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ai nostri "artisti", che con i loro coloratissimi disegni e le loro scritte divertenti, raccontano in maniera unica le nostre riflessioni del sabato! BRAVIIIIIIIIIII!
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy0ptwXSZRNUblB31w-w5FXv7V1w-nvppn5s96FtEmPdjfMaWlmvie2TsbqRttZfD1fmUFLx68jA2GbhHj7-22sPiWPurHQsDUuLdGvHacHP6YWpg7AImYiWFAKCBACqb_Z-LGVJRZ4V4/s200-rw/CAM00785.jpg)
Ma se io voglio essere amico di Gesù quando e come lo posso
incontrare??!
Mica posso citofonargli a casa o mandargli un messaggio su Whatsapp!!». Il dubbio di Francesco era più che legittimo, ma il Parroco lo rassicurò così: «Vedi, Francesco, l'amicizia di Gesù è un'amicizia speciale!! Con Lui abbiamo un appuntamento fisso, ogni domenica, non possiamo sbagliare: lo "incontriamo" quando partecipiamo alla Messa. Ogniqualvolta, poi, abbiamo voglia di parlargli, possiamo metterci in preghiera, ma, soprattutto, dobbiamo essere capaci di riconoscerLo in ogni prossimo che incontriamo. Lui stesso ci ha detto che ogni cosa fatta ad uno solo dei nostri fratelli più piccoli è come se l'avessimo fatta a Lui! Gesù ci chiama di continuo. Spesso non aspetta neanche che siamo noi ad andare da Lui: Lui ci cerca e ci viene incontro per primo! È quello che è successo anche a San Paolo. Ti va di leggerne insieme la storia??»
Mica posso citofonargli a casa o mandargli un messaggio su Whatsapp!!». Il dubbio di Francesco era più che legittimo, ma il Parroco lo rassicurò così: «Vedi, Francesco, l'amicizia di Gesù è un'amicizia speciale!! Con Lui abbiamo un appuntamento fisso, ogni domenica, non possiamo sbagliare: lo "incontriamo" quando partecipiamo alla Messa. Ogniqualvolta, poi, abbiamo voglia di parlargli, possiamo metterci in preghiera, ma, soprattutto, dobbiamo essere capaci di riconoscerLo in ogni prossimo che incontriamo. Lui stesso ci ha detto che ogni cosa fatta ad uno solo dei nostri fratelli più piccoli è come se l'avessimo fatta a Lui! Gesù ci chiama di continuo. Spesso non aspetta neanche che siamo noi ad andare da Lui: Lui ci cerca e ci viene incontro per primo! È quello che è successo anche a San Paolo. Ti va di leggerne insieme la storia??»
Saulo era un
giovane ebreo, originario della città di Tarso. Rispettoso della legge di Mosè,
aveva iniziato a perseguitare, ad arrestare e anche ad uccidere tutti i
Cristiani che, dopo la morte e la resurrezione di Gesù, annunciavano a tutti
che Gesù era il Figlio di Dio. Deciso a proseguire la sua azione contro i
discepoli di Gesù, Saulo chiese ai capi del popolo il permesso di recarsi a
Damasco ad arrestare i Cristiani che si trovavano in quella città. Ebbe il
permesso e anche una scorta di soldati. Mentre era in viaggio e stava per
avvicinarsi a Damasco, all'improvviso una luce dal cielo lo avvolse. Saulo
cadde a terra e udì una voce che diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?».
«Chi sei tu?» rispose Saulo. E la voce riprese: «Io sono Gesù, che tu
perseguiti. Ma tu ora àlzati ed entra nella città di Damasco: lì qualcuno ti
dirà ciò che devi fare». Saulo si alzò da terra e si accorse di essere rimasto
cieco. Allora, le guardie che lo accompagnavano lo presero per mano e lo
condussero in città. A Damasco abitava un cristiano di nome Anania. Ad Anania
il Signore disse: «Va' sulla strada chiamata Diritta, e cerca un uomo di Tarso
che si chiama Saulo». Anania rispose: «Signore, ma sei sicuro?? Io so tutto il
male che questo Saulo ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme». Ma il Signore
disse: «Va' e mettigli le mani sugli occhi: ridonagli la vista. Egli è per me
uno strumento che ho scelto per farmi conoscere da tutti i popoli». Anania
andò, stese le mani sugli occhi di Saulo e gli disse: «Saulo, fratello mio, mi
ha mandato a te il Signore». E Saulo riacquistò la vista, si fece subito
battezzare e, per mostrare a tutti che era diventato un altro uomo, cambiò il
proprio nome in Paolo. Da persecutore dei Cristiani, divenne Cristiano e, da
quel momento, sopportò ogni prova, ogni pericolo ed ogni ingiustizia per
portare a tutti la Parola di Gesù!!