domenica 14 febbraio 2016

DIARIO DELL'ORATORIO 8

DIARIO DELL'ORATORIO!!
Dopo la parentesi carnascialesca, sabato, all'Oratorio, abbiamo ripreso il racconto della storia di Francesco, il nostro personaggio guida. E con lui abbiamo iniziato a scoprire la vicenda di un altro protagonista biblico. Curiosi di sapere di chi si tratta?? Per scoprirlo non vi resta che leggere il racconto che segue. Cosa abbiamo imparato e qual è l'obiettivo che ci siamo ripromessi di vivere durante il corso della settimana?? Come Francesco, abbiamo capito che OGNUNO DI NOI HA UN COMPITO E CHE NON DOBBIAMO TIRARCI INDIETRO QUANDO TOCCA A NOI!! Grazie sempre poi ai nostri piccoli artisti per le loro creazioni!!
BUONA LETTURA!!

Quella mattina, a scuola, c'era un po' di agitazione. Nel cortile, un'autoambulanza, a sirene spente, faceva bella mostra di sé, mentre, nell'androne e per le scale di tutto l'edificio, si incontravano dei sorridenti vigili del fuoco. «Fosse successo qualcosa di grave??», pensò in mente sua Francesco. Ma erano tutti troppo tranquilli e sorridenti per fargli credere che ci fosse davvero un pericolo. Così, un po' perplesso, ma per nulla preoccupato, Francesco raggiunse di corsa la sua classe. 
Era l'ultimo, in ritardo come sempre. Chiuse la porta e si sedette al suo banco. La maestra spiegò alla classe che quella mattina si sarebbe tenuto un incontro sulla sicurezza: dei vigili del fuoco avrebbero spiegato loro come bisognava comportarsi, a scuola, durante un incendio o un terremoto e poi, tutti insieme, avrebbero svolto un'esercitazione. Il pompiere che parlò alla classe fu rassicurante, chiaro e disponibile. Spiegò che, in una situazione di pericolo, era fondamentale innanzitutto non farsi prendere dalla paura, poi cercare riparo ed infine disse che ogni componente della classe ERA CHIAMATO ad un compito preciso e prezioso. Francesco ascoltò con attenzione, ma, basso e magro com'era, non si immaginava capace di chissà quale impresa eroica, anzi, pensava di essere piuttosto inutile ad aiutare i suoi compagni di classe. Marco e Giovanni, invece, alti e forzuti, loro sì che sarebbero stati all'altezza della situazione. «Ragazzo mio», disse prontamente il pompiere, notando lo sguardo demoralizzato di Francesco, «c'è una missione per tutti, anche per i più piccoli!!». E subito lo rassicurò, assegnandogli il suo incarico. Francesco sarebbe stato il ragazzo apri-fila, con il compito di aprire la porta e ricordarsi il percorso esatto che la sua classe avrebbe dovuto compiere per raggiungere l'area di raccolta. Sarebbe stato la guida dei suoi compagni! «Mica male!!», pensò Francesco con una certa soddisfazione. Ma chissà se anche nel suo libro preferito c'era la storia di qualche piccoletto che era stato capace di diventare un leader?!

Un giorno, gli anziani del popolo di Israele si presentarono a Samuele, giudice e profeta del Signore, e gli dissero: «Noi non vogliamo essere diversi dagli altri popoli; anche noi vogliamo avere un re che ci tenga uniti, ci governi con giustizia e guidi il nostro esercito nelle battaglie che combattiamo contro i nostri nemici». Samuele allora rispose loro: «Noi abbiamo già un re: è il Signore!». Ma gli anziani insistettero e il Signore disse a Samuele: «Ascoltali. Regni pure un re su di loro. Tu sceglierai come re colui che io ti indicherò, e lo consacrerai». Dopo qualche tempo accadde che un giovane, di nome Saul, girasse da un villaggio all'altro, alla ricerca di certe asine di suo padre, che si erano smarrite. Passando vicino alla casa di Samuele, Samuele vide che Saul era un giovane bello, forte ed alto e comprese che era proprio Saul il prescelto dal Signore a diventare re.
 Allora prese l'ampolla dell'olio e gli versò l'olio sul capo: in questo modo lo consacrò, e gli spiegò quello che Dio aveva deciso a suo riguardo. Qualche tempo dopo essere divenuto re, Saul mosse guerra contro un popolo vicino, e il profeta Samuele si presentò a Saul per dirgli: «Il Signore sarà con te e ti darà la vittoria; ma tutto il bottino deve essere offerto al Signore. Né tu né alcun soldato dovete tenere qualcosa per voi stessi». Saul partì per la guerra e davvero vinse i suoi nemici, ma disobbedì al Signore, perché, insieme con i soldati, trattenne il meglio del bottino invece di offrirlo al Signore. Allora il Signore parlò a Samuele e gli disse: «Mi pento di avere scelto come re Saul, perché egli si è allontanato da me e non ha ascoltato la mia parola. Va' a Betlemme, nella casa di Iesse: tra i suoi figli ho scelto il re che deve succedere a Saul». Samuele partì, e quando fu nella casa di Iesse volle vedere tutti i figli maschi. Iesse gli presentò il primo e Samuele si chiese se fosse lui l'eletto del Signore. Il Signore gli rispose: «Non badare al suo aspetto o alla sua imponente statura; io l'ho scartato, perché l'uomo guarda l'apparenza, ma io guardo il cuore». Iesse allora fece venire avanti il secondo dei suoi figli, e poi il terzo, il quarto e così via fino al settimo. A quel punto Samuele chiese: «Sono tutti qui i tuoi figli?». In verità, ne mancava ancora uno, il più piccolo che, in quel momento, era fuori a pascolare il gregge. Il giovane pastore fu fatto venire e il profeta Samuele lo vide. «È lui che ho scelto» gli disse il Signore. Allora Samuele gli versò l'olio sul capo e così lo consacrò in mezzo ai suoi fratelli. Quel giovane pastore, di gentile aspetto, si chiamava Davide. Egli divenne in seguito il più grande re d'Israele.