sabato 5 marzo 2022

“VERSO L’ALTO, L’ALTRO, DENTRO” di don A. Saraceno.

 

Don Angelo Saraceno

La  Quaresima  si  apre  con  un  suono  stridente,  quello  di  un       

Corno che  non  accarezza  le orecchie, ma bandisce un digiuno.

È un suono forte che vuole  rallentare la nostra vita che va sempre di corsa, ma spesso non sa bene dove.

È un invito a FERMARSI , un “Fermati”, ad andare all’essenziale, a digiunare dal superfluo che distrae.

È una sveglia per l’anima.

A  questo suono  si  accompagna  il  messaggio  che  il  Signore  trasmette  per  bocca  del  Profeta “RITORNATE A ME” ( Gl 2,12)

Se dobbiamo ritornare, vuol dire che siamo andati altrove.  La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta della vita.

Perché nel percorso della vita, come in ogni cammino c

iò che davvero conta è non perdere di vista la META.

Occorre chiedersi: nel cammino della vita cerco la rotta? O mi accontento di vivere alla

giornata, pensando solo a stare bene, a risolvere qualche problema e a divertirmi un po’?

Qual è la rotta?

Forse la ricerca della  salute, che  tanti  oggi  dicono  venire  prima  di  tutto ma che  prima  o  poi passerà?  Forse i beni e il benessere?

Ma non siamo al mondo per questo.

Ritornate a me, dice il Signore. A me. È il Signore la meta del nostro viaggio nel mondo.

La rotta va impostata su di Lui.

Per ritrovare la rotta (Bussola) oggi è offerto un segno: cenere in testa.

È un segno che ci fa pensare a che cosa abbiamo in testa.

I nostri pensieri inseguono spesso cose passeggere, che vanno e vengono.

Il lieve strato di  cenere che  ricaveremo è  per  dirci, con  delicatezza  e  verità: di  tante  cose  che hai per la testa, dietro cui ogni giorno corri e ti affanni, non resterà nulla.

Per quanto ti affatichi, dalla vita non porterai con te alcuna ricchezza.

Le realtà terrene svaniscono, come polvere al vento.

I Beni sono provvisori Il Potere passa Il SUCCESSO tramonta

La cultura dell’apparenza, oggi dominante, che induce a vivere per le cose che passano, è un grande inganno.

(dalle catechesi di don A. Saraceno)

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