lunedì 17 febbraio 2020

VENIAMO ADESSO AL PROSELITISMO.


 
FACCIANO UN PO' DI CHIAREZZA

IL proselitismo è l’attività svolta da una religione per cercare e formare nuovi seguaci.
Oggi  alla parola proselitismo  viene dato un significato deteriore, quello di fare seguaci attraverso un indottrinamento.
Le religioni soprannazionali tendono, partendo dalla convinzione di essere la vera religione, non legata a un singolo popolo, ma valida per tutti e di rappresentare la via di salvezza per ogni individuo umano, mossi da ideali soteriologici (soteriologìa= dottrina della salvezza) cercano di conquistare il maggior numero di proseliti.
L’attività missionaria è una forma organizzata del proselitismo.

Ma per comprendere bene la portata di questa parola è necessario rifarsi alla Sacra Scrittura che parla più volte di proseliti.
proselitismo   Nel giudaismo, il nome di proselito (ebraico gēr) è dato in un primo tempo allo straniero dimorante nel territorio israelita, ma passa ben presto a designare il convertito alla religione di Israele .

Si tratta di persone provenienti dal paganesimo che si erano aggiunte ai giudei ed erano insieme con loro osservanti della legge, delle feste e del culto.
Proseliti erano presenti accanto ai giudei nel giorno di Pentecoste e udivano gli apostoli annunciare nelle proprie lingue le grandi opere del Signore (At 2,11)
A questa parola “proseliti” la Bibbia di Gerusalemme annota: “Proseliti: sono coloro che, pur non essendo giudei di origine, hanno abbracciato la religione giudaica e accettato la circoncisione e così sono divenuti membri del popolo eletto (cfr At 6,5 e 13, 43; Mt 23,15).
«Giudei» e «proseliti» non sono quindi nuove denominazioni di popoli, ma solo termini qualificanti quelli già enumerati” (nota a At 2,11).

Gli Ebrei erano persuasi che vi è un unico Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra.
E se vi è un solo Dio, allora Dio non è il Dio di un solo popolo ad esclusione di altri.
Di qui la necessità di condurgli gli stranieri e fare degli stranieri dei proseliti, che letteralmente sta ad indicare “coloro che sono venuti ad aggiungersi, i nuovi venuti”.
I giudei erano dunque contenti di fare dei proseliti, i quali però rimanevano sempre proseliti.

San Paolo nella sua predicazione converte a Cristo sia giudei che proseliti, come appare da At 13,43: “Sciolta l’assemblea, molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio”.

Luigi Majorca