sabato 15 febbraio 2020

"DIO HA VOLUTO COSÌ!" Di Don Angelo Saraceno



Fatalismo o fede profonda?

Il fatalismo  ha un tratto quasi superstizioso o magico. Sembra proporre l’idea del mondo come un palcoscenico sul quale Dio si muove  con un potere dispotico e cieco.  All’uomo  non resta che sottostare a questa forza. L’uomo è come  un burattino  destinato  a subire l’azione  di Dio, senza poter far nulla  per opporvisi, per contrastarla .  Dio è il forte e l’uomo davanti a lui non ha che da accettare ciò che lui vuole
I credenti sanno che Dio è presente nella storia umana e nella vita delle persone, ma non come un potere capriccioso  che fa accadere ciò che gli pare .   Se scoppia una guerra, chi ha fede sa che non è colpa  di Dio, ma degli uomini  che hanno portato i rapporti tra le nazioni  ad una situazione di conflitto esplosivo;    Certo che Dio è presente nella storia umana, ma nel rispetto della libertà degli uomini e della loro responsabilità. Dio è presente anche nel dolore di chi è colpito dalla guerra, è privato  della casa, dei propri beni ed anche delle persone care. Dio è presente in loro e con loro continua a morire, a soffrire e ad essere profugo . . .  E se una grave malattia ci colpisce ed è fonte di tutta la sofferenza che una simile situazione porta con se, da credenti sappiamo  che non è Dio che la vuole.  Ci ammaliamo  perché il nostro corpo è fragile, perché forse abbiamo un regime di vita sbagliato, perché il dolore e la morte fanno parte della vita umana. Non è Dio che ci fa ammalare.  Chi crede in Dio sa che Lui ci ama e vuole solo il nostro bene e la nostra gioia, ma nel rispetto  della libertà delle persone e delle leggi della natura. Lui non è un fato crudele, ma un Padre che ama.           
Che idea abbiamo di Dio? Quest’espressione  “ Dio ha voluto così” mette in gioco la nostra idea di Dio. Crediamo in un Dio che entra arbitrariamente nella storia umana e personale o in un Dio che non ci abbandona, dentro lo sviluppo delle vicende e delle leggi della natura?  
Dio vuole che tutti gli uomini siano felici, che i piccoli si sappiano amati, che quelli che soffrono non si sentano soli e siano alleviati dal loro dolore. Che vi siano per tutti gioia, senso, amore.
 Allora invocare che la volontà di Dio  sia fatta non è desiderio  di sottomissione; è la preghiera della CONDIVISIONE  della volontà di bene del Padre.   
 Quando dentro di noi  il desiderio di bene prevale su tutto, allora anche le realtà più difficili possono diventare un’opportunità di crescita nel nostro cammino. Dio non smette mai di volere il bene;  e nelle scelte buone dei suoi figli vi è la testimonianza che egli è amore e non smette mai di sostenere la loro vita, anche quando si trovano nella prova.                                                                                                     
(Riduzione della catechesi di P. Angelo  Saraceno.