DIARIO
DELL'ORATORIO!!
Siamo
disposti a rischiare, a metterci in gioco?! È quello di cui abbiamo parlato
sabato all'Oratorio, prendendo spunto dalla vicenda di Francesco, il nostro personaggio
guida, e dal racconto dell'episodio dello scontro tra Davide e il gigante
Golia. Abbiamo scoperto che l'AMORE CI RENDE FORTI, che SIAMO
INVINCIBILI CON GESÙ! Buona lettura!! E complimenti sempre ai nostri
piccoli artisti!!
Era domenica pomeriggio
e al campo sportivo, che Francesco frequentava da quando si erano trasferiti in
quella nuova città, si stava giocando la finale del torneo "Fair
play", competizione per piccoli campioni di calcio. La squadra di
Francesco stava pareggiando 1-1 con quella avversaria. Ma, finiti anche i tempi
supplementari, il risultato della partita non si era sbloccato. Alle due
squadre non restava altro che prepararsi a tirare i calci di rigore. Bisognava
solo scegliere i rigoristi e, soprattutto, stabilirne l'ordine di tiro. Chi
avrebbe iniziato??! I compagni di squadra di Francesco erano tutti abbastanza
spaventati. Uno di loro propose, timidamente, di stabilirlo con una conta, ma
Francesco, per nulla impaurito, si offrì lui di andare a tirare il primo
rigore. Sapeva bene quanto fosse stato faticoso per tutti arrivare in finale e
che, in quel momento, si stavano giocando un risultato importante, ma
l'incitamento dei suoi genitori in tribuna e lo sguardo fiducioso e
rassicurante del mister dalla panchina gli avevano dato la giusta carica.
Sapeva di non essere solo!! Così Francesco si diresse sul dischetto, posizionò
con cura il pallone e attese il fischio dell'arbitro. In quei pochi secondi
d'attesa, guardando davanti a sé, il portiere avversario gli sembrò enorme come
un gigante, in grado di coprire ogni angolo della porta e di parare con
facilità qualsiasi tiro. Se si fosse concentrato sul portiere sarebbe di sicuro
inciampato. Se, invece, si fosse concentrato su tutti quelli che gli volevano
bene e facevano il tifo per lui avrebbe segnato. L'arbitro fischiò, Francesco
fece un respiro profondo e mandò in rete il suo rigore. Fu travolto
dall'abbraccio dei suoi compagni. Aveva avuto coraggio ed era stato premiato!!
Ma chissà se anche Davide era un tipo coraggioso??!
Da tempo gli
Israeliti stavano combattendo una guerra contro i Filistei, riportando anche
numerose vittorie. Un giorno, però, dall’accampamento dei Filistei uscì un
guerriero chiamato Golia. Costui era una perfetta macchina da guerra. E nessuno
voleva combattere contro di lui perché era ... beh, era un GIGANTE!
Golia: «Dove
fuggite, vigliacchi? Scegliete un uomo tra voi che combatta contro di me fino
all’ultimo sangue. Se mi vincerà, noi Filistei saremo vostri schiavi. Se lo
vincerò io, sarete voi Israeliti a diventare nostri prigionieri».
Tutti erano
impauriti e nessun guerriero israelita osava accettare la sfida. Allora Davide,
che non sembrava per nulla impressionato, fece al re Saul questa proposta:
Davide:
«Andrò io a combattere contro Golia!»
Saul: «Ma è
un gigante, forte come una montagna! Tu non puoi combattere contro Golia! Non
sei altro che un ragazzino. Ti farebbe a pezzi in un secondo!»
Davide: «Ma Dio è dalla mia parte! Lui mi proteggerà! Non devi
preoccuparti, Re. Andrà tutto bene. Te lo prometto».
Saul: «Se
vuoi andare, avrai bisogno di un’armatura, almeno».
Così Re Saul
fece cenno ad una guardia di prendere l'armatura reale e di farla indossare a
Davide.
Davide: «Ma
questa roba è troppo pesante. Non la posso indossare. Starò più comodo senza,
Re Saul. Io non ho paura. Dio è dalla mia parte. Per favore, permettimi di
andare a combattere lo stesso contro il gigante».
Saul: «E va
bene. Puoi andare. Ma per favore sta attento! Il Signore sarà con te».
Davide
sorrise e, uscendo dalla tenda, vide un piccolo ruscello. Vi si avvicinò e
prese cinque pietre lisce. Le mise nella sua sacca, insieme alla sua
inseparabile fionda, e si diresse nel posto in cui si trovava il gigante che,
appena vide Davide, gridò a gran voce:
Golia: «È
forse uno scherzo?! L'esercito degli Israeliti manda un nanerottolo a
combattere contro di me?!»
Davide: «Dio
è dalla mia parte. Non mi puoi far male! Ed io non ho paura!»
Golia si
mise a ridere mentre Davide tirò fuori dalla sua sacca una pietra, la lanciò,
con la fionda, contro Golia e ...BOOM: la pietra colpì la fronte del gigante
proprio nel punto indifeso dell’elmo. Golia, con un gran frastuono, cadde con
la faccia a terra. Il gigante era stato sconfitto! Israele era salvo!
E il piccolo
Davide aveva dimostrato che la salvezza viene solo dal Signore.