La Quaresima si apre con un suono stridente, quello di un
Corno che non accarezza
le orecchie, ma bandisce un digiuno.
È un suono forte che vuole
rallentare la nostra vita che va sempre di corsa, ma spesso non sa bene
dove.
È un invito a FERMARSI , un “Fermati”,
ad andare all’essenziale, a digiunare dal superfluo che distrae.
È una sveglia per l’anima.
Se dobbiamo ritornare, vuol dire che siamo andati altrove. La Quaresima è il tempo per ritrovare la
rotta della vita.
Perché nel percorso della vita, come in ogni cammino c
iò che davvero conta è non perdere di vista la META.
Occorre chiedersi: nel cammino della vita cerco la rotta? O mi accontento
di vivere alla
giornata, pensando solo a stare bene, a risolvere qualche problema e a
divertirmi un po’?
Qual è la rotta?
Forse la ricerca della salute,
che tanti oggi
dicono venire prima
di tutto ma che prima
o poi passerà? Forse i beni e il benessere?
Ma non siamo al mondo per questo.
Ritornate a me, dice il Signore. A me. È il Signore la meta del nostro
viaggio nel mondo.
La rotta va impostata su di Lui.
Per ritrovare la rotta (Bussola) oggi è offerto un segno: cenere in testa.
È un segno che ci fa pensare a che cosa abbiamo in testa.
I nostri pensieri inseguono spesso cose passeggere, che vanno e vengono.
Il lieve strato di cenere che ricaveremo è
per dirci, con delicatezza
e verità: di tante
cose che hai per la testa, dietro
cui ogni giorno corri e ti affanni, non resterà nulla.
Per quanto ti affatichi, dalla vita non porterai con te alcuna ricchezza.
Le realtà terrene svaniscono, come polvere al vento.
I Beni sono provvisori Il Potere passa Il SUCCESSO tramonta
La cultura dell’apparenza, oggi dominante, che induce a vivere per le cose
che passano, è un grande inganno.
(dalle catechesi di don A. Saraceno)
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