Di Don
Angelo Saraceno
«La liturgia è la dimensione fondamentale per la vita della Chiesa»
(Papa Francesco, Desiderio desideravi 1).
La
liturgia è opera di Cristo e della Chiesa. In essa si attua l’opera della nostra salvezza, il culto perfetto a Dio e la
santificazione dell’umanità.
Quali
le dimensioni della liturgia ?
·
DIMENSIONE CRISTOLOGICA E SACRAMENTALE. Nella liturgia e nei sacramenti si celebra la Pasqua di Cristo.
·
DIMENSIONE MEMORIALE. Nella liturgia non si fa semplicemente “memoria” di un evento
passato avvenuto millenni fa, ma si
fa “memoriale” della Redenzione di
Cristo. Questo significa che l’opera della salvezza compiuta da Cristo duemila
anni fa, nella liturgia diventa salvezza operata per me
nell’oggi
della mia esistenza. Nell’atto
liturgico, passato, presente e futuro si incontrano in un attimo eterno di
salvezza.
DIMENSIONE ESCATOLOGICA. La liturgia è anticipo della gloria futura dei Figli
di Dio. «Nella liturgia terrena noi
partecipiamo per anticipazione alla liturgia celeste che viene celebrata nella
santa città di Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove il
Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del santuario e del vero
tabernacolo; insieme con tutte le schiere delle milizie celesti cantiamo al
Signore l’inno di gloria; ricordando con venerazione i santi, speriamo di aver
parte con essi; aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a
quando egli comparirà, egli che è la nostra vita, e noi saremo manifestati con
lui nella gloria» (Sacrosanctum Concilium
8).
·
DIMENSIONE ANTROPOLOGICA. Tutto l’essere umano, tutta la Creazione, partecipa ed è coinvolta nella liturgia.
·
DIMENSIONE ECCLESIALE. Tutta la Chiesa,
non solo il ministro, celebra nella
liturgia il Mistero Pasquale di
Cristo e l’opera della nostra
redenzione. «Il soggetto che agisce nella Liturgia è sempre e solo Cristo-Chiesa, il Corpo mistico
di Cristo» (Desiderio desideravi 15).
RISCOPRIRE LA DIMENSIONE LITURGICA DEL
SILENZIO
«Tra
i gesti rituali che appartengono a tutta l’assemblea occupa un posto di
assoluta importanza il silenzio. […]
Il silenzio liturgico è […] il simbolo della presenza e dell’azione
dello Spirito Santo che anima tutta l’azione celebrativa, ..... il silenzio muove al pentimento e al desiderio di conversione; suscita
l’ascolto della Parola e la preghiera; dispone all’adorazione del
Corpo e del Sangue di Cristo; suggerisce a ciascuno, nell’intimità della
comunione, ciò che lo Spirito vuole operare nella vita
per conformarci al Pane spezzato. Per questo siamo
chiamati a compiere con estrema cura il
gesto simbolico del silenzio: in esso
lo Spirito ci dà forma» (Desiderio
desideravi 52).
RISCOPRIRE LA
DIMENSIONE MINISTERIALE DELLA LITURGIA
È la comunità ecclesiale che celebra, non il singolo. Il ministro ordinato (Vescovo,
presbitero, diacono) presiede l’azione liturgica, agisce nella persona di
Cristo e lo rende sacramentalmente presentenell’assemblea
cristiana (Desiderio desideravi 57).
Tuttavia,
nella liturgia intervengono anche altri ministeri: il ministrante, il lettore,
il cantore, il ministro straordinario della comunione, l’accolito, quanti
intervengono nella raccolta delle offerte, nel portare i doni per il sacrificio
eucaristico durante l’offertorio e nel guidare l’assemblea nel canto, nella
preghiera e negli altri gesti rituali. TUTTI svolgono un ministero, istituito o
di fatto, che ha una sua importanza e dignità. « Pietro e gli altri stanno a
quella mensa, inconsapevoli eppure necessari» (Desiderio desideravi 3).
«Ogni
celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo,
che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della
Chiesa ne uguaglia l’efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado» (Sacrosanctum Concilium 7).
Estratto dalla catechesi comunitaria di
don A. Saraceno del 4.10-22