Nella
sala conferenze Mons. Baranzini del Santuario della Madonna delle Lacrime in
Siracusa, giorno 20 giugno del 2019 è stato presentato il secondo libro di don Raffaele Aprile dal Titolo “Fratelli di
Cielo”.
La
sala conferenze è stata insufficiente a
contenere tutti gli intervenuti.
La
presentazione è iniziata con una breve premessa del Rettore del santuario don Aurelio
Russo, poi la parola è passata a Mons. Giuseppe Greco che ha presentato il
libro analizzandolo sotto l’aspetto teologico e strutturale.
Il
Libro, sostiene Mons. Greco, è un dialogo poetico, un libro di poesia corale,
un’ armonia di pensieri, un’armonia di più note consonanti e di più voci
armoniose che diventano un canto polifonico. Ciascuno con il suo contributo alla verità che ha
dentro di se. Un filo conduttore guida il suo autore, “ la ricerca della porta
che ci conduce al cielo”, la ricerca del senso profondo del mistero di Dio, del mistero di amore infinito ricavato anche dalle
poesie sbocciate dalle esperienze della
vita degli altri.
E’
seguito un breve intervento dell’editorialista
Antonio Cardillo il quale, con una sua recente testimonianza, ha voluto dimostrare che bisogna essere sensibili a Dio, usare le occasioni che si presentano per
dare piccole pillole di verità evangelica, esercitando così coerenza morale.
L’autore,
don Raffaele, ha concluso la presentazione di questo secondo sforzo editoriale
con alcune note interpretative dell’opera, dalla sua vocazione Mariana al desiderio
di chiarire il motivo della sua
iniziativa, dal proporre al lettore, in maniera essenziale e accessibile,
alcune nozioni fondamentali sulla presenza di Dio nella quotidianità con i suoi affanni
e con le sue tentazioni. Molto apprezzata la recita di alcune poesie
magistralmente interpretate dalla critica d’arte dott.ssa Maia Lucia Riccioli.
Pur
nell’assoluta condivisione dei contenuti formulati dagli interventi , Il libro
di don Raffaele è molto più articolato rispetto a quello che possa sembrare dopo una prima frettolosa
lettura. Nonostante il suo manifesto filo conduttore, “La vocazione Mariana” e
la voglia di “Cielo” il testo presenta e rappresenta molte problematiche esistenziali del quotidiano che
non possono essere comprese e liquidate con “l’Ovvio”, con il giudizio
razionale del comune semplice pensare. Sarebbe un grande errore pensare di
poter comprendere la struttura del libro, le sue tematiche nei diversissimi contesti con una semplice lettura. I capitoli del libro
con le sue poesie, con le sue riflessioni con le sue testimonianze vanno
profondamente analizzati e riletti se si vogliono comprendere i significati a
volte nascosti e più pregnanti. Ogni pagina diverrà una meditazione. Il lettore
troverà sempre un pensiero iniziale con un invito alla riflessione.
A
mio giudizio l’opera è andata oltre l’intenzione del suo autore e va interpretata
secondo le sensibilità di chi la legge e nelle diverse condizioni in cui ci si
viene a trovare, ciò che fanno del libro
un “Unicum”. Ma di questo ne parleremo in altra occasione.
Luigi
Majorca
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