domenica 8 maggio 2016

DIARIO DELL'ORATORIO 18




Sabato pomeriggio, all'Oratorio, con i bambini della scuola elementare abbiamo parlato di COMUNICAZIONE, di come diventare annunciatori di Dio, sull'esempio di San Paolo. E, poi, prendendo spunto proprio da una lettera del Santo, il nostro Parroco ci ha invitato ad essere come l'Amore, che tutto scusa, tutto spera, tutto sopporta!!
 A conclusione del nostro pomeriggio, abbiamo dedicato alle mamme presenti il canto alla Madonna, che abbiamo imparato in queste ultime settimane, e poi merenda per tutti!! Con i ragazzi della scuola media, grazie all'intervento della Dottoressa Maria Angela Valenti, abbiamo riaffrontato il problema del BULLISMO, sempre più tristemente attuale tra le nuove generazioni. Come smontare un bullo?! Non isolandosi, non mostrandosi impauriti ma, soprattutto, parlandone sempre con gli adulti (insegnanti, genitori, educatori ecc.): questo l'invito che abbiamo rivolto ai nostri ragazzi!! Di seguito l'ultimo episodio della storia di Francesco, il personaggio guida nei nostri incontri con i piccoli, e i disegni che rendono ricca la nostra bacheca, con un omaggio particolare alle mamme!! GRAZIE A TUTTI!! ..e BUONA LETTURA!!

Su cosa avrebbe voluto fare da grande, Francesco non aveva mai avuto le idee chiare. «È ancora troppo presto!!», rispondeva seccato ogni volta che qualcuno in famiglia, scherzando, provava a chiederglielo. Una mattina, però, durante una gita, organizzata dalla scuola, capì quale potesse essere il suo futuro o, almeno, come gli avrebbe fatto piacere immaginarselo. Con la sua classe, fece visita alla redazione di un giornale locale. Dopo un giro veloce tra le scrivanie dei vari redattori a lavoro, i ragazzi si accomodarono nella sala riunioni e lì un giornalista fu disponibilissimo a rispondere a tutte le domande e le curiosità di Francesco e dei suoi compagni. E fu proprio Francesco ad alzare per primo la mano: «Come mai ha scelto di fare il giornalista?? - chiese. Non è mica un lavoro che ti fa guadagnare tanti soldi né che ti rende famoso». «Quando mi sono ritrovato a pensare a cosa fare da grande- rispose il giornalista- decisi che avrei scelto solo quello che mi avrebbe fatto davvero piacere fare, senza pensare ai soldi, alla carriera o ai sacrifici che mi aspettavano. Fin da piccolo sono stato un tipo curioso: mi piaceva chiedermi il perché delle cose che mi succedevano intorno e mi piaceva comunicare agli altri quello che vedevo, quello che pensavo. Soprattutto quando si trattava di una bella notizia, avevo una voglia incredibile di raccontarla a tutti!! In fondo, non capita anche voi, quando vi succede qualcosa di bello, di non vedere l'ora di raccontarlo in famiglia o ai vostri amici?! E così ho cominciato a scrivere. La cosa più bella del mio mestiere, poi, è quando riesco a dare voce a chi non avrebbe altrimenti modo di farsi sentire». Questa storia della comunicazione l'aveva proprio convinto. Ma chissà se anche nel suo libro preferito c'era qualcuno che era stato un grande comunicatore??!

Per portare a tutti la Parola di Gesù, Paolo intraprese molti viaggi. Giunse ad Atene, a Corinto, ad Efeso, a Gerusalemme, a Roma. E, in ognuna di queste città, a seguito della sua predicazione, nacquero nuove comunità cristiane. La sua fu una vita davvero straordinaria: sopportò ogni prova, ogni pericolo ed ogni ingiustizia per annunciare a tutti, instancabilmente, il messaggio di Gesù!! Quando non poteva raggiungere direttamente un posto, lasciava che fossero le sue parole a viaggiare per lui. Scrisse, infatti, tantissime lettere. Una delle più belle è quella che parla dell'Amore.
PAOLO: «Se io sapessi parlare tutte le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come una campana che suona, come un tamburo che rimbomba. Anche se io fossi un profeta, e conoscessi tutti i misteri, anche se avessi una fede così forte da smuovere le montagne, ma non avessi l'amore, che cosa conterebbe? Anche se io distribuissi tutte le mie ricchezze ai poveri, ma non avessi l'amore, non avrei nulla. Chi ama è paziente. Chi ama è premuroso. Chi ama non è invidioso. Chi ama non si vanta. Chi ama non si gonfia d'orgoglio. Chi ama è rispettoso. Chi ama non ricerca il proprio interesse, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Chi ama tutto scusa, tutto spera, tutto sopporta. L'amore non avrà mai fine. Tre sono le cose che contano: la fede, la speranza e l'amore. Ma la più grande di tutte è l'amore!»