mercoledì 6 dicembre 2023

FORMAZIONE - IL RAPPORTO CON I FRATELLI -3

 I suggerimenti pratici

di Carlo De Benedetti






Alla fine della relazione resa nella convivenza di studio nazionale del luglio 2022 il coordinatore Callo De Benedetti  offre dei suggerimenti pratici  ai cursillisti. Ne indichiamo e commentiamo i primi 4, evidenziando qualche aspetto peculiare e senza ritenere di essere esaustivo su tutte le sfaccettature che le proposte prospettano.

 

-   “Avere sogni e desideri più grandi delle paure.

-   Saper fare proposte profetiche.

-   Non ricorrere agli arroccamenti ecclesiali e clericali.

-   Aprirsi verso i movimenti e verso le novità come risorsa."


LE RIFLESSIONI   di Luigi Majorca


“Avere sogni e desideri più grandi delle paure.”

Il sogno si lega a ricordi, i cursillisti  ripensano ad immagini, sensazioni e pensieri che si manifestano durante il sonno od uno stato di subcoscienza, e si chiedono: “Perché non torniamo al carisma fondazionale? Perché il nostro movimento è in crisi? “Cosa possiamo fare? Cosa posso fare io?. Il cursillista si sveglia e pensa la suo  desiderio, un'aspirazione verso qualcosa che vuole realizzare ma che ha paura di non riuscire a concretizzare: “la vertebrazione degli ambienti”. Allora ripensiamo quanto a detto Papa Francesco “Non abbiate paura di sognare cose grandi”:

 “Saper fare proposte profetiche.”

Formare i formatori: questa l’antica sfida, assunta da san Giovanni Battista de la Salle come vera e propria missione. Quante volte abbiamo argomentato sul tema che una scuola responsabili  è un contenitore vuoto se i responsabili non sono adeguamenti formati. In verità il territorio 1 della Sicilia in un non recente passato aveva organizzato un convivenza territoriale per affrontare questo tema, che purtroppo non ha avuto seguito mostrando così la scarsa attenzione ad una problematica di tutto rilievo. Il tema mostra ancora oggi tutta la sua attualità e la sua portata profetica. Bisognerebbe ripensare seriamente ad una nuova struttura e composizione della scuola, confidando nei carismi di ciascuno.


 Non ricorrere agli arroccamenti ecclesiali e clericali.

 Tutto il magistero di Papa Francesco può essere riletto “come una sfida al clericalismo,  all'atteggiamento del credente che si concentra sul segno, l'istituzione, e dimentica Cristo. Il clericale, chierico o laico che sia, vuole una Chiesa dove comandi solo il clero, rigida e legalista”. Dobbiamo uscire da questa logica errata per rientrare in un viatico sinodale dove il confronto e le osservazioni di chi non è d’accordo con noi può darci spunti originali e creativi.

-  

Aprirsi verso i movimenti e verso le novità come risorsa.

Spingere le persone a uscire dalla propria “comfort zone” per sperimentare nuove attività e nuovi  approcci significa ampliare il bacino di competenze su cui fare affidamento. Significa anche uscire dalla proprie parrocchie per un percorso diverso, aperto ai lontani ricercando le vere vertebre nei loro  ambienti.

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