martedì 11 ottobre 2022

LA LITURGIA

 

Di Don Angelo Saraceno

 

«La liturgia è la dimensione fondamentale per la vita della Chiesa»

(Papa Francesco, Desiderio desideravi 1).

 La liturgia è opera di Cristo e della Chiesa. In essa si attua l’opera della nostra salvezza, il culto perfetto a Dio e la santificazione dell’umanità.

Quali le dimensioni della liturgia ?

 ·         DIMENSIONE CRISTOLOGICA E SACRAMENTALE. Nella liturgia e nei sacramenti si celebra la Pasqua di Cristo.

 

·         DIMENSIONE MEMORIALE. Nella liturgia non si fa semplicemente “memoria” di un evento passato avvenuto millenni fa, ma si fa “memoriale” della Redenzione di Cristo. Questo significa che l’opera della salvezza compiuta da Cristo duemila anni fa, nella liturgia diventa salvezza operata per me

nell’oggi della mia esistenza. Nell’atto liturgico, passato, presente e futuro si incontrano in un attimo eterno di salvezza.

 

DIMENSIONE ESCATOLOGICA. La liturgia è anticipo della gloria futura dei Figli di Dio. «Nella liturgia terrena noi partecipiamo per anticipazione alla liturgia celeste che viene celebrata nella santa città di Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove il Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del santuario e del vero tabernacolo; insieme con tutte le schiere delle milizie celesti cantiamo al Signore l’inno di gloria; ricordando con venerazione i santi, speriamo di aver parte con essi; aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a quando egli comparirà, egli che è la nostra vita, e noi saremo manifestati con lui nella gloria» (Sacrosanctum Concilium 8).

·         DIMENSIONE ANTROPOLOGICA. Tutto l’essere umano, tutta la Creazione, partecipa ed è coinvolta nella liturgia.

 

·         DIMENSIONE ECCLESIALE. Tutta la Chiesa, non solo il ministro, celebra nella liturgia il Mistero Pasquale di Cristo e l’opera della nostra redenzione. «Il soggetto che agisce nella Liturgia è sempre e solo Cristo-Chiesa, il Corpo mistico di Cristo» (Desiderio desideravi 15).

  

RISCOPRIRE LA DIMENSIONE LITURGICA DEL SILENZIO

 «Tra i gesti rituali che appartengono a tutta l’assemblea occupa un posto di assoluta importanza il silenzio. […] Il silenzio liturgico è […] il simbolo della presenza e dell’azione dello Spirito Santo che anima tutta l’azione celebrativa, ..... il silenzio muove al pentimento e al desiderio di conversione; suscita l’ascolto della Parola e la preghiera; dispone all’adorazione del Corpo e del Sangue di Cristo; suggerisce a ciascuno, nell’intimità della comunione, ciò che lo Spirito vuole operare nella vita per conformarci al Pane spezzato. Per questo siamo chiamati a compiere con estrema cura il gesto simbolico del silenzio: in esso lo Spirito ci dà forma»  (Desiderio desideravi 52).

 

RISCOPRIRE LA DIMENSIONE MINISTERIALE DELLA LITURGIA

 È la comunità ecclesiale che celebra, non il singolo. Il ministro ordinato (Vescovo, presbitero, diacono) presiede l’azione liturgica, agisce nella persona di Cristo e lo rende sacramentalmente presentenell’assemblea cristiana (Desiderio desideravi 57).

Tuttavia, nella liturgia intervengono anche altri ministeri: il ministrante, il lettore, il cantore, il ministro straordinario della comunione, l’accolito, quanti intervengono nella raccolta delle offerte, nel portare i doni per il sacrificio eucaristico durante l’offertorio e nel guidare l’assemblea nel canto, nella preghiera e negli altri gesti rituali. TUTTI svolgono un ministero, istituito o di fatto, che ha una sua importanza e dignità. « Pietro e gli altri stanno a quella mensa, inconsapevoli eppure necessari» (Desiderio desideravi 3).

 «Ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa ne uguaglia l’efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado» (Sacrosanctum Concilium 7).

 

Estratto dalla catechesi comunitaria di don A. Saraceno del 4.10-22

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