mercoledì 5 febbraio 2020

EVANGELIZZAZIONE E PROSELITISMO 2a PARTE


Sul tema della libertà religiosa:

 "L' Evangelizzazione." 

Paolo VI ci ricorda, nell’esortazione postsinodale “Evangelii nuntiandi”, che per evangelizzare al primo posto  ci dev’essere la testimonianza della vita.
Una testimonianza non ostentata, ma naturale, genuina come quella del fuoco che di sua natura – oltre a riscaldare – illumina. Le parole del Papa: “Ed essa (la buona novella) deve essere anzitutto proclamata mediante la testimonianza, (principio fondante del movimento dei Cursillos di cristianità).
Allora con tale testimonianza senza parole, questi cristiani fanno salire nel cuore di coloro che li vedono vivere, domande irresistibili: perché sono così? Perché vivono in tal modo? Che cosa o chi li ispira? Perché sono in mezzo a noi?
L’avvicinarsi a Cristo viene causato dalla testimonianza di vita che suscita ammirazione, come riferisce Tertulliano quando scrive che i pagani vedendo i cristiani erano soliti meravigliarsi tanto che dicevano: “Guardate i cristiani come si amano”.
Ebbene, una tale testimonianza è già una proclamazione silenziosa, ma molto forte ed efficace della Buona Novella.
“Vi è qui un gesto iniziale di evangelizzazione”.


Poi Paolo VI soggiunge: “Tuttavia ciò resta sempre insufficiente, perché anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata, esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù.
La Buona Novella, proclamata dalla testimonianza di vita, dovrà dunque essere presto o tardi annunziata dalla parola di vita.
Non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita, le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nazareth, Figlio di Dio, non siano proclamati”.
Nel prossimo post parleremo del proselitismo
Non mancate di leggerlo.