna come solo una madre sa fare a Cristo, unica ragione del nostro vivere su questa terra nella prospettiva gloriosa del cielo.
Quale grande dignità e quale grande responsabilità non comporta tutto questo bene da parte nostra!
Prenderne coscienza e cercare di vivere con coerenza la nostra fede, 
dare spazio a Dio e meno al nostro io,
fare dell'amore a Dio e al prossimo la ragione del nostro vivere, 
aspirare ardentemente alla santità, 
tendere decisamente e con tutte le forze alla perfezione, 
rende la nostra vita solare, interessante, significativa, preziosa agli occhi di Dio e del prossimo.
È ora di svegliarci dal sonno, di scrollarci di dosso tutti quei convivevoli del mondo che non hanno nulla a che fare con il Vangelo, di dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare.
Riprendiamo in mano la nostra vita se per caso ci fossimo lasciati andare e ci fossimo avventurate ad andare su vie non buone.
Vale la pena di vivere secondo il Vangelo.
Il Vangelo fa respirare aria pura che ossigena il nostro spirito, ci fornisce le ali per volare e non strisciare terra terra.
Dio Padre Figlio e Spirito Santo sia il nostro unico amore e la chiesa la madre  che ci aiuta a fare della nostra vita un dono di amore a Dio e ai fratelli.

Don Raffaele Aprile